Aldo Gastaldi
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Aldo Gastaldi, soprannominato "Bisagno", è stato il maggior esponente del movimento di Resistenza italiano operante a Genova.
Prese il nome di battaglia dal torrente omonimo, il Bisagno appunto, che attraversa in senso longitudinale la città.
A ventidue anni, sottotenente del Genio, addetto a funzioni di marconista a Chiavari, dopo l'armistizio dell'8 settembre si rifiutò di consegnare le armi ai tedeschi e si rifugiò in montagna con alcuni compagni.
In un casone di contadini sulle alture di Cichero, una frazione di San Colombano Certenoli sulle pendici del Monte Ramaceto, nell'inverno del 1943 costituì la formazione partigiana di tipo garibaldino, la più famosa e più temuta operante nella zona e conosciuta come Divisione Cichero.
Dotato di forte personalità, impose ai suoi uomini severe regole di comportamento, il famoso “codice della scuola di Cichero” che tutti i partigiani si impegnarono a rispettare nonostante le condizioni al limite della sopravvivenza.
Morì il 21 maggio 1945 in un incidente stradale nei pressi di Desenzano mentre accompagnava a casa gli alpini della Divisione Monterosa che avevano deciso di combattere assieme ai partigiani.
La dinamica dell'incidente non venne mai ricostruita in maniera chiara e convincente (sull'argomento si consiglia un approfondimento attraverso il libro "Bisagno" di Elvezio Massai "Santo", che di Bisagno fu amico e compagno di studi prima di partecipare con lui alla guerra di liberazione. La versione più accreditata è che sia stato trucidato dai partigiani Comunisti (lui era cattolico) per poter operare senza restrizioni morali.
Ad Aldo Gastaldi il comune di Genova ha dedicato un'importante arteria cittadina (rinominando il Corso Giulio Cesare) su cui si affaccia la Casa dello Studente, teatro negli anni dell'occupazione nazista di efferate torture. Una statua con lapide a suo ricordo si trova al Parco dell'Acquasola, nel centro cittadino. Sempre a Genova un Istituto Tecnico Industriale porta il suo nome.
Il 24 aprile 2005 i resti mortali di Aldo Gastaldi sono stati traslati dal Campo di Trento e Trieste al Pantheon del Cimitero monumentale di Staglieno, dove riposano i genovesi più illustri.
[modifica] Bibliografia
- Elena Bono, Per Aldo Gastaldi "Bisagno", editore Le Mani