Antonio Mura
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Antonio Mura (Aritzo, 12 gennaio 1902 - Firenze, 7 aprile 1972), pittore italiano.
Antonio Mura fu un pittore ed un incisore tra i migliori artisti sardi del '900. Artista completo, sia per preparazione professionale che per adeguata cultura, si distinse nell'esecuzione di opere sacre, seguendo la sua ispirazione profondamente religiosa. Dei tanti ritratti realizzati si ricorda quello eseguito a Roma nel 1937 al cardinale Pacelli (che diventerà in seguito Papa Pio XII) su commissione dell'Università Cattolica di Washington.
Valente xilografo, allievo del famoso De Carolis, ottenne importanti apprezzamenti sia in Italia che all'estero. Anche nel campo della xilografia si distinse per i soggetti di carattere sacro, riuscendo ad imprimere nei volti e nelle figure rappresentate una espressione di rara intensità nonostante la difficoltà della tecnica xilografica.
Fervente cattolico, Antonio Mura coronò la sua vita di artista con la realizzazione di una ventina di pale d'altare, opere notevoli per composizione, esecuzione e dimensioni. Questi dipinti furono realizzati in un arco temporale di 28 anni, dal 1942 al 1970, e si trovano oggi in varie chiese in Sardegna e a Roma: 8 a Cagliari, 5 a Oristano, 3 ad Aritzo (NU), 2 a Roma e le rimanenti in altre chiese della Sardegna.
Come pittore, il suo nome è legato alla Basilica di Bonaria di Cagliari, per la quale realizzò sei pale d'altare.
[modifica] Biografia
Nasce ad Aritzo (NU), il 12 gennaio del 1902. Dopo aver frequentato il Liceo Classico a Cagliari, si trasferisce a Roma per iscriversi all'Accademia di Belle Arti (1922-25), dove ha come professori Adolfo De Carolis (incisione), Umberto Coromaldi, Giovanni Costantini, Duilio Cambellotti, Pieretto Bianco ed Ermenegildo Luppi. Nel 1925 si presenta alla "Terza Biennale Romana" alla quale viene ammesso con il quadro "La sposa" (oggi proprietà del Comune di Aritzo).
Nel 1929 si presenta alla "Primaverile Fiorentina" dove espone "L'Adorazione del Venerdì Santo", iniziando un lungo periodo nel quale parteciperà alle più importanti rassegne regionali e nazionali.
Nel 1930 dipinge "La venditrice di rami", esposto al Palazzo dell'Economia a Sassari. Partecipa alle "Sindacali Sarde", distinguendosi nel 1930 per l'olio "L'offerta", nel 1931 per l'olio "Processione" (acquistato dal Provveditorato alle Opere Pubbliche di Cagliari) e nel 1932 per i quadri "Concerto" (acquistato dalla Prefettura di Nuoro), "Contadino" e "Autoritratto".
È presente alle mostre a carattere nazionale a Firenze nel 1933 e a Napoli nel 1935. Partecipa alla "Seconda Quadriennale Romana", nel 1935. Dopo aver soggiornato, per studio, a Firenze, Milano e Venezia, si ferma a Roma dove tiene studio dal 1936 al 1940. Partecipa alla "XX Biennale di Venezia", nel 1936, dove viene segnalato tra i migliori artisti per quanto riguarda le incisioni.
Tiene una mostra personale alla "Saletta S. Carlino", Palazzo del Drago, ( Roma, 1936 ) dove presenta 35 oli e tre xilografie. Alla "VII Mostra Sindacale d'Arte" (Cagliari, 1936) espone "Ritratto di vecchia". Nel 1936 il Ministero dell'Educazione Nazionale acquista la sua "Processione " per la Galleria d'Arte Moderna di Roma. Con 5 xilografie partecipa all'Esposizione internazionale delle incisioni", Varsavia, 1937. Alla "Sixth International Exhibition of Litography and Wood Engraving", Art Institute of Chicago, 1937, è presente con due tavole. Si distingue per le xilografie alla "XXI Biennale di Venezia", 1938.
Del 1937 è il "Ritratto del cardinale Pacelli", destinato all'Università Cattolica di Washington. Nello stesso anno viene insignito del titolo di Commendatore dell'Ordine Mercedario.
