Teatro dell'assurdo
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Teatro dell'Assurdo è un termine riferito ad un particolare genere teatrale di scrittori di teatro europei ed americani sviluppatosi tra gli anni quaranta e sessanta del XX secolo. Il termine è stato coniato dal critico Martin Esslin, che ne fece il titolo di una sua pubblicazione del 1962. Per Esslin il lavoro di questi autori consiste in una articolazione artistica del concetto filosofico di assurdità dell'esistenza proprio di Albert Camus. Le caratteristiche peculiari del Teatro dell'assurdo sono il deliberato abbandono di un costrutto drammaturgico razionale e il rifiuto del linguaggio logico consequenziale. La struttura tradizionale (trama di eventi, concatenazione, scioglimento) viene rigettata e sostituita da un'alogica ed insignificante successione di eventi, legati fra loro da una labile ed effimera traccia (uno stato d'animo o un'emozione).
Il Teatro dell'Assurdo si caratterizza per dialoghi apparentemente senza significato, ripetitivi e drammatici senza connessioni logiche i quali creano una atmosfera di sogno. Se in passato questo tipo di teatro era solo portatore di drammaticità, più recentemente il pubblico ha scoperto anche il suo lato comico (tragi-comico).
Tra i maggiori esponenti del Teatro dell'Assurdo vanno ricordati Samuel Beckett, Jean Genet, Eugène Ionesco, Tom Stoppard, Arthur Adamov, Harold Pinter e Alfred Jarry.
[modifica] Bibliografia
- Martin Esslin, The Theatre of the Absurd (Eyre & Spottiswoode, 1962).
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