Propagazione degli errori
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In statistica, la propagazione degli errori descrive la relazione tra l'errore associato ad una variabile casuale e l'errore associato ad una funzione di tale variabile. In genere, le variabili misurate in un esperimento hanno incertezze, dovute per esempio alla precisione degli strumenti, che si progagano sui risultati.
A una variabile x viene spesso associato un errore Δx (detto errore assoluto) che esprime il grado di incertezza nella conoscenza del valore di x ; si può scrivere che la variabile ha valore pari a x ± Δx, ovvero compreso nell'intervallo [x−Δx, x+Δx]. Si chiama errore relativo il rapporto Δx/x, solitamente espresso in percentuali. In molti casi si assume che la differenza tra il valore misurato e quello reale sia distribuita normalmente (la deviazione standard della distribuzione è l'errore della misura). Nel seguito si danno alcune formule per casi particolari.
Indice |
[modifica] Esempi
Funzione | Errore associato alla funzione |
---|---|
X = A ± B | (ΔX)² = (ΔA)² + (ΔB)² |
X = cA | (ΔX) = c(ΔA) |
X = c(A×B) or X = c(A/B) | (ΔX/X)² = (ΔA/A)² + (ΔB/B)² |
X = c(A×B×C) or X = c(A/B)×C | (ΔX/X)² = (ΔA/A)² + (ΔB/B)² + (ΔC/C)² |
X = cAn | (ΔX/X) = |n| (ΔA/A) |
X = ln cA | ΔX = (ΔA/A) |
X = exp A | (ΔX/X) = ΔA |
[modifica] Formula generale
Sia f(x1,x2,...,xn) una funzione dipendente da n variabili del tipo x1,x2,...,xn; l'incertezza di ciascuna variabile è data da Δxj:
Se le variabili non sono correlate, si può calcolare l'errore Δf di f partendo dalle incertezze delle singole variabili:
dove è la derivata parziale di f per la j-esima variabile.
Se le variabili sono invece correlate, si inserisce la covarianza tra coppie di variabili Ci,k := cov(xi,xk) come una doppia somma tra ogni coppia (i,k):
dove Ci,i = var(xi) = Δxi².
Dopo aver calcolato Δf, si può quindi affermare che il valore della funzione con la sua incertezza è pari a:
Non è certo un risultato sorprendente: le incertezze sulle x influiscono sulla variabile y a seconda di come le variabili siano tra loro relazionate. Sviluppando mediante un polinomio di Taylor la funzione f(x) fino al primo ordine (nell'ipotesi che tutti i termini di ordine superiore al primo siano trascurabili), le derivate del primo ordine descrivono bene l'andamento stesso della funzione.
[modifica] Applicazioni
[modifica] Calcolo degli estremi
Una prima semplice applicazione consiste nell'inserire nei calcoli gli estremi dell'intervallo dell'errore; se la misura vale:
- x ± Δx
allora il « valore reale » è compreso nell'intervallo [x-Δx;x+Δx].
Si calcola quindi:
- y1 = ƒ(x-Δx)
- y2 = ƒ(x+Δx)
e, secondo l'ordine di y1 e y2, si considera [y1;y2] o [y2;y1] come l'intervallo dell'errore.
Questo metodo può essere utilizzato solo se la funzione è monotòna nell'intervallo [x-Δx;x+Δx].
[modifica] Calcolo della derivata
Un metodo semplice utilizzato spesso nella Fisica prevede l'utilizzo del polinomio di Taylor arrestato al primo ordine, ovvero la sostituzione della funzione ƒ con la sua retta tangente per stimare l'errore. Si ha:
- ƒ(x) = ƒ(a) + ƒ '(a)·(x-a) + o(x)
dove o(x) è una funzione tendente a zero. Se si sostituisce x con a + Δa, si ottiene:
- ƒ(a + Δa) = ƒ(a) + ƒ '(a)·Δa + o(a + Δa)
Si può dunque ricavare che:
- Δy ≈ ƒ '(a) · Δa
[modifica] Calcolo dei differenziali
Si può utilizzare la legge dei gas perfetti come esempio:
dove
- P : è la pressione del gas;
- V : è il volume occupato dal gas;
- n : è il numero di moli del gas;
- R : è la costante dei gas perfetti, pari a 8,314 J·K-1·mol-1;
- T : è la temperatura assoluta del gas, in kelvin.
La pressione in funzione di n, R, T e V si esprime come:
e scrivendo i rispettivi differenziali si ha:
Se si sostituiscono i vari dx con i rispettivi errori, si ottiene:
che fornisce l'errore assoluto del valore di P conoscendo gli errori di T, R, n e V.
Altri esempi in questo senso sono:
- il calcolo dell'area di un rettangolo:
-
- S = Ll e S + dS = (L + dL)(l + dl) = Ll + Ldl + ldL + dldL
- si può scrivere come:
- dS = ((L + dL)(l + dl) − Ll) = Ldl + ldL + dLdl
- approssimabile in:
- dS = Ldl + ldL
- il calcolo di un volume V = x · y · z:
-
- V(x + dx,y + dy,z + dz) = (x + dx)(y + dy)(z + dz) = xyz + dxyz + xdyz + xydz + xdydz + ydxdz + zdxdy + dxdydz
- diventa:
- dV = yzdx + zxdy + xydz + dxdydz
- approssimabile in dV = yzdx + zxdy + xydz
- notando che:
- dove:
- in generale il calcolo della variazione di una funzione ƒ(x,y,z).
[modifica] Calcolo della funzione tangente inversa
Si può calcolare la propagazione dell'errore per la funzione tangente inversa come esempio dell'uso delle derivate parziali. Si definisce quindi la funzione:
- f(θ) = arctanθ,
mentre σθ è l'incertezza assoluta della misura di θ.
La derivata parziale di f(θ) rispetto a θ è:
.
Quindi, la propagazione dell'errore σf è pari a:
,
[modifica] Calcolo della resistenza elettrica
Un' applicazione pratica si ritrova nella misurazione della corrente elettrica I e del voltaggio V di un resistore con l' obbiettivo di determinare la resistenza elettrica R utilizzando la legge di Ohm:
R = V / I.
Esprimendo le quantità misurate con le rispettive incertezze (I±ΔI e V±ΔV), l'incertezza ΔR del risultato è pari a:
Quindi, in questo semplice caso, l'errore relativo ΔR/R è pari alla radice quadrata della somma dei quadrati degli errori relativi delle due quantità misurate.