Discussione:Universo
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Vorei fare una considerazione sull'ipotesi di espansione dell'universo.La teoria più accredidata è quella del Big Bang in quanto si è visto che lo spettro della luce delle galassie si sposta verso il rosso e questo significa che si stanno allontanando da noi a velocità molto elevate. Prendiamo in considerazione la nostra galassia per esempio, essa è lunga circa 100.000 anni luce. Facciamo l'ipotesi che essa si muova alla velocità della luce, nel corso di un anno coprirà una distanza di circa 10.000 miliardi di km( 9.360 miliardi)uno spazio enorme per noi, vediamo adesso cosa significa questo spazio rispetto alle dimensioni della galassia; se si muove alla velocità della luce , si muove di un anno luce all'anno quindi si muoverà rispetto a se stessa di 1/100.000 anni luce, facendo un banale confronto sarebbe come se un treno della lunghezza di un chilometro si muovese di un centimetro l'anno. I ghiaciai si muovono molto più velocemente di una galassia non vi pare? E stiamo parlando di velocità della luce. Non so se un treno che si muove di un centimetro l'anno da l'impressione di un corpo che si muove in accelerazione, a me da l'impressione che stia in uno stato di quiete piuttosto che in movimento. Quello che voglio dire è che anche se le galassia si muovessero alla velocità della luce , per le loro enormi dimensioni, il loro movimento risulterebbe impercettibile. Non credo che siano queste le forze risultanti dal Big Bang, sarebbero troppo deboli per permettere all'universo di esistere, non sono forze causate da una esplosione.Per quanto riguarda lo spostamento verso il roso delle galassia che si allontanano da noi, potrebbe essere l'effetto di una trasformazione della luce durante il suo interminabile viaggio di miliardi e miliardi di anni. --82.55.224.245 16:31, Set 1, 2005 (CEST)Domenico Abate (abate2005@virgilio.it)
Saluti
- Riguardo al commento precedente, bisogna correggere subito una cosa: l'effetto Doppler non è relativo alle dimensioni dell'oggetto che rilascia il segnale, ma riguarda solo il segnale stesso e lo spostamento della sorgente del segnale rispetto all'osservatore. L'effetto Doppler è riscontrabile anche con le onde sonore; se riprendiamo lo stesso esempio citato qui in precedenza dal signor Domenico Abate, il treno, udiremo un ipotetico suono prodotto da esso più acuto mentre si avvicina (frequenza maggiore) e più grave (frequenza minore) quando si allontana, indipendentemente dalle sue dimensioni. Lo stesso è per quanto riguarda le onde luminose: lo spostamento verso il rosso si ha perchè queste vengono "stirate" dall'allontanamento (nei confronti di chi le riceve) di ciò che le ha originate, producendo così una frequenza nell'arrivo delle onde, in questo caso molto distanziate, corrispondente al colore rosso dello spettro.
Vorrei discutere questo passo del paragrafo "Dimensioni dell'Universo e dell'universo osservabile": "... Noi ci troviamo al centro dell'universo osservabile, in apparente contraddizione al principio copernicano, che dice che l'Universo è più o meno uniforme e non ha un centro ben definito. Questa contraddizione nasce dal fatto che la luce non viaggia ad una velocità infinita, e le osservazioni di oggetti lontani sono quindi osservazioni del passato. Più lontano guardiamo, più vicini arriviamo al limite di tempo zero del modello del Big Bang. E siccome la luce viaggia alla stessa velocità in ogni direzione, l'universo osservabile è una sfera centrata su di noi."
