Mura (architettura)
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Vengono generalmente dette mura le fortificazioni estese intorno ad un centro abitato; in opposizione a castello o fortezza, Le mura sono quindi la fortificazione urbana per eccellenza.
Come per le altre fortificazioni, si debbono distinguere sostanzialmente due tipi di mura; quelle erette prima dell'introduzione delle artiglierie e quelle che, per difendersi dalle nuove armi, seguono i prinicipi della fortificazione alla moderna.
dal punto di vista urbanistico, le mura segnano in modo netto il passaggio tra città e campagna, indirizzano il traffico in punti segnati dalle Porte urbane.
[modifica] Cinte urbane precedenti all'introduzione delle artiglierie
a seconda dell'importanza della città le mura potevano differire in modo sostanziale, da un semplice terrapieno a una cinta prestigiosa che oltre ad assicurare una salda difesa presentasse anche esplicite volontà rappresentative della potenza e ricchezza della città. Città in rapido sviuppo potevano riempire e superare numerose cinte; Firenze ha avuto quattro cinte, l'ultima delle quali fu inoltre riadattata con bastioni, e in alcuni punti con modifiche di tracciato. Ferrara iniziò a costruire mura da metà del '300 ma queste subirono continue espansioni e modifiche fino al '600 per rimanere come le vediamo oggi. Quindi le mura di Ferrara includono sia tratti precedenti all'introduzione dell'artiglieria sia mura successive con grande differenza tra una zona e l'altra della città. Il fattore comune era la presenza delle acque del Po che circondavano la città da tutti i lati grazie a fossati e navigli. Fino alla fine del 1700 era presente nella parte sud-ovest della città anche una fortezza a stella costruita dall'Aleotti.
[modifica] Cinte urbane successive all'introduzione delle artiglierie
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Per approfondire, vedi la voce Fortificazione alla moderna. |
Con L'elaborazione dei principi della fortificazione alla moderna si creò il problema di adeguare cinte medioevali alle nuove esigenze; il problema era arduo, in quanto si trattava spesso di cinte enormi e dal tracciato tortuoso, stabilito per sfruttare le difese naturali dei luoghi, che non potevano essere regolarizzate se non con impegnativi (e costosissimi) lavori. I trattati dell'epoca esaminano le tre diverse possibilità, evidenziandone pregi e difetti:
Le opzioni erano le seguenti:
- Adeguare per quanto possibile il vecchio tracciato, sostituendo bastioni o rondelle alle antiche torri (o quanto meno, riducendo la loro altezza); questa opzione si definiva Star sul cerchio vecchio
- Costruire ex novo mura aggiornate alle nuove tecniche fortificatorie ((ac)crescere la terra)
- Ridurre il perimetro e, di conseguenza, lo spazio compreso all'interno delle mura per migliorare il tracciato o per allontanarsi da alture dominanti; (murare in ritirata)
Le tre opzioni sono elencate in ordine crescente di costo; infatti la terza opzione comportava comunque una costruzione ex novo, e in più il terreno doveva spesso essere acquisito demolendo costruzioni in possesso di privati, che dovevano essere rilevate pagandole a caro prezzo. È facile comprendere come sottoponendo le mura a simili rifacimenti si ottenevano strutture totalmente diverse per funzione e aspetto alle costruzioni originali. Spesso le campagne di rifacimento erano più di una, a seconda delle opportunità e delle disponibilità economiche: non si può spostare una città come una semplice fortezza. Un esempio classico è quello delle mura di Lucca, dove la quarta cerchia (quella tardo rinascimentale), costruita su grandissima scala e senza economie, ingloba una parte delle mura dugentesche, oltretutto non rettilinee (contro tutte le regole della Fortificazione alla moderna), nel fronte rivolto verso il fiume Serchio, che per ragioni di spazio non poteva essere investito da un Assedio scientifico.