Pronuncia dell'inglese
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La pronuncia dell'inglese concerne l'utilizzo corretto di suoni vocalici e consonantici nella lingua inglese. Come altre lingue, la lingua inglese parlata varia largamente nella sua pronuncia sia in differenti epoche storiche che nei diversi dialetti. Queste variazioni sono particolarmente salienti nell'inglese, dato che la lingua viene utilizzata in un ampio territorio, essendo la lingua predominante in Australia, Canada, Irlanda, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti, oltre ad essere usata come primo o secondo linguaggio da persone in ogni continente. In assenza di standard conclusivi e riconosciuti internazionalmente, persino l'inglese parlato in paesi differenti può occasionalmente essere di impedimento alla comprensione, anche se solitamente i differenti accenti regionali sono mutualmente intellegibili.
Il numero dei suoni utilizzati per l'inglese parlato varia da dialetto a dialetto e dipende anche dalle valutazioni del ricercatore che li "conta". Ad esempio il Longman Pronunciation Dictionary di John C. Wells, ad esempio, utilizzando simboli dell'alfabeto fonetico internazionale, mette in evidenza 24 consonanti e 23 vocali utilizzate nella Received Pronunciation, e in più due consonanti e quattro vocali addizionali utilizzate esclusivamente in parole straniere. Per il General American utilizza 25 consonanti e 19 vocali, con una consonante e tre vocali addizionali per le parole straniere. L'American Heritage Dictionary, d'altro canto, suggerisce 25 consonanti e 18 vocali (incluse le vocali rotacizzate) per l'inglese americano, oltre a una consonante e cinque vocali per parole non inglesi [1].
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[modifica] Storia della pronuncia
All'incirca nel tardo XIV secolo, l'inglese ha cominciato un processo di grande mutazione delle vocali, nel quale le vocali alte e lunghe [iː] e [uː] nelle parole come price e mouth si modificarono in dittonghi dapprima a [əɪ] e [əʊ] (dove ancora rimangono oggi in certi ambienti e alcuni accenti come l'inglese canadese) e successivamente alle loro dizioni moderne di [aɪ] e [aʊ]. Le altre vocali lunghe si fecero più alte: [eː] divenne [iː] (ad esempio meet), [aː] divenne [eː] (più tardi mutata nel dittongo [eɪ], come in name), [oː] divenne [uː] (ad esempio goose) e [ɔː] divenne [oː] (più tardi mutata nel dittongo [oʊ], come in bone).
Sviluppi successivi complicano il quadro: mentre al tempo di Geoffrey Chaucher food, good, e blood avevano tutti la vocale [oː] e al tempo di William Shakespeare avevano tutti la vocale [uː], nella pronuncia moderna good si ha abbreviato la vocale in [ʊ] e blood ha accorciato e abbassato la sua vocale a [ʌ] nella maggior parte degli accenti.
Al tempo di Shakespeare (tardo sedicesimo, inizio diciassettesimo secolo) erano possibili molte più rime di quanto non sia permesso ora. Ad esempio nella sua commedia The Taming of The Shrew, shrew rimava con row.
[modifica] Alcuni processi fonologici della lingua inglese
In molte parole inglesi l'accento viene spostato a seconda che la parola venga usata come un nome o un verbo. Ad esempio a rebel ("un ribelle", nome) ha tipicamente l'accento sulla prima sillaba, mentre to rebel ("ribellarsi", verbo) nella seconda. Il numero di parole che utilizzano questo schema, anziché accentare solo la seconda sillaba in tutte le circostanze è raddoppiato all'incirca ogni secolo successivo, includendo recentemente le parole object, convict e addict.
Anche se le variazioni regionali sono molto significative tra i vari dialetti inglesi, alcune generalizzazioni possono essere fatte riguardo la loro pronuncia:
- Le consonanti occlusive sorde /p t k/ sono aspirate all'inizio della parola (ad esempio tomato), e all'inizio delle sillabe accentate interne alla parola (e.g. potato).
- Viene fatta una distinzione tra vocali tese or rilassate in coppie quali beet/bit e bait/bet, anche se la attuazione fonetica di questa distinzione varia da accento ad accento.
- Laddove [r] originariamente seguiva una vocale tesa o dittongo (nel primo inglese moderno) viene inserita una gradazione in schwa, ottenendo così dittonghi "centranti" come [iə] in beer ([biər]), [uə] in poor ([puər]), [aɪə] in fire ([faɪər]), [aʊə] in sour ([saʊər]), ecc. L'evoluzione seguente si differenzia a seconda che l'idioma inglese in questione sia "rotico" (rhotic) o no. In idiomi non "rotici" come Received Pronunciation, la [r] postvocalica venne tralasciata, ottenendo [biə, puə, faɪə, saʊə] e simili. In accenti "rotici" come il "General American", la sequenza [ər] venne fusa in un [ɚ] non sillabico, ottenendo [biɚ, puɚ, faɪɚ, saʊɚ] e simili.
Ne consegue che parole originalmente monosillabiche come quelle appena menzionate vennero a rimare con parole originariamente di due sillabe come seer, doer, higher, power.
- In molti (ma non tutti) gli idiomi inglesi, una simile biforcazione accade nelle vocali tese prima di [ɫ], ottenendo pronunce come [piəɫ] per peel, [puəɫ] per pool, [peəɫ] per pail, and [poəɫ] per pole.
[modifica] Voci correlate
- Lingua inglese
- Inglese americano
- Lingua inglese di Scozia
- Pronuncia italiana della lingua inglese
- Tabelle IPA per l'inglese
[modifica] Collegamenti esterni
- Sound Comparisons: per ascoltare e paragonare come si pronunciano le stesse parole nei vari accenti regionali e internazionali dell'inglese (página dell'Università di Edimburgo).
- I suoni della lingua inglese e l'alfabeto fonetico internazionale (www.antimoon.com). In lingua inglese. Include registrazioni audio in formato mp3 di tutti i fonemi dell'inglese.