Nuoro
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Nùoro | |||
---|---|---|---|
Stato: | Italia | ||
Regione: | Sardegna | ||
Provincia: | Nuoro | ||
Coordinate: |
|
||
Altitudine: | 554 m s.l.m. | ||
Superficie: | 192,27 km² | ||
Abitanti: |
|
||
Densità: | 190,76 ab./km² | ||
Frazioni: | Lollove | ||
Comuni contigui: | Benetutti (SS), Dorgali, Mamoiada, Oliena, Orani, Orgosolo, Orune | ||
CAP: | 08100 | ||
Pref. tel: | 0784 | ||
Codice ISTAT: | 091051 | ||
Codice catasto: | F979 | ||
Nome abitanti: | nuoresi | ||
Santo patrono: | Santa Maria della Neve | ||
Giorno festivo: | 5 agosto | ||
Sito istituzionale | |||
Visita il Portale Italia |
Nùoro (in sardo Nùgoro) è una città ed il capoluogo dell'omonima provincia della Sardegna centro-settentrionale, e conta circa 36.000 abitanti. È il centro geografico ed ideale della Barbagia.
Si estende ai piedi del Monte Ortobene, su un altopiano granitico a circa 600 m.s.l.m., che fu forse l'area di primo popolamento in età nuragica, come testimonierebbero ritrovamenti. Sarebbero invece del VII secolo i resti di una tomba ritrovata nell'attuale abitato.
[modifica] Brevi cenni storici
Nel XII secolo fu annessa alla sede vescovile di Galtellì, nell'ambito del Giudicato del Logudoro; la diocesi assunse nel tempo titolo di "Galtellì e Nuoro", sino a che il vescovo spagnolo Roich non la trasferì definitivamente nel capoluogo nel 1779, ottenendone il decreto da Papa Pio VI.
Nei secoli seguenti restò relativamente isolata e non rilevò per i conquistatori che si succedettero nell'Isola (Pisani, Aragonesi e Spagnoli), se non per la pesante imposizione fiscale. Si noti infatti che forse la prima traccia scritta dell'esistenza della città si reperisce in un liber fondachi pisano della metà del Trecento. Non particolarmente ricca di risorse agricole, e nella sua orografia accidentata che non consentiva nemmeno l'alternativa della pastorizia, sviluppò modesti commerci e vi si sviluppò un rilevante banditismo che nel corso dei secoli assunse un condizione di ordinarietà, tanto da consentire lo sviluppo di un codice di tradizione orale costituente un ordinamento giuridico di fatto: il c.d. "codice barbaricino" [1].
Non molto più estesa e popolata dei paesi del circondario, Nuoro crebbe con la cessione della Sardegna ai Savoia. Divenne sede del Tribunale di Prefettura (1807), città nel 1836, e sede di Divisione Amministrativa e di Intendenza nel 1848 (praticamente una provincia, insieme a Cagliari e Sassari); poi l'ultimo titolo fu ridotto nel 1859 a quello di sottoprefettura. Si sviluppò perciò come centro amministrativo a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, periodo in cui si aprì ad un rilevante insediamento di funzionari piemontesi del Regno di Sardegna e commercianti continentali. Così avrebbe in seguito descritto questo passaggio storico il Satta: "In breve, i nuoresi si trovarono amministrati, rappresentati dagli estranei, e in fondo non se ne dolsero. Era un fastidio in meno [2].
Il Regno di Sardegna in realtà non giunse in loco che dopo molti decenni dopo la sua istituzione (1720) e celebrò il suo centenario con una manovra legislativa di armonizzazione del sistema immobiliare che avrebbe creato disordini gravissimi. Con l'Editto delle Chiudende del 6 ottobre 1820, infatti, l'intera Barbagia fu messa sottosopra dall'appropriazione selvaggia di terreni sino ad allora adibiti ad uso comunitario (e giuridicamente anche ad uso civico) [3]. Si ebbero rivolte sanguinose, faide e numerosi omicidi in una sempre più grave serie di tragedie, tali da sconsigliare il Valery, che nel 1834 stava realizzando il suo "Voyage en Sardaigne", dall'approssimarsi a Nuoro, solo lambita nel suo articolatissimo itinerario; tragedie gravissime che sarebbero sfociate nei noti moti de "su Connottu" [4], quando al culmine della tensione il 26 aprile 1868 diverse centinaia di persone assaltarono i simboli del sempre più foresto potere savoiardo e diedero alle fiamme il palazzo del municipio, curando che la carta, strumento di sperequazione fra alfabetizzati e popolo, scomparisse insieme con il malefico potere che vi era impresso sopra [5].
