Antonio D'Alessandro
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Antonio d'Alessandro (Napoli, 1443-1499 ?) fu un diplomatico ed un eminente giurista italiano appartenente all'indirizzo scolastico, molto stimato dalla monarchia aragonese.
Indice |
[modifica] Biografia
Studiò presso Francesco Aretino (professore di diritto nello Studium litterarum di Arezzo, discepolo del Filelfo); si rammenta che il primo libro stampato nel 1482 fu proprio un testo giuridico, i Consilia seu responsa juris di Francesco Accolti (1418-1483 o 1486), noto anche come Francesco Aretino.
Discendente da una delle più illustri famiglie napoletane (vedi anche la voce Alessandro d'Alessandro), decorata di altissimi uffici e dignità sin dai più antichi tempi, Antonio non ne fu da meno, percorrendo tutto il cursus honorum ricoprendo la carica di Giudice della Vicaria, di Auditore del re Ferdinando I di Aragona, di Presidente della Regia Camera della Sommaria, di Vice Granprotonotario del Regno ed infine di Presidente del Sacro Regio Consiglio. Fu anche tra i più eminenti professori di giurisprudenza nell'Univeristà partenopea dei Regi Studi.
Per aver ricoperto con valentia tali incarichi, meritò l'appellativo di “Principe dei legisti” e fu insignito del collare dell'Ordine della Giara (onorificenza molto importante della dinastia aragonese) oltre che del feudo di Cardito e di altre terre.
[modifica] La carriera diplomatica
Antonio d'Alessandro fu anche il primo rappresentante diplomatico del re di Napoli Fernando I D'Aragona presso:
- il Papa Pio II nel 1458;
- il re Giovanni II di Aragona nel 1459;
- il re di Francia;
- Lorenzo de' Medici.
Fu anche "inviato speciale" a Firenze nel 1481. La monarchia aragonese lo accreditò quale diplomatico anche in Milano e Venezia.
Egli raggiunse l'apice della carriera nel 1480, quando fu nominato Presidente del Sacro Real Consiglio (Sacrum Regium Neapolitanum Consilium, massimo organo giurisdizionale creato da Alfonso I d'Aragona intorno al 1450, con il compito di giudicare in grado di appello tutte le cause del regno anche provenienti dai tribunali minori]].
[modifica] Opere
Nel 1474 pubblicò a Napoli un commento alla seconda parte del codice, intitolato Reportata Clarissimi U.I. Interpetris Domini Antonii de Alexandro super II Codicis, contenuto in Florenti studio Parthenopeo.
Un'altra sua opera (De haereditatibus quae ab intestato deferentur) fu edita a Venezia nel 1499 e a Basilea nel 1556.
Scrisse anche Addictiones ad Consuetudines Neapolitanas.
[modifica] Il sepolcro
Nella Chiesa di Santa Maria di Monte Oliveto, chiamata di Sant'Anna de' Lombardi, che è un vero museo di arte rinascimentale, ed in particolare nella cappella Fiodo, v'è il monumento funebre di Antonio d'Alessandro e della consorte, la nobile napoletana Maddalena Riccio.
Opera di Tommaso Malvito, rinomato artista comasco, fu scolpito nel 600 e si compone dell'urna con le due figure di Antonio e Maddalena, oltre che di un magnifico sediale, diviso in tre parti, con al centro l'arme dei d'Alessandro.
Storia | Portale Storia | Categoria:Storia |
Preistoria | Storia antica | Storia medievale | Storia moderna | Storia contemporanea | Storia militare |
Aiutaci partecipando al Progetto Storia e ampliando uno stub di storia! Scrivi alla Taberna Historiae |