Muwatalli
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Muwattalish (o Muwattali) fu un imperatore ittita che regnò dal 1310 a C. al 1269 a C., succedendo al padre Mursili II. Dopo essere divenuto sovrano e in seguito all'invasione dei Kaskas, spostò la capitale dell'impero a Tarthuntassa, nominando suo fratello Hattushili III governatore di Hattusa.
Ebbe almeno due figli, un maschio ed una femmina, ai quali diede dei nomi hurriti in onore al dio delle tempeste urrita Teshup: Urhi-Teshup - che divenne Re con il nome di Mursili III - regnò per poco tempo in quanto fu presto deposto dallo zio Hattusili III, e Ulmi-Teshup - che significa schiava di Teshup, e probabilmente lo zio Hattushili III la diede in sposa al re Karunta in Tarthuntassa.
Forte, rude e astuto, fu uno dei grandi sovrani dell'impero ittita; morì in seguito ad una malattia subito dopo la seconda battaglia di Kadesh.
Gli archeologi hanno trovato nei territori Arzawa una copia di un trattato da lui sottoscritto con Alaksandu, sovrano di Wilusa.
Indice |
[modifica] Guerre contro gli egizi
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Per approfondire, vedi le voci Ittiti, Lingua ittita e Egiziani. |
Muwatalli II intraprese una bellicosa politica di espansione verso i territori a sud del suo impero, a quell'epoca sotto il dominio egizio, scontrandosi con due dei più grandi faraoni di tutti i tempi: Seti I e suo figlio, Ramses II Il Grande.
[modifica] Prima battaglia di Kadesh (verso il 1296 a C.)
Il primo scontro - contro Seti I - avenne nei pressi di Kadesh, dove venne sconfitto e costretto a rifuggiarsi ad Hattusa. lI faraone egiziano conquistò la roccaforte di Kadesh e dopo aver eretto una stele ricordando la vittoria conseguita, rientrò con l'intero esercito in Egitto.
Muwatalli, riorganizzatosi, ritornò a Kadesh con un grosso esercito ed rioccupò la roccaforte senza incontrare resistenza. Gli egittologi pensano che in seguito vennero poste le basi per una pace con il regno egizio, pace che durerà fino al 1284 a C. evitando in questo modo il proseguire dello scontro tra i due regni per il controllo della Siria. Il faraone cedeva la fortezza di Kadesh al re ittita, in modo da poter poi tranquillamente gestire i probblemi interni all' Egitto.
[modifica] Seconda battaglia di Kadesh (verso il 1274 a C.)
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Per approfondire, vedi la voce Battaglia di Kadesh. |
Ritornato nella sua capitale, Muwatalli II dovette però fare i conti con gli intrighi di corte e solamente dopo circa 10 anni, riottenne l'assoluto controllo del regno. Affiancato dal fratello Hattushili - decise nuovamente di riprendere la guerra contro gli egizi, riuscrendo a formare una coalizione composta da un gran numero di tribù locali. Secondo fonti egizie, gli alleati formavano un esercito composto da 30 000 soldati e e 3000 carri, mentre 'esercito egizio era invece formato da 20 000 fanti e 2500 carri da combattimento. Si affrontarono nuovamente a Kadesh, molti anni dopo la battaglia contro Sethi, questa volta però contro il figlio di lui: il giovane Ramses II.
Tendendo un'imboscata al faraone, mandò incontro all'esercito egiziano 2 persone a lui fedeli. Queste dopo essere state catturate, comunicarono agli egiziani che l'esercito ittita era lontano da Kadesh. Rameses, credendo a quanto raccontato, divise le sue forze: l'armata di Amon si accampa vicino ad un bosco, l'armata di Seth vicino al primo guado lontano da Kadesh, quelle di Ra e Ptah al secondo guado vicino alla roccaforte.
Muwatalli allora fece scattare la sua trappola; i soldati nascosti nel bosco attaccarono l'accampamento e decimarono l'armata di Seth e indebolendo quella di Amon. Dai racconti pervenutici, mentre l'esercito egiziano era in fuga, Ramesses da solo andò all'attacco, risollevando gli animi dei soldati. Le altre due armate egizie intanto giunsero nel campo di battaglia ed arrivò anche un grosso rinforzo - sempre egiziano - che attaccò alle spalle l'esercito di Muwattalish. A quest'ultimo, costretto per difendersi a rifuggiarsi nella roccaforte di Kadesh, non rimase altro che chiedere l'armistizio.
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia sul testo di Anitta
- E. Neu, StBoT 18; H. Otten, MDOG 76 (1938); F. Starke, in ZA 69 (1979); O. Carruba, Anittae Res Gestae, 2001.
- Trevor Bryce, The Kingdom of the Hittites, Oxford (1999).
- C. W. Ceram, The Secret of the Hittites: The Discovery of an Ancient Empire, Phoenix Press (2001), ISBN 1-84212-295-9.
- CARRUBA O., Anitta res gestae: paralipomena I, in «Akten des IV Kongresses fur Hethitologie» (Wurzburg, Okt. 1999), Harrassowitz, Wiesbaden, pp.51-72, in memoriam E. Neu (2001).
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