Utente:Ags/Riforma Moratti
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Tale riforma (cfr. testo della l. 53/2003) ha raccolto i più disparati giudizi.
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[modifica] Giudizi positivi
Secondo i suoi sostenitori l'obiettivo della Riforma Moratti è quello di creare un sistema nazionale di istruzione e di formazione attraverso il quale si intende:
- assicurare a tutti pari opportunità e un percorso personalizzato utile a raggiungere un elevato livello culturale, a sviluppare capacità e competenze adeguate all'inserimento sociale e lavorativo;
- promuovere il conseguimento di una formazione spirituale e morale delle giovani generazioni, anche ispirata ai principi della Costituzione;
- garantire ai giovani pari opportunità educative e formative attraverso il diritto-dovere all'istruzione e alla formazione per almeno dodici anni;
- favorire le scelte educative delle famiglie;
- promuovere l'apprendimento per tutto l'arco della vita;
- valorizzare pienamente l'autonomia della scuola;
- rimotivare e valorizzare i docenti di ogni ordine e grado.
Alcune affermazioni dei sostenitori della riforma.
[modifica] Ricerca
Nel 2001 0,07% la spesa complessiva sostenuta per la ricerca era del PIL . Dal 1990 al 2001 era sceso dall’1,37% all’1,07% , nel 2004, ultimo dato ISTAT, era salito all’1,16%. La Spesa pubblica, sempre secondo l’ISTAT (2004), è di 0,72% rispetto allo 0,68% di media europea. Aumentati del 47% i brevetti, il numero complessivo è passato da 2879 a 4235.[1] Stanziati 460 mln per la ricerca industriale e istituiti 12 laboratori del mezzogiorno.
[modifica] Copertura finanziaria
La spesa pubblica nel settore istruzione di 35mld di € nel 2001. Nel 2005 il bilancio è salito a 40mld di €. C'era un buco di di 5mld di € nel 2001 che è stato chiuso, aumentando contemporaneamente il bilancio. Gli insegnanti hanno avuto un aumento di stipendio di 277€ nell’ultimo quadriennio. 440€ i dirigenti.
[modifica] Scuola privata
L'iniziale finanziamento di 500mln di € per le scuole paritarie (istituito dal Governo D’Alema con la Legge 62/2000) è rimasto invariato.
[modifica] Tempo pieno & tempo prolungato
L’orario è rimasto invariato.
Il tempo pieno e il tempo prolungato sono assicurati a tutte le scuole del primo ciclo che ne hanno fatto richiesta.
[modifica] Precariato & assunzioni
Secondo il ministero esisteva nel 2001 un precariato storico di 300.000 insegnanti, ne sono stati assunti 165.000 che sono diventati di ruolo. Nell'agosto nel 2001 è stato varato un decreto dicendo che le graduatorie dovevano essere chiuse il 31 luglio. Il primo anno sonostati fatti 62.000 contratti di assunzione. 1476 posti di insegnante in più nella scuola per l'infanzia.
[modifica] Università
Aumentato del 13.5 % il finanziamento dell Università, passato da 6,162 mld del 2001 a 7,028 mld del 2005, aumentati i fondi per le borse di studio del 15% da 124,453 a 144,208 mln. Istituite 16000 nuove residenze per studenti universitari, con un incremento del 44%.
Nel 2003 la Commissione Europea presieduta da Romano Prodi valutò con un “Ottimo” la riforma.
[modifica] Giudizi negativi
Alcune affermazioni dei critici della riforma.
I suoi obiettivi, secondo molti insegnanti e genitori, si sono invece tradotti in tagli sostanziali alla scuola pubblica, alla riduzione nel numero di insegnanti, nella riduzione nel numero di sezioni e nella riduzione nel numero di ore di insegnamento effettivo dedicato agli alunni (in particolare per quanto riguarda l'insegnamento della lingua inglese, ma anche relativamente alla riduzione del tempo pieno a forme di insegnamento basate sulla divisione di orario tra mattino e pomeriggio simile al sistema scuola-doposcuola vigente venti anni fa).
Secondo ReteScuole [2]sono state tagliate 48 sezioni della scuola dell’infanzia non autorizzate al funzionamento per il 2006/07, 260 cattedre-orario ridotte a spezzoni orario nelle medie, 470 cattedre-orario smontate nelle Superiori, 36 Collaboratori Scolastici in meno e ridotto del 20% in meno sulle spese di funzionamento delle scuole milanesi. Ha abolito 34 mila insegnanti, ha dimezzato il numero degli insegnanti di sostegno. Secondo l'attuale ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, "Si sono dimenticati - ha detto riferendosi al precedente esecutivo - di prevedere 436 milioni di euro per l'adeguamento di quello che già il personale ha avuto" [3]. Inoltre sono stati tagliiati i fondi messi a disposizione per il funzionamento delle scuole fino al recente taglio del 40% della quota relativa al funzionamento amministrativo e didattico.
