Vincenzo De Filippis
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Vincenzo De Filippis (Tiriolo 4 aprile 1749 - Napoli 28 novembre 1799) fu un matematico e un filosofo illuminista italiano, martire della Repubblica Partenopea del 1799.
[modifica] Biografia
Nato in Calabria in una famiglia di piccoli proprietari terrieri, fu allievo del Real Collegio gesuita di Catanzaro dove ricevette una buona istruzione nelle scienze matematiche. Nel 1769 si recò a Napoli dove fu allievo del grande economista Antonio Genovesi e frequentò gli ambienti illuministici ed ebbe modo di conoscere la poetessa Eleonora Pimentel Fonseca e il giurista Mario Pagano. Proseguì in seguito gli studi in matematica e filosofia presso il collegio Ancarano dell'Università di Bologna, dove fu discepolo del matematico Sebastiano Canterzani. Conseguito il dottorato, nel 1777 ritornò al paese natale dove si sposò, rimase in relazione epistolare con gli studiosi di Napoli e di Bologna, e scrisse importanti opere di filosofia e matematica (Corso di etica, Scritti filosofici e metafisici, Statica e dinamica, Scritti di fisica e di meccanica). Nel 1787 ottenne la cattedra di matematica al Real Collegio di Catanzaro ed ebbe, fra i suoi discepoli, Giuseppe Poerio. Appartengono a questo periodo gli scritti Appunti di matematica e meccanica, Meccanica, Problemi di matematica, meccanica, dinamica. Le cattive condizioni di salute lo spinsero ad abbandonare l'insegnamento nel 1793.
Nel 1799 è fra i principali artefici della Repubblica Partenopea. Con la caduta della Repubblica, venne messo a morte per impiccagione in Piazza Mercato (28 novembre 1799) assieme ad altri sette patrioti.