Terre della Corona di Santo Stefano
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Il termine storico Terre della Corona di Santo Stefano di solito denotava un gruppo di stati legati al Regno d'Ungheria con un'unione personale. Questo complesso sistema di stati è talvolta indicato con il termine Archiregnum Hungaricum, utilizzando una terminologia medievale.
[modifica] Varianti del nome
- ungherese: Szent István Koronájának Országai - Terre della Corona di Santo Stefano, Szent Korona Országai - Terre della Sacra Corona, Magyar Korona Országai - Terre della Corona Ungherese, Magyar Szent Korona Országai- Terre della Sacra Corona Ungherese
- croato: Zemlje krune Svetog Stjepana - Terre della Corona di Santo Stefano
- tedesco: Länder der heiligen ungarischen Stephanskrone - Terre della Sacra Corona di Santo Stefano
- serbo: Zemlje krune Svetog Stevana - Terre della Corona di Santo Stefano
- slovacco: Krajiny Svätoštefanskej koruny - Terre della Corona di Santo Stefano, Krajiny uhorskej koruny - Terre della Corona Ungherese
[modifica] Caratteristiche
Il termine era in voga durante il XVIII e il XIX secolo, per distinguere la parte transleitana della Monarchia asburgica (in seguito Austria-Ungheria) dai territori della Cisleitania. Il territorio includeva tre paesi:
- il Regno d'Ungheria
- il Regno di Croazia
- il Gran Principato di Transilvania
Quando la Dieta d'Ungheria si oppose alla separazione della Transilvania (essendo una parte integrante dell'Ungheria medievale), chiese anche senza successo di ristabilire i legami storici con la Dalmazia, la Bosnia e la Galizia e Lodomeria. Queste province cisleitane erano teoricamente parte della Corona di Santo Stefano, secondo la legge ungherese.
Dopo l'unione con la Transilvania nel 1848 e 1867, il termine denotò solo il Regno d'Ungheria e la Croazia-Slavonia.
Il 29 ottobre 1918 il Parlamento croato dichiarò la fine dell'unione e si unì allo Stato degli Sloveni, dei Croati e dei Serbi (in seguito Regno di Jugoslavia). In quel momento, il termine perse il suo significato e cadde in disuso.