Villa Arconati
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Villa Arconati, detta anche il Castellazzo, è una delle ville storiche del Parco delle Groane, situata a Bollate, nella frazione Castellazzo di Bollate. Si tratta di un esempio di barocchetto lombardo settecentesco ed è monumento nazionale.
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[modifica] Collocazione
Il Castellazzo si trova nel cuore del Parco, al centro di un ampio giardino circondato da boschi, brughiere e terreni agricoli. Dalla Strada Statale Varesina, fra Bollate e Garbagnate, si diparte il Viale dei Leoni, un grande viale alberato in sterrato fra due filari di carpinus betulus, che conduce al cancello principale d'ingresso del complesso della villa.
[modifica] Storia
Il complesso di Villa Arconati si sviluppò intorno a un nucleo precedente a partire dal XVII secolo, raggiungendo il suo massimo splendore nel XVIII. Gli Arconati, proprietari storici della villa, investirono molto sul Castellazzo, che divenne una delle più prestigiose e rinomate "ville di delizie" del milanese. Il disegno attuale della villa si deve all'architetto Giovanni Ruggeri, che a metà del settecento estese la struttura precedente, con pianta a U, con il corpo di sudovest, ottenendo una struttura con pianta ad H.
La villa rimase alla famiglia Arconati fino a pochi anni fa, quando l'ultima proprietaria, Beatrice Crivelli, vendette a una società immobiliare.
[modifica] Opere d'arte
Per la sua importanza nella regione del milanese, il Castellazzo ebbe una grande storia e si trovò a ospitare una grande quantità di opere d'arte, libri, manoscritti, spartiti, mobili d'arte. Fra gli oggetti più celebri che sono stati mantenuti nella villa ricordiamo il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci (ora alla Biblioteca Ambrosiana) e i bassorilievi del monumento funebre a Gaston de Foix, scolpiti da Agostino Busti detto Bambaja (ora ai Musei Civici del Castello Sforzesco di Milano).
Gran parte di questo patrimonio è andato disperso o è stato ceduto. Rimangono alcuni capolavori, tra cui la statua di Pompeo Magno sotto la quale si dice sia stato pugnalato Gaio Giulio Cesare e i prestigiosi dipinti a tema mitologico dei fratelli Galliari nel salone da parata.
Notevoli sono inoltre i giardini alla francese che si sviluppano a sud e a est dell'edificio, rarissimi in Italia, di elevato valore architettonico. La struttura dei giardini è molto formale, con tre assi principali da cui si dipartono assi diagonali minori. Vi si trovano carpinate, berceaux, fontane, vasche, orangeries, voliere, e due teatri: il "teatro di Diana" e il "teatro di Pompeo".
[modifica] La Villa oggi
Villa Arconati ha sofferto un lungo periodo di abbandono. Necessita di urgenti restauri e fino a pochi anni fa era chiusa al pubblico per tutto l'anno. Attualmente si osservano alcune iniziative volte a restituire alla popolazione del bollatese e delle zone circostante l'uso di questa imponente e importante struttura. In vari momenti dell'anno vengono effettuate visite guidate (principalmente limitate ai giardini) e fra giugno e luglio si svolge sul terreno della villa il Festival di Villa Arconati, che propone numerosi concerti musicali.