Melanterite
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Melanterite | |
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Classificazione Strunz | VI/C.06-10 |
Formula chimica | Fe++SO4·7(H2O) |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | monoclino |
Classe di simmetria | prismatica |
Parametri di cella | a = 14.11, b = 6.51, c = 11.02 |
Gruppo puntuale | 2/m |
Gruppo spaziale | P 21/c |
Proprietà fisiche | |
Densità | 1,89 g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 2 |
Sfaldatura | perfetta secondo {001} |
Frattura | |
Colore | verde, giallo-verdastro, raramente bruno scuro |
Lucentezza | vitrea |
Opacità | da trasparente a traslucida |
Riflessi | bianco |
Diffusione | frequente |
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La melanterite è un minerale, un solfato eptaidrato di ferro, detta anche vetriolo di ferro.
Il nome deriva dal greco μελαντηρία = tinta nera, inchiostro, per il sapore astringente e metallico, tipico dell'inchiostro.
Descritta per la prima volta da François Sulpice Beudant (Parigi 1787 - 1850), geologo e mineralogista francese, nel 1832.
Indice |
[modifica] Abito cristallino
I cristalli sono prismi tozzi, tabulari, pseudoromboedrici.
[modifica] Origine e giacitura
La genesi è secondaria, si forma nelle parti ossidate dei giacimenti che contengono solfuri di ferro ed è abbondante nelle zone prive di umidità e desertiche perché è solubile in acqua e teme l'umidità. Si forma anche per alterazione della marcasite e nelle gallerie delle miniere. La paragenesi è con alunogeno, alotrichite, pirrotite e pirite.
[modifica] Forma in cui si presenta in natura
Si presenta in cristalli, aggregati granulari, stalattitici di consistenza soffice e in masse fibrose concrezionate.
[modifica] Caratteri fisico-chimici
Facilmente solubile in acqua, ha sapore di inchiostro. Si disidrata all'aria e si decompone, per questo va conservato in contenitori stagni o sotto vuoto.
[modifica] Località di ritrovamento
Si trova a Rammelsberg, in Germania; a Rio Tinto, in Spagna; a Recsk, in Ungheria; a Smolnik, in Slovacchia; a Quetena, nel Cile; a Chalance, nell' Isére, in Francia.
In Italia è stata trovata nei tufi vulcanici di Monteviale, in provincia di Vicenza; sotto forma di aghetti all' Aiguille du Chatelet, presso Courmayeur, in Val d'Aosta; in forma di crosticine sulla pirite a Montefondoli, presso Chiusa d'Isarco, in provincia di Bolzano; a Castellano e Pomarolo, presso Rovereto è segnalata come alterazione della marcasite. Nella miniera di Libiola, a Sestri Levante, in forma di stalattiti; nel cantiere di Vigneria, a Rio Marina, nell' Isola d'Elba; nella miniera di Boccheggiano, in Val di Merse, nella maremma toscana. Infine nella località di Roccalumera, in provincia di Messina insieme ad allume.
[modifica] Varietà
Una varietà ricca di rame della melanterite è la pisanite o cuproferrite.
Una varietà ricca di magnesio invece è la kirovite.
[modifica] Bibliografia
- Mineralogia - Cornelis Klein - Zanichelli (2004)
- Le rocce e i loro costituenti - Morbidelli - Ed.Bardi (2005)
- Minerali e Rocce - De Agostini Novara (1962)
- Guida al riconoscimento dei minerali - Borelli e Cipriani - Mondadori (1987)
- I minerali d'Italia - SAGDOS - 1978
- Minerali e Rocce - Corsini e Turi - Enciclopedie Pratiche Sansoni (1965)