Nostra Aetate
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La dichiarazione Nostra aetate (letteralmente, Nel nostro tempo) è uno dei documenti del Concilio Vaticano II. Pubblicata il 28 ottobre 1965, tratta del senso religioso e dei rapporti tra la chiesa cattolica e le altre fedi religiose.
La dichiarazione è un documento piuttosto breve, composto di cinque punti:
- un'introduzione;
- il riconoscimento del senso religioso nella vita di ciascun uomo;
- la stima riservata alle genti dell'islam;
- il vincolo che lega il cristianesimo all'ebraismo;
- il principio della fratellanza universale e dell'amore.
Indice |
[modifica] Introduzione
Nell'introduzione alla dichiarazione, la Chiesa cattolica si pone il problema del suo rapporto con le altre religioni non cristiane. Afferma che tutto il genere umano è originato da Dio, il cui disegno di salvezza si estende a tutti; tutte le religioni hanno in comune la ricerca di risposte agli interrogativi dell'uomo.
[modifica] Le diverse religioni
In questa sezione si parla soprattutto di induismo e buddismo, che vengono descritte come vie "per superare l'inquietudine del cuore umano". Più precisamente, si apprezza nel buddismo la ricerca della suprema illuminazione liberandosi dalla realtà terrena, e nell'induismo la ricerca dell'Assoluto attraverso la vita ascetica, la meditazione, e il rifugio in Dio con amore e confidenza.
Si puntualizza che "La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni", pur ribadendo le molte differenze con quanto essa crede e propone; si esplicita quindi il pieno rispetto verso tali religioni.
[modifica] La religione musulmana
Vengono fatti notare i punti di contatto tra i cristiani e i musulmani. Essi adorano l'unico Dio di Abramo; pur non riconoscendo Gesù come Dio, lo venerano come profeta, onorando anche la sua madre Maria. Inoltre "hanno in stima la vita morale, e rendono culto a Dio soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno".
Si invita quindi a superare i dissensi ed inimicizie del passato, e a cercare una mutua comprensione e una promozione comune di giustizia sociale, valori morali, pace e libertà.
[modifica] La religione ebraica
Questa è la sezione più importante del documento, sia perché il rapporto tra cristiani ed ebrei è molto più stretto che per le altre religioni, sia per il rigetto delle accuse tradizionalmente fatte da parte cristiana. Viene infatti rifiutato il concetto della "colpa collettiva" degli ebrei - addirittura quelli di oggi! - per la morte di Gesù, e inoltre si prende posizione contro l'idea di una maledizione contro il popolo della Promessa, ricordando che San Paolo aveva specificato che il popolo ebraico è ancora carissimo a Dio, "i cui doni e la cui chiamata sono irrevocabili".
Vengono infine deplorati "gli odi, le persecuzioni e tutte le manifestazioni dell'antisemitismo dirette contro gli ebrei in ogni tempo e da chiunque", e si auspica un fraterno dialogo e mutua conoscenza e stima, anche attraverso studi teologici comuni.
[modifica] Fraternità universale
La dichiarazione termina chiedendo che tutti gli uomini si riconoscano come fratelli, condannando "qualsiasi discriminazione tra gli uomini o persecuzione perpetrata per motivi di razza e di colore, di condizione sociale o di religione".
[modifica] Collegamenti esterni
- Testo integrale della Nostra Aetate (dal sito del Vaticano)