Portonovo di Ancona
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Coordinate: 43° 33′ 52″ N, 13° 35′ 28″ E
Portonovo è una località turistica di Ancona e fa parte dell'omonima baia.
Indice |
[modifica] Natura e territorio
Situato ai piedi del monte Conero è parte integrante del parco regionale del Conero. La spiaggia è ghiaiosa con la presenza di sassi, non sempre piccoli.
Portonovo si può dividere principalmente in tre parti: la parte nord, chiamata anche "Mezzavalle", la parte centrale delimitata dalla successiva dal molo e dalla torre. Mezzavalle è una spiaggia di difficile accesso, si può raggiungere solo a piedi percorrendo due sentieri, non lunghi ma abbastanza ripidi in alcuni tratti. Poco frequentata, gli interventi umani sono limitati. La parte centrale, quella più frequentata dai turisti, è raggiungibile attraverso una strada asfaltata, ma tortuosa. Qui si trovano diversi ristoranti ed alberghi. La parte sud, tra la torre e la chiesetta, è una zona favorevole alla pratica di windsurf, con il vento che è quasi sempre presente.
La spiaggia di Portonovo è considerata Bandiera Blu da alcuni anni.
Nella parte nord di Mezzavalle si trova il "Trave", un lungo scoglio naturale che si estende, a pelo d'acqua, per circa un chilometro verso l'interno della baia. Sopra di esso si trova una costruzione artificiale chiamata "Casotto Fattorini". Il Trave è uno dei pochi posti in cui i moscioli, ovvero le cozze, nascono in modo naturale; la loro pesca è rigidamente regolata[1]. Dalla parte sud della baia si trova invece un molo artificiale, che dovrebbe essere utilizzato solo per situazioni di emergenza, e che molti bagnanti usano per tuffarsi nel mare[2].
Molto importanti, dal punto di vista ambientale, sono i "laghetti": il Lago Profondo ed il Lago del Calcagno o Lago Grande. A pochissima distanza dal mare, in origine contenevano solo acqua salmastra. La loro formazione, avvenuta moltissimo tempo fa, è dovuta da alcuni massi caduti dal monte Conero i quali hanno sbarrato la strada ad una certa quantità d'acqua. Nel corso del tempo si è aggiunta acqua dolce proveniente dal sottosuolo. Ad oggi rappresenta un piccolo habitat particolare in cui hanno trovato posto, per quanto riguarda la fauna, la gallinella d'acqua e la folaga, mentre per la flora, la canna di palude, il falasco ed il giunco.
In alcuni tratti della spiaggia il transito a piedi è vietato a causa di pericoli di frane dal monte Conero. La situazione varia molto frequentemente ed i pericoli sono segnalati da cartelli e da ordinanze della Capitaneria di porto di Ancona.
[modifica] Arte e storia
Vicino alla spiaggia si trovano molti edifici di interesse storico-architettonico.
[modifica] La chiesetta
La chiesa di Santa Maria di Portonovo, una piccola chiesa in stile romanico costruita dai benedettini dal 1034. A due passi dal mare ed immersa nel verde dell'attuale parco naturale. Le mura esterne sono in pietra bianca del Conero, mentre il pavimento interno è costituito da pietra gialla e cotto. Nella parte bassa dell'edificio si trovano alcune monofore, mentre nella cupola, di taglio bizantino che si erge al centro del tempio, vi troviamo bifore. In una targa si ricordano i versi di Dante:
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«In quel loco fu' io Pietro Damiano,
e Pietro Peccator fu' ne la casa |
(Canto XXI, 120-123)
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anche se ci sono opinioni discordanti sulla loro interpretazione, che secondo alcuni, si riferiscono a Santa Maria in Porto di Ravenna.
La chiesa era un tempo adiacente ad un monastero, in cui dimoravano i benedettini, distrutto nel 1320 a causa di una frana scesa dal monte Conero.
Abbandonata dal culto dei monaci, la chiesetta non fu usata per molti secoli, fino al XIX secolo quando un restauro la rese di nuovo praticabile. Riaperta al culto nel 1934.
[modifica] La torre ed il fortino
La torre clementina fu fatta costruire nel 1716 da papa Clemente XI, da cui prende il nome. Eretta in posizione avanzata e sfruttando appieno il "gomito" naturale su cui si erge Ancona, dalla torre i soldati riuscivano a scoprire l'intera costa circostante. Nel 1808, sotto il regime di Napoleone, è stata affiancata dal fortino napoleonico. Fatto costruire dal vicerè d'Italia, il generale Eugène de Beauharnais, il cui progetto si ispira alle costruzioni dell'architetto Francesco di Giorgio Martini. Per la sua costruzione, si pensa, siano state usate anche le pietre dell'ormai distrutto monastero benedettino. Nel 1860, dopo la battaglia di Castelfidardo e l'entrata delle Marche nel Regno d'Italia, viene meno la sua funzione militare e l'edificio cade in rovina. Negli anni sessanta un ottimo restauro lo ha riportato al suo splendore originale ed ora ospita un hotel.
[modifica] Note
[modifica] Altri progetti
Commons contiene file multimediali su Portonovo di Ancona
[modifica] Collegamenti esterni
- Storia e leggende del Parco del Conero
- http://www.portonovo-an.com/
- http://www.conero.it/portonovo.php3
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