Pieve di Santo Stefano
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La Pieve di Santo Stefano a Campi è la chiesa principale del comune di Campi Bisenzio e del suo Vicariato Ecclesiastico. La chiesa è di antichissima origine: sebbene alcuni storici abbiano fissato la sua fondazione al 420, molto probabilmente la sua costruzione è databile intorno al 930. Nonostante la sua storia più che millenaria, la Pieve conserva davvero poco del suo aspetto originario, mantenendo solo la pianta romanica a tre navate: ciò è dovuto sia ad alcuni eventi storici (come il terribile saccheggio con incendio del 1512 per opera delle truppe spagnole) che ad una serie di restauri e modifiche non sempre felici che l'hanno trasformata nei secoli. Nel XVIII secolo fu rifatta la facciata, di cattiva qualità; nel 1813 la Pieve fu sottoposta ad un infelice restauro neoclassico su progetto di Giuseppe Valentini; nel 1897 l'allora Pievano Giuseppe Giondini cercò di riportare la Pieve all'aspetto originario con un successivo restauro; nel 1938 fu abbattuta la brutta facciata settecentesca, sostituita dall'attuale, non eccelsa e con forme legate all'architettura littoria, opera di Pietro Sanpaolesi. L'ultimo restauro, fortemente voluto dal Pievano Francesco Socci, si è svolto alla fine del XX secolo ed ha visto un restauro generale di tutta la Chiesa, compresi i locali non strettamente dediti al culto e il bel chiostro, ora aperto sulla Piazza dopo l'abbattimento della fontana di epoca fascista.
Nonostante le numerose vicissitudini, la Pieve di Santo Stefano conserva un considerevole patrimonio artistico, tra cui:
- Annunciazione di Paolo Schiavo (XV secolo)
- Madonna con Bambino e Santi (intorno al 1475), per lungo tempo attribuita a Filippo Lippi ed ora a Francesco Botticini, collaboratore del Verrocchio
- Annunciazione di Raffaellino del Garbo (1513), nel Teatro Parrocchiale
- Una statua in maiolica invetriata raffigurante San Giovanni Battista (inizi XVI secolo), della bottega di Giovanni Della Robbia
- Due acquasantiere; la prima datata 1478 ed una degli inizi del XVII secolo
Sono presenti inoltre diversi arredi sacri come calici, ostensori, turiboli, candelabri ed un piviale del XV secolo. L'oggetto sicuramente più noto è però il bellissimo Crocifisso ligneo del XIV secolo, da sempre venerato dalla popolazione campigiana ed a cui si attribuiscono poteri miracolosi. In passato il Crocifisso era celato da una mantellina e veniva esposto al pubblico, assieme agli ex voto, solo per la settimana della festa di Cristo Re e in particolari occasioni (siccità prolungate, cattivi raccolti, condizioni atmosferiche negative etc...); da qualche anno, per iniziativa dell'attuale Pievano, l'opera è sempre visibile al pubblico.