San Bernardino da Siena
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Bernardino da Siena (Massa Marittima 8 settembre 1380 - L'Aquila 20 maggio 1444), predicatore e sacerdote dell'Ordine Francescano, è venerato come santo dalla Chiesa Cattolica.
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[modifica] La vocazione ed i primi anni
Le cronache riportano che subito dopo aver preso l’abito iniziò un'intensa attività come predicatore girando e predicando per tutta l’Italia settentrionale.
La sua predicazione fu sprone di forte rinnovamento per la chiesa e per il movimento francescano. Nelle sue prediche insisteva sulla devozione al nome di Gesù. Si ritiene che grazie alla sua predicazione il JHS (Jesus hominum Salvator) sia entrato nell'uso iconografico comune e sia divenuto familiare alla gente. Infatti, venivano fatte baciare ai fedeli che ascoltavano le sue prediche delle tavolette di legno incise con il monogramma JHS sormontato da una croce e attorniato da un sole.
L'uso di baciare un simbolo religioso durante la celebrazione era diffuso nel Medioevo; il simbolo religioso, solitamente la croce, rappresentava la pace e come tale veniva presentato: era ciò che è oggi la stretta di mano che si accompagna al Rito della Pace, subito prima della Comunione.
[modifica] Predicazione ed etica del lavoro
Bernardino non mancò di attenzione agli aspetti pratici della vita dei fedeli, con un'analisi innovativa e decisamente moderna.
Il suo pensiero è ricordato nella storia del pensiero economico poiché fu il primo teologo, dopo Pietro di Giovanni Olivi, a scrivere un’intera opera sull’economia intitolata Sui contratti e l’usura. Nel libro egli, come già Antonio da Padova, condanna aspramente l'usura e affronta i temi della giustificazione della proprietà privata, dell’etica del commercio e della determinazione del valore e del prezzo.
Analizza, inoltre, con grande profondità la figura dell'imprenditore e ne difende il lavoro onesto. Fa notare, infatti, che il commercio, può venire praticato in modo lecito o illecito, come tutte le altre occupazioni e non è necessariamente fonte di dannazione. Se onesto, un mercante fornisce servizi utilissimi a tutta la società: riappiana la scarsità di beni in una zona trasportandone da zone in cui sono abbondanti, custodisce beni limitando i danni di eventuali carestie, trasforma in prodotti lavorati le materie altrimenti grezze e inutili.
Per essere onesto, sostiene Bernardino, l'imprenditore viene dotato di quattro grandi virtù: efficienza, responsabilità, laboriosità, assunzione del rischio. I guadagni che derivano ai pochi cha hanno saputo attenersi a queste virtù sono la giusta ricompensa per il duro lavoro svolto ed i rischi corsi.
Per contro, condanna senza mezzi termini i nuovi ricchi, che invece di investire la ricchezza in nuove attività, preferiscono prestare a usura e strangolano la società anziché farla crescere. Bernardino riteneva, infatti, che la proprietà non "appartenesse all’uomo", quanto piuttosto "fosse per l'uomo" come uno strumento per ottenere un miglioramento nell’insieme della società. Uno strumento che veniva da Dio e che l'uomo doveva meritare, applicare e far fruttare.
Come già ad altri importanti predicatori, a Bernardino fu particolarmente caro il tema della riconciliazione e della risoluzione di contese.
Fu molto assiduo nella predicazione e molto esplicito nei contenuti, il che gli procurò diversi nemici.
Nel 1425 predicò tutti i giorni per sette settimane nella città di Siena. Gli ambienti degli usurai e quello delle case da gioco gli si dimostrarono particolarmente ostili, tanto da far intentare contro di lui un processo per eresia sostenuto a Roma nel 1427.
Bernardino fu completamento prosciolto dall'accusa anche grazie al teologo Paulus Venetus.
Papa Martino V che lo conobbe durante il processo, ne fu molto impressionato e gli chiese di predicare anche a Roma. Bernardino predicò per 80 giorni consecutivi nella città, dedicando un impegno particolarmente attento a questa attività: scriveva e riscriveva i suoi discorsi prima di arrivare sul pulpito, sino ad essere certo della loro validità.
[modifica] Gli ultimi anni: evangelizzatore e pacificatore
A più riprese rifiutò la carica di vescovo, per dedicarsi appieno alla sua vocazione di missionario: nel 1427 per la città Siena, nel 1431 per quella di Ferrara e nel 1435 per quella di Urbino.
Nel 1437 divenne vicario generale dell’ordine degli osservanti. Nel 1438 venne nominato vicario generale di tutti i Francescani italiani.
Non smise mai di dedicarsi, nonostante questi incarichi, alla evangelizzazione. Nel 1444, pur essendo molto malato, su invito del vescovo Amico Agnifili, si recò all' Aquila, anche per tentare di riconciliare due fazioni che in città si affrontavano apertamente. Morì il 20 maggio in questa città.
Si racconta che la bara continuò a gocciolare sangue fino a quanto le due fazioni non si furono riappacificate.
Viene canonizzato nel 1450 per opera di Papa Niccolò V. Già prima della canonizzazione si diffusero voci sulle gesta miracolose a lui attribuite, alcune delle quali trovarono spazio in una edizione di quegli anni della "Leggenda Aurea".
Le prediche tenute da Bernardino nei suoi viaggi furono raccolte da un suo fedele discepolo e pubblicate dopo la sua morte. Esse sono un esempio di grande interesse di letteratura sacra e testimoniano le tensioni di rinnovamento spirituale che ebbero luogo nel XV secolo.
[modifica] La figura di San Bernardino nell’Arte
Dopo la morte di San Bernardino, l’ordine dei Francescani volle subito promuoverne la figura come campione di testimonianza della fede in Cristo e del potere salvifico di tale fede. La figura del santo – rappresentata per lo più mentre regge una tavoletta con il "monogramma di Cristo" - è seconda solo a quella del fondatore, San Francesco, nei dipinti destinati ai luoghi di culto francescani o in quelli commissionati dai tanti devoti che egli subito ebbe.
È probabile che i ritratti che abbiamo di lui siano più accurati rispetto a quelli di altri personaggi storici dell'epoca. Infatti sappiamo che, subito dopo la morte, circolava a Siena un suo ritratto. Questo venne successivamente confrontato con un calco mortuario eseguito a L'Aquila e si rivelò essere molto somigliante. È probabile che sia servito, negli anni successivi, come prototipo delle innumerevoli rappresentazioni di Bernardino. I tratti somatici del santo - con la testa calva ed il volto fortemente emaciato - appaiono quasi sempre simili tra loro.
Tra le tante opere va menzionato, per la elevata qualità artistica, il ciclo di affreschi sulla Vita di San Bernardino eseguito nel 1486 da Pinturicchio a Roma nella Cappella Bufalini della Chiesa di Santa Maria in Aracoeli.
[modifica] Curiosità
- A Legnano (MI), é il Patrono dell'omonima Contrada, uno degli otto borghi che ogni anno partecipano al Palio.
[modifica] Bibliografia
- Murray N. Rothbard. Economic Thought Before Adam Smith. Edward Elgar, 1995. ISBN 1852789611
- S. Baring-Gould. The Lives of the Saints. John Grant, 1986.
- Alejandro A. Chafuen, John Grant. Christians for Freedom. Ignatius Pr, 1986. ISBN 0898701104
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