Scandalo passaporti
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Per Scandalo passaporti s'intende una vicenda che colpì il calcio italiano nell'annata 2000-2001 relativa ai passaporti di alcuni calciatori extra-comunitari sui quali c'era scritto che essi avevano parenti di origine europea e,di conseguenza, venivano schierati come atleti comunitari.
Furono coinvolte società dirigenti e calciatori di Serie A e Serie B, tra cui:
- Roma (Campione d'Italia 2001)
- Lazio (Campione d'Italia 2000)
- Inter
- Milan
- Udinese
- Vicenza
- Sampdoria (Serie B)
I giocatori coinvolti furono: Alvaro Recoba (Inter), Juan Sebastian Veron (Lazio), Fábio Júnior (Roma), Gustavo Bartelt (Roma), Dida (Milan), Warley (Udinese), Jorginho (Udinese), Alberto (Udinese), Da Silva (Udinese), Jeda (Vicenza), Dedè (Vicenza), Job (Sampdoria), Mekongo (Sampdoria), Francis Zé (Sampdoria)
[modifica] Sentenza di primo grado
La sentenza di primo grado, emessa dalla Commissione disciplinare della Lega Calcio il 27 giugno 2001, era la seguente:
Società
- Udinese: 3.000.000.000 Lire di multa.
- Inter: 2.000.000.000 Lire di multa.
- Lazio: 2.000.000.000 Lire di multa.
- Roma: 1.500.000.000 Lire di multa.
- Sampdoria (Serie B): 1.000.000.000 Lire di multa.
- Milan: 1.000.000.000 Lire di multa.
- Vicenza: 1.000.000.000 Lire di multa.
Dirigenti
- Gino Pozzo (Udinese): 2 anni di squalifica.
- Gabriele Oriali (Inter): 1 anno di squalifica.
- Felice Mosè Pulici (Lazio): 1 anno di squalifica.
- Rinaldo Sagramola (Vicenza): 1 anno di squalifica.
- Franco Baldini (Roma): 9 mesi di squalifica.
- Sigfrido Marcatti (Udinese): 6 mesi di squalifica.
- Massimo Briaschi (Vicenza): 6 mesi di squalifica.
- Sergio Cragnotti (Presidente Lazio): assolto.
- Rinaldo Ghelfi (Inter): assolto.
- Enrico Mantovani (Presidente Sampdoria): assolto.
- Domenico Arnuzzo (Sampdoria): assolto.
- Pierluigi Ronca (Sampdoria): assolto.
- Emiliano Salvarezza (Sampdoria): assolto.