Angolo complementare
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In geometria due angoli si dicono complementari se la somma delle loro ampiezze è 90 gradi.
Se i due angoli complementari sono adiacenti (cioè se hanno in comune un vertice e un lato, ma nessun punto interno) i loro lati non comuni formano un angolo retto.
In geometria euclidea, i due angoli acuti di un triangolo rettangolo sono complementari, poiché la somma delle ampiezze degli angoli interni di ogni triangolo ammonta a 180° e di questi 90° riguardano l'angolo retto.
L'aggettivo "complementare" deriva dal latino complementum, che deriva dalla quarta forma del verbo latino complere, cioè da completum, traducibile come "essere stato riempito". Si può dire che ogni angolo acuto è colmato dal suo complemento per formare un angolo retto, angolo questo di grande evidenza, in quanto può essere costruito con la semplice costruzione ottenuta con la bisezione di un angolo giro (a sua volta individuato da una qualsiasi retta e da un qualsiasi punto di essa e quindi anch'esso dotato di grande evidenza).
Un angolo retto si può considerare un angolo "completo", "completamente realizzato", "sostanzialmente giusto", "pieno".
Il passaggio dalla ampiezza di un angolo compresa tra 0 e 90 gradi e la ampiezza di un suo complementare è evidentemente una involuzione.
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