Partecipa alla "Terza Quadriennale Romana", 1939 ed alle biennali di Venezia del 1940 e del 1942. Compone le prime pale d'altare per la chiesa Parrocchiale di Aritzo. Partecipa alla "Quarta Quadriennale Romana" nel 1943 ed alla "Prima Mostra Triennale d'Arte", Tempio Pausania, nel marzo 1944. Nel 1944 dipinge il "Cristo morto in croce", donato alla Parrocchia di Aritzo.
Alla "XXIV Biennale di Venezia" presenta la xilografia "La Prioressa". Si stabilisce definitivamente a Cagliari nel 1948, dedicandosi all'attività professionale ed all'insegnamento. "Mostra di Arte Sarda Moderna", Venezia, 1949, dove vende "La festa " al Ministero dell'Educazione Nazionale e "Processione " al Comune di Venezia, e viene segnalato per le incisioni.
"Mostra degli Incisori Sardi", Società Dante Alighieri, Milano, 1949. Della sua produzione a carattere religioso ricordiamo le 14 xilografie della "Via Crucis ", i 5 oli visibili nel Seminario Arcivescovile di Oristano, e la pala d'altare per la chiesa del Sacro Cuore, sempre a Oristano.
Alla "Internazionale di Arte Sacra", Roma, 1950, si distingue per la xilografia "Le Marie". Agli "Amici del Libro", Cagliari, 1952, riscuotendo un ampio successo di pubblico e di critica, tiene una personale con 41 oli, che segna, secondo alcuni osservatori, un'importante svolta nella sua opera.
Partecipa con i maggiori artisti sardi alla "Quadriennale Romana" del 1952, dove viene segnalato per la xilografia "Il concerto".
Alla "Mostra dell'Arte nella vita del Mezzogiorno d'Italia", Roma, 1953, espone "Le pie donne" (olio), "Il Battesimo", (olio, acquistato dalla Regione Sarda), "Le Marie" (xilografia, acquistata dal Comune di Roma).
Partecipa alla "Biennale di Venezia", nel 1954, con gli oli "Giovanna" e "Lavandaie". Espone alla "Quadriennale Romana" del 1955. Nel 1956 Nicola Dessy organizza una mostra di incisori sardi nelle più importanti città tedesche e olandesi, portando le opere di Aligi Sassu, Mario Delitala, Valerio Pisano, Stanis Dessy, Floris, Marras e Sechi. Il Mura è presente con sette incisioni. Espone la xilografia "Concerto" alla "Mostra di incisori Sardi e Veneti", Venezia, 1957.
Partecipa alla "Mostra degli incisori italiani", Milano, 1957. Dal 1961 al 1968 insegna al Liceo Parificato di Cagliari, successivamente al Liceo Artistico. Espone con i più prestigiosi pittori italiani alla Galleria "Alecco Saab" di Beirut, nel 1961, in una mostra organizzata da Umbro Apollonio e Nicola Dessy.
Partecipa alla "Mostra di incisioni del Piemonte e Sardegna", Cremona, 1961, con Ardau Cannas e Pisano, presentando dieci xilografie.
Espone con i maggiori artisti dell'isola alla "Mostra Regionale d'Arte Sarda", Cagliari, 1961 (olio "Donne alla fonte").
Partecipa alla "Mostra al Liceo Artistico", Cagliari, 1963 con l'olio "Le raccoglitrici". Collettiva a "Il Pennellaccio", Cagliari, 1969.
Muore a Firenze il 7/4/1972, a seguito di un'operazione chirurgica eseguita in condizioni ormai disperate.
[modifica] Bibliografia
Remo Branca, La xilografia in Sardegna, Edizioni Fossataro, Cagliari 1965, tavv.212/213/214/215/216/217/218.
Remo Branca, Maestri incisori in Sardegna, Edizioni Fossataro, Cagliari 1973.
E. Padovano, Dizionario di Arte Contemporanea, Milano 1951.
L. Servolini, Dizionario illustrato degli incisori italiani, Edizioni Gorlich, 1955.
Nicola Valle, Ritratti letterari, Edizioni Cagliari, 1978.
Catalogo della mostra tenutasi ad Aritzo (NU) nell'agosto 1999, Edizioni Insula, Nuoro, 1999.