Angelo Manzocchi
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Angelo Manzocchi (Morbegno 1875-Milano 1951), titolare della segheria Manzocchi che sorgeva a Morbegno in via Rivolta, è stato uno dei protagonisti della vita civile e politica della provincia di Sondrio nella prima metà del '900.
Fu non solo imprenditore nel campo del legno e dello sfruttamento forestale, ma anche iniziatore di attività in ambito turistico (edificazione dell'Albergo "Morbegno" nell'omonima cittadina), promotore di interventi sulla viabilità (collegamento Morbegno-Valmasino, accesso alla Valgerola, ecc.), filantropo (ideatore e fondatore dell'associazione Pro-Morbegno) e instancabile organizzatore del movimento socialista in provincia di Sondrio. Fu finanziatore e redattore di pubblicazioni come "Il Libero Alpigiano", "Il lavoratore Valtellinese" e "L'Adda".
Dopo il parziale fallimento dell'operazione turistica legata all'albergo "Morbegno", nel 1911 si trasferì in Calabria dove, a Francavilla Marittima del Pollino, avviò un'imponente attività di sfruttamento del legname locale costruendo una teleferica di venti chilometri e facendo temporaneamente trasferire in Calabria circa trecento lavoranti valtellinesi (molti provenienti dalla Valtartano), tutti abili segatori, addetti alle corde e al montaggio di impalcature per teleferiche.
Sfollato da Milano a Morbegno con la famiglia durante la II Guerra Mondiale, fu dirigente del locale movimento partigiano col nome di battaglia Calabresi, arrestato e imprigionato dal dicembre 1944 alla Liberazione. Fu il primo sindaco di Morbegno dopo la Liberazione. Fu membro della Giunta provinciale di Sondrio dal 22 maggio 1945 al 22 marzo 1947.
[modifica] Bibliografia
F. Monteforte, Trasformazione sociale, giornalismo e vita culturale in Valtellina nell'età giolittiana (1900-1914), in F. Monteforte, B. Leoni, G. Spini, Editoria cultura e società. Quattro secoli di stampa in Valtellina (1550-1980), vol. 2, Sondrio, 1985, p. 25. P. Zenoni, La scodella in frantumi. Gli albori del movimento dei lavoratori in Valtellina e Valchiavenna (Dall'Unità d'Italia al Fascismo), Sondrio, 2006.