Striscia di Gaza
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Col termine "striscia di Gaza" si indica un territorio confinante con Israele e Egitto nei pressi della città di Gaza. Si tratta di una piccola regione costiera (una striscia di circa 360 km² di superficie) ma densamente popolata (circa 1.400.000 abitanti, di cui oltre il 99% palestinesi).
Le principali città sono Gaza e Rafah.
Anticamente la strisca di Gaza era abitata dai Filistei ed era definita Filistia (il nome biblico è Pleshet), meglio nota per la storia della sconfitta di Golia da parte di Davide, appartenente alla Bibbia.
I suoi confini furono definiti dalle Nazioni Unite seguendo la linea dell'armistizio dopo la guerra del 1948 tra Egitto e Israele; fu dapprima occupata dall'Egitto fino al 1967, poi da Israele durante la Guerra dei Sei Giorni. Con gli Accordi israelo-palestinesi di Oslo del 1993, la "striscia" fu posta sotto il controllo della costituenda Autorità Nazionale Palestinese.
Il 14 agosto 2005 il governo israeliano ha disposto l'evacuazione della popolazione israeliana dalla "striscia" e lo smantellamento delle colonie che vi sono state costruite.
Il 15 agosto ha inizio l'operazione "Mano tesa ai fratelli". L'operazione tende allo sgombero dei coloni israeliani insediatisi nelle Striscia di Gaza e di alcune colonie in Cisgiordania. I soldati israeliani passeranno casa per casa, tentando di convincere i coloni rimasti a partire.
Il governo israeliano ha ordinato ad ogni residente di nazionalità israeliana di abbandonare gli insediamenti entro la mezzanotte. Chiunque resterà oltre il limite prefissato verrà considerato in condizione di illegalità. Dopo la mezzanotte, il governo concederà due giorni di tolleranza, durante le quali le colonie saranno progressivamente circondate dai 40.000 militari e poliziotti israeliani.
Tutti i coloni che partiranno entro la mezzanotte del 16 agosto, potranno utilizzare mezzi propri e avranno diritto all'indennizzo stanziato dal governo. Trascorsi i due giorni di tolleranza, dalla mezzanotte del 17 agosto ha inizio l'evacuazione forzata: i militari sono autorizzati ad imballare ed a caricare in container beni e mobili rimasti nelle case. I coloni ancora presenti saranno spostati di forza dagli insediamenti.
Davanti agli insediamenti, coloni e infiltrati estremisti, tentano in ogni modo di impedire il trasferimento forzato: sistemano chiodi a tre punte per fermare gli automezzi addetti al trasloco, e posizionano copertoni in fiamme davanti ai cancelli delle colonie, attaccano i soldati con insulti e spintoni.
Nella colonia di Nevé Dekalim, l'insediamento più importante della regione, si sono avuti gli scontri più violenti. Qui vivono piu di 2.600 persone. In serata era circondato dalla polizia e dai militari. Un portavoce dell'esercito ha affermato che "il nostro problema non sono gli abitanti originari ma i militanti contrari all'evacuazione che si sono infiltrati illegalmente a Gaza".
Lo sgombero della Striscia termina il 22 agosto, con il trasferimento delle ultime famiglie della colonia di Netzarim. I soldati impegnati nell'evacuazione saranno trasferiti in Cisgiordania, dove verranno evacuati i coloni di Hamesh e Sa-Nur.
L'11 settembre con una cerimonia molto sobria svoltasi presso i resti della colonia di Nevé Dekalim, i comandanti militari di Israele ammainano la loro bandiera a Gaza. Verso sera, lunghe colonne di mezzi militari israeliani abbandonano definitivamente la Striscia.
Il 12 settembre il territorio della Striscia di Gaza passa in mano palestinese, e gli abitanti hanno accesso alle aree che gli erano precedentemente vietate. Gli estremisti ne approfittano per vendicarsi dell’occupazione dando fuoco alle sinagoghe abbandonate.
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Articolo su Wikinotizie: Continua l'incursione dell'esercito israeliano a Gaza: 38 morti in 4 giorni (4 novembre 2006).