L'idea che siamo al centro dell'universo, in base al fatto che generalmente le galassie appaiono allontanarsi da noi e sempre più velocemente più sono lontane è il classico errore in cui spesso si cade. Infatti osservando da un altra galassia, si osserverebbe lo stesso fenomeno; bisognerebbe immaginare dei punti disegnati su un palloncino che si gonfia: si allontanano l'uno dall'altro con velocità proporzionale alla loro distanza. Consiglio vivamente la lettura del seguente articolo: appunti di cosmologia Il paragrafo andrebbe rivisto per evitare questo fraintendimento. Negadrive
- Ho provato a riformulare il paragrafo, ma ho paura che ancora non sia chiaro. Alfio (msg) 22:28, 12 feb 2006 (CET)
Indice |
[modifica] Incipit
Non si può fare una edit war direttamente nell'articolo. Propongo di sospendere le modifiche nella pagina (rimettendoci le due righe che c'erano prima) e scrivere qui una versione che sia accettabile per tutti, prendendo le cose migliori dell'una e dell'altra versione. Volendo si possono guardare anche le altre wiki principali (inglese, tedesco, francese, spagnolo ecc.) per vedere se hanno avuto buone idee. Alfio (msg) 19:18, 18 nov 2006 (CET)
[modifica] Versione Originale
Nella prima metà del XX secolo, la parola Universo era usata per riferirsi all'intero continuum spaziotemporale in cui esistiamo, assieme a tutta la materia e l'energia in esso contenute. La scienza che cerca di comprendere l'Universo nel suo insieme, alla scala più grande possibile, è la cosmologia, che si è sviluppata dalla fisica e dall'astronomia. Durante la seconda metà del XX secolo, lo sviluppo della cosmologia osservativa, chiamata anche cosmologia fisica, ha portato ad una divisione del significato del termine Universo tra i cosmologi osservativi e i cosmologi teorici: i primi (in genere) abbandonano la speranza di poter osservare l'intero continuum spaziotemporale, mentre i secondi mantengono questa speranza, cercando di trovare le ipotesi più ragionevoli per modellizzare l'intero spaziotempo, nonostante l'estrema difficoltà di trovare dei limiti a questi modelli e il rischio di decadere nella metafisica. I termini universo conosciuto, universo osservabile o universo visibile sono spesso usati per descrivere quella parte di Universo che possiamo vedere in modo diretto o indiretto. Coloro che credono che sia impossibile osservarlo tutto possono usare l'espressione il nostro universo, riferendosi alla parte conoscibile dagli esseri umani.
[modifica] Versione precedente alle modifiche
Con la parola Universo si designa l'insieme di tutta la materia e di tutta l'energia esistenti e dello spazio-tempo in cui esse sono immerse e di cui, secondo la relatività generale, ne determinano la geometria.
[modifica] Versione 1

Si definisce Universo l'intero continuum spazio-temporale in cui esistiamo e dove è sito tutto l'esistente (sottoforma di materia e di energia) visibile e invisibile. L'universo è l'oggetto più grande che sia concepibile, un vuoto assoluto comprendente il tutto nella sua totalità. Articolato secondo le leggi della teoria della relatività generale, l'Universo (nella sua forma visibile) è costituito da miliardi di Galassie che risultano formate da miliardi di stelle. All'inizio del Tempo, nell'Istante Zero, secondo fenomeni fisici ignoti e attualmente inconcepibili fu lo spazio ad "essere creato" per primo, e la materia "grezza" dell'Universo primordiale, contenuta nella sua totalità sul "volume spaziale" di un atomo, aggregandosi in ammassi sempre più grandi, diede vita alle prime particelle protoniche e neutroniche, che intersecandosi in sequenze sempre più complesse, riuscirono a stabilire equilibri "strutturali" capaci di diversificare sempre di più e con maggiore complessità la materia stessa di tutto l'Universo creando tutti gli elementi che noi oggi conosciamo e che attualmente compongono l'Universo. Nonostante vi sia il più fitto mistero riguardo la sua "forma" (ammesso che vi sia una forma e che essa sia conpatibile col concetto di forma, geometricamente intesa, che noi possediamo e con cui classifichiamo tutti gli oggetti del reale), tuttavia possediamo dati certi e sicuri riguardo alle "dimensioni" che possiede quest'oggetto meraviglioso che tutto abbraccia ed alberga all'interno di se. Secondo studi accuratissimi, effettuati in decenni di rilevamenti resi possibili utilizzando le più moderne tecnologie informatiche ed elettroniche, attualmente si stima che l'Universo, procedendo nella sua continua espansione, se considerato come una sfera di forma ellittica leggermente schiacciata, possegga un diametro teorico di 15 Miliardi di Anni Luce, una distanza talmente grande e inimmaginabile che la radiazione luminosa, viaggiando alla velocità di 300.000 Km al secondo, impiegherebbe 15 Miliardi di anni per attraversare e percorrere tutta una volta soltanto in un periodo di tempo così grande da ricoprire l'intera storia dell'Universo stesso dall'Istante Zero (prima ancora che si definissero i parametri fondamentali dello Spazio e del Tempo) fino ad oggi.
