Soldati di ventura
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I soldati di ventura erano soldati che combattevano anzitutto per guadagno personale, tenendo in genere in scarsa considerazione motivi ideologici, nazionali o politici.
I mercenari, presenti da sempre nella storia dell'umanità, hanno svolto un ruolo particolare nel nostro Duecento con una funzione prevalentemente di rinforzo. In questa funzione li troviamo nella battaglia di Campaldino nel 1260 a fianco dell'esercito fiorentino, ma anche in altre a noi più vicine concorrendo spesso a determinarne l'esito.
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[modifica] Caratteristiche
Una caratteristica comune dei mercenari è quella di essere, all'inizio, dei forestieri ingaggiati individualmente che prestano il proprio servizio militare per compenso.
Di questi professionisti della guerra al servizio dei Comuni o di quanti li pagano si può dare una sola definizione: briganti disorganizzati, prevalentemente tedeschi o spagnoli, residui e relitti di armate straniere ritiratesi che, nella lotta per la sopravvivenza, vendono l'unica cosa che possiedono, la vita.
Passano dall'aiuto prestato a qualche Comune o signorotto al furto ed alla grassazione del territorio in cui si trovano, nulla risparmiando, né persone né cose, con una unica posta in gioco, all'inizio la sopravvivenza poi il potere.
[modifica] Le opportunità
La storia offre in questo periodo, che va dal XIII al XIV secolo, opportunità enormi a chi sa usare le armi, il cervello, le circostanze e le debolezze di committenti deboli ed incapaci in guerra tra loro per il mantenimento di un potere che proprio chi è assoldato per aiutarli a mantenere è anche pronto a strappare loro, sostituendosi nelle loro dignità.
I condottieri ed i cavalieri di valore molto spesso aiutano il Signore, sotto le cui insegne combattomo, più a perdersi che a salvarsi per poi sostituirli nella gestione del potere, in un intreccio di passioni, tradimenti, vendette, assassini e quant'altro e la cui vera posta è il potere.
Meraviglia di più che pochi siano riusciti in questo disegno anziché molti.
[modifica] Evoluzione militare
Si assiste nel corso del XIII secolo alla evoluzione dell'arte della guerra che richiede un impegno sempre più professionale ed allo stesso tempo al migliore scenario economico che impegna sempre di più i cittadini del Comune nella persecuzione dei propri affari.
I nuovi cittadini sono diventati più ricchi, il loro lavoro è sempre più impegnativo, sentono maggiormente l'esigenza di non abbandonare le proprie attività ed al contempo possono permettersi di pagare altri perché combattano prima assieme a loro e poi al posto loro tout court.
Tutto ciò porta alla conseguenza di un sempre minore impegno dei cittadini nelle milizie interne comunali ed di un sempre maggiore ricorso a chi la guerra la fa per mestiere, i mercenari.
Alcuni, i più capaci e valorosi si insignoreranno dei Comuni di cui erano al servizio.
[modifica] I mercenari svizzeri
Si distinguono i Mercenari svizzeri, rozzi montanari, che umilieranno l'orgoglio e l'ottusa caparbietà di Carlo il Temerario e la sua casata nella battaglia di Nancy, 1477, dove questi troverà la morte, causando la fine dello splendido Ducato di Borgogna di cui i cugini di Francia faranno man bassa.
I mercenari imparata la lezione si organizzeranno in Compagnie di Ventura divenendo un fattore politico-militare importantissimo a volte determinante, specie se il loro condottiero è valoroso e politicamente capace.
Qualcuno di questi si conquisterà uno Stato, come fece Francesco Sforza con il Ducato di Milano. Altri si conquisteranno signorie e contee a volte effimere, come Bartolomeo Colleoni.
Gli ultimi loro epigoni sono le attuali guardie svizzere del Vaticano.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- Duby G. - Lo specchio del feudalesimo - Bari, Laterza, 1998, ISBN 842056502.
- Duby G. - Il cavaliere, la donna, il prete - Milan, Mondadori, 1992.
- Le Goff J. - L'uomo medievale - Bari, Laterza, 1999, ISBN 8842941971.
- Mallet M. - Signori e mercenari. La guerra nell'Italia del Rinascimento - Bologna, Il Mulino, 1983, ISBN 8815002944.
- Rendina C. - I capitani di ventura - Roma, Newton, 1999, ISBN 8882890562.
- Piccinni G. - I mille anni del Medioevo - Milano, Bruno Mondadori, 1999, ISBN 8842493554.
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