Adolfo Scaramelli
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Adolfo Scaramelli, detto Foffo (Radicofani, SI, 16 giugno 1919, 16 dicembre 2005) è stato un podista in attività fra la metà degli anni Trenta e quella degli anni Quaranta.
Iniziò la sua carriera in corse campestri paesane fin quando viene ingaggiato, ancora lontano dalla maggiore età, dalla Mens Sana di Siena, sodalizio cui facevano capo tutte le discipline dell'atletica leggera e pesante. I dirigenti, esaminata la persona ed i risultati di alcune prove, lo tesserarono, ma disattesero totalmente le aspettative di un giovane atleta che cercava una collocazione vicina ad un'organizzazione dotata di strutture idonee ad una preparazione seria e professionale, come richiesto dalla disciplina prescelta.
Scaramelli allora decise di arrangiarsi da solo. Tracciò con pala e piccone una pista nei pressi della Fortezza di Radicofani, dove si allenava la mattina presto prima del lavoro e la sera, cercando di portare al meglio la forma e la preparazione atletica. Si cimentò in gare sempre più importanti che lo portarono dagli albori vissuti in un paesino di mille anime, a diventare prima Campione italiano nei 5000 e 10000 metri, e poi all'estero dove batté gli assi del tempo. Nel 1939 a Breslavia sconfisse un agguerrito gruppo d'atleti nazisti, mostrando loro la schiena per tutti i dieci chilometri del percorso, staccandoli definitivamente nell'ultimo tratto con buona pace dei gerarchi hitleriani, sicuri e pronti a premiare uno dei loro superuomini di inconfondibile razza ariana.
Il perdurare della seconda guerra mondiale compromise gravemente l'attività agonistica dell'atleta radicofanese, che continuò a tenersi in forma per poi tornare alle gare nel dopoguerra ottenendo ancora ottimi risultati; ma i sei anni di guerra, con le conseguenze derivatene s'erano fatte sentire e così Foffo lasciò le competizioni. Da buon sportivo cercò di tirarsi dietro qualche ragazzo, ma benché promettenti non erano della sua taglia: né per struttura atletica, né per carattere e nessun altro radicofanese dopo di lui, poté scrivere il suo nome sull'albo del podismo nazionale.
