Mohamed Farrah Aidid
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Mohamed Farrah Aidid (somali:Maxamed Faarax Caydiid) (15 dicembre, 1934 – 1 agosto, 1996). Già collaboratore del deposto presidente Siad Barre, del quale fu anche capo dei servizi segreti, si confrontò con Alì Mahdi per il controllo della Somalia, in quella che fu una vera e propria battaglia campale, in seguito alla quale il centro di Mogadiscio fu diviso dalla cosiddetta Linea Verde. Aidid era uno dei principali obiettivi dell'Operazione delle Nazioni unite Restore Hope. Aidid, dopo la fuoriuscita delle nazioni unite dalla Somalia, si dichiarò presidente della Somalia.
Fu sospettato di essere al centro di traffici di armi e rifiuti tossici, per indagare sui quali i giornalisti RAI Ilaria Alpi e Miran Hrovatin vennero uccisi nel centro di Mogadiscio pochi giorni prima del ritiro del contingente italiano, il 20 marzo 1994.
Fu ucciso durante uno scontro a fuoco contro un clan rivale.
Suo figlio è emigrato negli Stati Uniti all'età di 14 anni, ottenendo asilo e militando nel Corpo dei Marines e gli è stata proposta una carica politica, da lui rifiutata.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- Binney, Michael. Joint Close Air Support in the Low Intensity Conflict (tesi). Monterey, California: Naval Postgraduate School. Giugno 2003.
- Bowden, Mark. Black Hawk Down: A Story of Modern War. Berkeley, California: Atlantic Monthly Press. Marzo 1999.
- "Somali faction leader Aidid dies", CNN, 2 agosto, 1996.
- Lutz, David. Hannover Institute of Philosophical Research. The Ethics of American Military Policy in Africa (research paper). Front Royal, Virginia: Joint Services Conference on Professional Ethics. 2000.
- McKinley, James. How a U.S. Marine Became a Warlord in Somalia. New York: The New York Times. 16 agosto, 1996.