Sergio Abramo
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Sergio Abramo (Catanzaro, 29 marzo 1958) è un imprenditore e uomo politico calabrese.
È il nono figlio della famiglia artigiana Abramo che sin dall'inizio del XX secolo ha insediato in Calabria un'azienda tipografica, le Grafiche Abramo (poi Abramo Tel), che nel tempo è diventata una delle più importanti aziende grafiche del Sud Italia. Nel 1986, Sergio Abramo ne diventa presidente e amministratore delegato. Nel 1987 viene eletto presidente dei Giovani Industriali della Calabria.
Nel 1994 viene nominato presidente della Piccola e Media Impresa della provincia di Catanzaro e in seguito della regione. Nel 1996 entra a far parte della giunta nazionale di Confindustria.
Il suo impegno politico inizia nel 1997, quando decide di aderire a Forza Italia e gli viene proposta la candidatura a sindaco di Catanzaro alla guida di una coalizione di centrodestra, che esce largamente vittoriosa. L'incarico gli viene riconfermato nel 2001, quando conquista il suo secondo mandato raccogliendo il 91,4% dei voti, percentuale che lo rende il sindaco più votato d'Italia in quella competizione elettorale. Dal 1997 è stato presidente dell'ANCI calabrese.
Nella sua attività amministrativa, ci sono varie iniziative di rilievo, come la definizione e l'approvazione dei PIT e della "misura" Asse Città ed il megaraduno dei 400mila per il concerto di Vasco Rossi, sponsorizzato proprio da Abramo.
Sul finire della sua esperienza da sindaco, viene scelto dalla Casa delle Libertà come il candidato designato alla presidenza della Regione per le elezioni regionali del 2005, ma, in quella circostanza viene sconfitto dal candidato del centrosinistra, Agazio Loiero, nonostante Abramo abbia riportato una notevole quantità di voti in più rispetto alle liste collegate. È, dunque, consigliere regionale.
In seguito alla sconfitta elettorale, però, si allontana dal centrodestra e da Forza Italia: in Consiglio regionale aderisce fin da subito al gruppo misto e successivamente fonda un movimento civico denominato Catanzaro con Abramo, che alle elezioni amministrative del 2006 a Catanzaro promuove un progetto alternativo, neo-centrista, raccogliendo attorno a sé anche l'adesione di partiti dissenzienti rispetto al centrosinistra ufficiale, come l'Italia dei Valori, l'UDEUR e i Socialisti. Il candidato a sindaco, Franco Cimino, arriva al ballottaggio contro il candidato del centrosinistra Rosario Olivo ma, alla fine, è quest'ultimo a prevalere.
[modifica] Procedimenti giudiziari a suo carico
Nel 2000 è stato rinviato a giudizio per minacce ad un dirigente del comune di Catanzaro, reo di aver sospeso alcuni lavori di ampliamento realizzati negli impianti industriali della Arti grafiche Abramo, azienda di famiglia, denunciando alla Sovrintendenza numerose variazioni paesaggistiche abusive. Il dirigente sarebbe stato poi tarsferito e sostituito da un funzionario, il quale si sarebbe autoattribuito una liquidazione da cui è nato un ulteriore fascicolo del tribunale.
L'azienda sarebbe stata inoltre edificata abusivamente nel 1963, ottenendo un condono nel 1999, durante il governo dello stesso Abramo, in modo però illegale: secondo l'accusa l'impianto è troppo vicino ad un fiume e inoltre il nulla osta paesaggistico spetta alla Provincia e non al comune.
Infine per quei capannoni il fratello di Abramo è stato rinviato a giudizio per averli costruiti su una zona sismica, invasione in terreno pubblico e non aver presentato nessun progetto. Con una legge regionale l'azienda ha ricevuto comunque 10 miliardi di lire di finanziamenti.
Il 19 gennaio 2004 è stato rinviato a giudizio per concussione, falso ideologico, turbativa di libertà degli incanti e abuso d’ufficio. Secondo l'accusa avrebbe tentato di costringere il comandante dei vigili urbani ad affidare l’appalto del servizio di notifica delle contravvenzioni alla Ifm, una società del suo gruppo. A seguito del rifiuto del comandante lo avrebbe trasferito senza consultare la Giunta comunale.
La stessa accusa è stata imbastita anche per aver favorito i titolari di un canile di cui il sindaco era stato testimone di nozze, affidando loro l’appalto del servizio pubblico di assistenza canina.
Il 28 settembre 2005 Abramo viene rinviato nuovamente a giudizio: avrebbe commesso un abuso d’ufficio rilasciando una concessione per l’apertura di un centro commerciale del presidente dell'associazione degli industriali della provincia di Catanzaro Floriano Noto.
