Vanity Fair (rivista)
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Prezzo di copertina | € 1,70 |
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Paese | Italia |
Lingua | italiana |
Periodicità | settimanale |
Formato | magazine |
Sede | Milano |
Editore | Edizioni Condé Nast S.p.A. |
Direttore | Luca Dini |
Condirettore | Cristina Lucchini |
Vicedirettore | Daniele Bresciani |
Redattore capo | Roberto Delera |
Sito web | Style.it |
Vanity Fair è un periodico di costume nato negli Stati Uniti d'America e pubblicato anche in Italia e Germania dalle Edizioni Condé Nast S.r.L..
Indice |
[modifica] La storia
[modifica] Nascita e crisi
Vanity Fair inizia le sue pubblicazioni nel 1913, anno in cui l'imprenditore Condé Nast acquista la rivista di moda maschile Dress, rinominandola Dress and Vanity Fair. L'anno successivo la rivista perderà la prima parte del suo nome, diventando nota col suo titolo attuale.
La pubblicazione divenne subito un grosso successo commerciale, attirando un numero elevato di investitori: nel 1915 arrivò a risultare la rivista col maggior numero di pagine pubblicitarie negli Stati Uniti. Fra i suoi collaboratori dell'epoca autori importanti come Aldous Huxley, T.S. Eliot, Thomas Wolfe e Gertrude Stein, firme che resero Vanity Fair molto popolare fra gli appartenenti della classe borghese americana, rivaleggiando con il New Yorker. Questo successo non le permise di fuggire dagli effetti della Grande depressione: a seguito del calo di vendite, nel 1936 Vanity Fair venne assorbito da Vogue e cessò di essere pubblicato.
[modifica] Il rilancio
La rivista venne rilanciata a metà degli anni Ottanta, per mano della Condé Nast Publications. In breve tempo la pubblicazione riguadagnò la sua popolarità, raccogliendò intorno a sé firme importanti e fotografi di grido.