[modifica] Versione 2
Si definisce Universo (con la "u" che può essere maiuscola o minuscola, indifferentemente) la totalità dello spazio e del tempo (vedi la voce spaziotempo) in cui è sito tutto l'esistente - sottoforma di materia e di energia - visibile e invisibile. Con questo si intende anche quella parte di spazio e di tempo in cui non vi è nulla di materiale, come implica il concetto di spaziotempo. Articolato secondo le leggi della teoria della relatività generale e della meccanica quantistica (i due pilastri fondamentali della fisica moderna), l'Universo (nella sua parte visibile) è costituito da miliardi di galassie che risultano formate da miliardi di stelle. Durante quello che si pensa essere l'inizio del tempo, quando accadde il fenomeno noto come Big Bang, secondo fenomeni fisici ignoti e attualmente inconcepibili a causa delle lacune della fisica attuale quando si ha a che fare con i primi istanti, l'Universo primordiale, contenuto nella sua totalità in un volume spaziale inferiore a quello della particella più piccola conosciuta oggi, diede vita alla materia, che si trovava all'epoca in uno stato infinitamente denso ma che era comunque ancora composta dalle particelle elementari più fondamentali, cioè le sue costituenti più primitive (forse le stringhe). Con l'arrivo degli istanti che la fisica attuale può esplorare, queste diedero vita (attraverso meccanismi ancora parzialmente e nella loro essenza sconosciuti) alle più primitive particelle da noi conosciute (i leptoni e gli elettroni) che si fusero nelle particelle protoniche e neutroniche, che, "intersecandosi" in sequenze sempre più complesse, riuscirono a stabilire equilibri strutturali, creando l'idrogeno, il deuterio e l'elio. Nonostante vi sia il più fitto mistero riguardo la sua forma (nel senso cosmologico del termine) in quanto siamo carenti di dati, tuttavia possediamo alcuni dati riguardo alle dimensioni che possiede la parte a noi visibile (vedi il paragrafo dimensioni dell'universo e dell'universo osservabile) di quest'oggetto meraviglioso che tutto abbraccia ed alberga all'interno di sé. Secondo studi accuratissimi, effettuati in decenni di rilevamenti resi possibili utilizzando le più moderne tecnologie informatiche ed elettroniche, attualmente si stima che l'universo osservabile, procedendo nella sua continua espansione, possegga un diametro di 100 miliardi di anni luce, una lunghezza talmente grande e inimmaginabile che - per definizione - la radiazione luminosa, viaggiando alla velocità di 299.792,458 Km al secondo, impiegherebbe (per l'appunto) 100 miliardi di anni per percorrerla.
[modifica] Proposte
Va bene. Viste le proteste scaturite a causa del mio raadicale intervento effettuato nell'introduzione dell'articolo mi trovo daccordo con Alfio che dice di ripristinare l'incip originale... Ma Alfio deve tener conto del fatto che quello che lui ha inserito non è l'incipit originale (ma è semplicemente quello che c'era prima delle mie modifiche)...l'incipit originale (che è quello a cui mi sono "ispirato" per comporre il mio testo) è quello che fino al mese di maggio era presente all'inizio della voce, prima di modifiche e alterazioni successive che hanno reso l'incipit di questo articolo (che dovrebbe essere in vetrina vista l'importanza assoluta dell'argomento) scialbo e piatto...Inoltre vorrei informare Alfio del fatto che la Versione 1 (come la definisce lui) è quella lui ha posto come 2, e viceversa per la 2 (che non è altro che il mio testo, ci tengo a precisarlo, modificato e "rimaneggiato" da Elfo Scuro) --Davide 21:41, 19 nov 2006 (CET)