Roberto Bignoli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Roberto Bignoli è oggi un protagonista di primo piano nell'ambito della musica religiosa mondiale, spesso citato come il più importante artista italiano in questo campo. È stato vincitore, per ben tre volte, del prestigioso riconoscimento statunitense Unity Award, conferito dall'U.M.C.V.A. (United Catholic Music and Video Association), considerato l'equivalente di un Grammy nel campo della Christian Music internazionale. Le sue canzoni recano traccia di un percorso di vita drammatico, che trova infine un suo esito nell'adesione alla fede cristiano-cattolica; caratterizzato dall'aver praticato e sperimentato in prima persona gli aspetti estremi delle esperienze giovanili tipiche dei suoi anni. Negli spettacoli, che spesso culminano in momenti di confronto e dialogo diretto con il pubblico, alterna l'interpretazione canora con racconto della sua esperienza di vita e le considerazioni che derivano dalla sua travagliata ricerca di ideali e valori umani autentici. Particolarmente dirette risultano le performance rivolte al mondo dei giovani, le cui esperienze generazionali presentano, a tutt'oggi, molti punti di contatto con il suo percorso esistenziale. Le produzioni si caratterizzano, dal punto di vista musicale, per il radicamento nel rock italiano degli anni '70-‘80 e nella tradizione artistica dei nostri cantautori (soprattutto Fabrizio De André, del quale ricorda anche il timbro vocale e la liricità, la PFM per le sonorità ed altri), ma anche per la propensione a spaziare attraverso i generi musicali contemporanei, soprattutto il pop-rock ed il blues americani ma anche il folk e la musica etnica. La tematica religiosa e l'impegno etico restano centrali in tutta la sua produzione.

[modifica] Cenni biografici

Nato a Novara il 19 Dicembre 1956, all'età di un anno contrae la poliomielite e da allora è affidato ad istituti assistenziali per ricevere quelle cure cui la famiglia, povera e socialmente marginalizzata, non può far fronte. La sua storia è così segnata dal vuoto affettivo e dal precoce talento musicale. A dispetto delle terapie, gli resta l'eredità delle stampelle. Dai 18 anni, in cerca, come tanti suoi coetanei di allora, di un ideale di vita, sperimenta la vita libertaria e vagabonda dei "figli dei fiori" e con essa anche la droga ed il vivere d'espedienti. La sponda di questo tipo di esperienza si presenta presto: un arresto seguito da un breve periodo in carcere, poi l'emarginazione sociale e la devianza, nella periferia milanese dell'anno 1976. Cercando una prospettiva di riscatto e grazie all'aiuto di persone amiche, riesce presto a porre fine a questa triste parentesi della sua giovinezza ed a trovare un lavoro stabile ed un inserimento nella società, trasferendosi a Varese. Nel frattempo coltiva la passione per la musica e contemporaneamente frequenta ambienti legati ai collettivi anarchici e nell'Autonomia Operaia. Lo sconcerto di fronte alla deriva violenta che presto si impone alle organizzazioni cui si era avvicinato, culmina nel rifiuto esplicito della violenza e nell'abbandono della militanza politica estremistica. Decide di concentrare la propria attività e le proprie aspirazioni nel campo della musica, cercando la propria realizzazione personale attraverso la sua passione di sempre. Comincia un periodo di intenso lavoro e riesce a raggiungere una buona notorietà in ambito locale. Nell'82 i suoi progetti si infrangono contro l'esclusione, a causa delle sue stampelle e del pregiudizio imperante in quegli anni nei confronti dell'handicap, dal circuito commerciale dello spettacolo. La vicenda è all'origine di una dura crisi esistenziale, preludio all'incontro con la fede cristiana, avvenuto nel 1983. Dopo la parentesi di un soggiorno parigino, che desta su di lui l'interesse - articoli ed interviste apparse su testate cartacee e televisive di rilevanza nazionale - del mondo dello spettacolo francese, decide di ritornare in Italia per riprendere con più decisione l'esperienza cristiana appena intravista. L'anno dopo, recatosi in pellegrinaggio con alcuni amici a Medjugorie, matura la svolta della sua conversione religiosa e la scelta di fondare su di essa il proprio impegno artistico. Sposato dal 1992, vive a Milano ed è padre di due bambine. Ha inciso - ad oggi - undici CD e tenuto concerti in tutto il mondo, prediligendo luoghi come piazze, scuole, università, comunità, carceri. Tra i riconoscimenti, spiccano i tre Unity Awards già menzionati, due dei quali conferitigli a Washington D.C. nel 2001 - come miglior artista dell'anno e per la miglior canzone - ed un terzo in Minnesota nel 2005, per la miglior canzone internazionale.

Per informazioni dettagliate sulla produzione musicale, consultare: [1] (sito personale del cantautore, ancora in costruzione) [2] (pagina dedicata a Roberto Bignoli all'interno del sito di informazione nel campo della Christian Music - il primo apparso in Italia sull'argomento e punto di riferimento per il settore - curato da Paola Maschio, moglie del cantautore).