Topa
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Topa è un termine dialettale volgare usato principalmente in Toscana per indicare l'apparato genitale femminile e corrispondente al maggiormente usato fica. Viene assunto nella cultura livornese a valore assoluto soprattutto per l'opera del giornale satirico Il Vernacoliere.
Il termine, in realtà, è meno volgare del corrispondente termine in lingua italiana sopra citato. Ed a tale conclusione è giunta anche una sentenza di un tribunale che nel 1984 mandò assolto il direttore del Vernacoliere Mario Cardinali, che aveva utilizzato il termine in una storica locandina (Sovrimposta sulla topa), perché «tale uso del vernacolo si riallaccia anche all'intento di recuperare una caratteristica quale lo spirito ribellistico, irriverente e dissacrante del popolo livornese, componente essenziale del suo retroterra culturale, e di testimoniare ciò che in realtà è la lingua corrente popolare livornese, nella quale l'uso di certe parole sboccate è molto comune, privo di significati offensivi o di valori negativi».
Nel lontano 1852 era in uso poiché, vuole una leggenda locale, nel fiorentino una ragazza dotata di particolare grazia e bellezza, nonché molto affascinante, accudiva e curava i topi della città. Un giorno però qualcosa accadde: fu morsa da uno di essi e acquisì in viso i caratteri tipici del muso del topo. Ma rimanendo essa di eccezionale bellezza, coniarono il riferimento e iniziarono ad indicarla con il termine «topa».
[modifica] Voci correlate
Il termine "Topa" in Toscana e in particolare nelle zone di Pisa, Livorno e limitrofe, viene usato per indicare una ragazza di particolare bellezza (es. "Boia che T."). Negli ultimi anni è sorto anche l'omonimo maschile (Topo) per indicare che un ragazzo è bello.