Il banditismo, che dopo Su Connottu si pretese almeno in parte corroborato da sentimenti di ribellione all'invasore, ebbe una recrudescenza e lo stato rispose con l'invio di truppe di polizia, numerose quanto poco efficaci nel contrastare grassazioni e faide. Sul finire dell'Ottocento si fece più grave l'usura, i cui maggiori gestori erano dei "miserabili napoletani" [6] ed anche la Deledda ebbe a citarla in una delle sue opere. Una singolare e copiosa aneddotica del periodo si ricava da un romanzo scritto da un carabiniere continentale, paracadutato dalla Firenze-bene alle scabre montagne del circondario della città, del quale vale riportare un brano:
«Nuoro: un brulichìo nerastro di villaggio steso fra le stoppie giallicce, in uno scenario fantastico di monti, dei pastori di vestiti pelli, delle vie di granito battute dal vento, delle campane martellanti un eterno tintinnìo di tarantella, la capitale del brigantaggio ci appare com un grosso e squallido borgo, dove il vescovo mitrato, il sottoprefetto e il comandante del presidio fanno l'effetto di una commenda sulla casacca di un villano.»
|
|
(Miles (Giulio Bechi), "Caccia grossa", 1900?)
|
Il romanzo riporta incidentalmente ma con buona fedeltà il nuovo ruolo di Nuoro sede del tribunale penale, cui si traducevano gli imputati di un vastissimo mandamento, comprendente moltissimi paesi ad altissimo tasso di criminalità. Il secolo si chiuse con una rilevante partecipazione dei nuoresi all'emigrazione verso il continente americano e le miniere del Nord-Europa; fra le cause non vi era solo la povertà ma spesso anche il desiderio di sottrarre le famiglie all'implacabilità della vendetta od a diverse rischiosità sempre di versante criminoso. Gli abitanti scesero a circa 7.000.
Con il Novecento il fermento culturale che avrebbe dato vita alla più importante avanguardia artistica sarda si giovò del notevole miglioramento dei trasporti per la comunicazione col Continente, ed anzi prese proprio questa a suo obiettivo; pian piano, si fecero conoscere oltremare le opere della Deledda, dei pittori, dei poeti. Nuoro divenne il centro culturale della Sardegna, lasciando alla sola Sassari un minimo spazio residuo che questa tentava di rimpinguare con il pubblico mecenatismo per attrarne i migliori esponenti. Con l'allargamento dei servizi e dei posti di lavoro amministrativi, iniziarono a trasferirsi a Nuoro molti abitanti dei paesi vicinanti e fra questi molti artisti.
Passate la guerra di Libia e la prima guerra mondiale con un elevato numero di caduti, si ebbero in città i primi sviluppi delle sinistre. Uno dei principali attivisti fu l'avvocato Salvatore Sini (noto "Badore"), originario di Sarule, più conosciuto come autore dei testi di "Non potho reposare", canzone in lingua sarda di grande successo nell'isola, ma in realtà impegnato in molte campagne fra le quali una per la fondazione di una lega fra le donne operaie.
Nel 1921 fu visitata da David Herbert Lawrence, anche se solo di passaggio e per una sola notte, e di questa fugacissima tappa nemmen troppo programmata, restano alcune interessanti pagine di "Mare e Sardegna" nelle quali descrisse una animatissima sagra in costume.
Avendo già assunto almeno moralmente questo ruolo, ed essendola in pratica già stata nel secolo precedente, Nuoro ri-divenne provincia durante il Fascismo, nel 1927 [7]. I rapporti del regime con la popolazione passarono attraverso la mediazione di alcuni artisti, i quali imposero il rispetto di forme culturali autoctone, nonostanze le politiche di unificazione nazionale. L'uso degli indumenti della tradizione fu tollerato e si giunse anzi ad avere diversi nuoresi in abiti sardi per le cerimonie del matrimonio di Umberto II. Notevole fu, tra gli artisti di punta, Remo Branca, preside del liceo ginnasio (suucceduto al padre di Indro Montanelli, che in questa città trascorse l'infanzia [8]) ed infaticabile animatore culturale.
Nel 1931 raggiunse i 9.300 abitanti, che nel 1936 celebrarono il premio Nobel conferito alla loro più illustre concittadina (ormai però trasferitasi a Roma per seguire il marito).
La città cominciò ad espandersi attorno ai quartieri originari, Santu Predu, dei pastori e dei proprietari terrieri e Seuna, dei contadini, dei braccianti e degli artigiani, e la Via Majore (attuale Corso Garibaldi, tutt'ora la via "di passeggio"), dei signori.
Gli altri dieci rioni erano S'Ispina Santa (via Sassari), Irillai (via della Pietà), Santu Carulu (via Alberto Mario), Su Serbadore (via Malta), Corte 'e susu (via Poerio), Santa Ruche (via Farina), Sette Fochiles (via Lamarmora), Fossu Loroddu (Largo Nino di Gallura), Su Carmine (Piazza Marghinotti), Lolloveddu (via Guerrazzi). Vi è poi Lollove, frazione che dista circa 15 chilometri dal capoluogo, piccolo centro rurale che mantiene un aspetto quasi incontaminato rispetto alle origini.
La sua provincia è una delle meno popolose d'Europa, e raccoglie numerose bellezze paesaggistiche e naturali di grande rilievo, tra cui il Gennargentu ed il Golfo di Orosei.
[modifica] Etimologia e pronunzia
Il nome deriva dal nuorese "Nùgoro" [9]; si è sostenuto dallo Spano (1872) che questa a sua volta provenisse da una non precisata radice nur o ur con significato "casa" o "luce" o "fuoco", quest'ultima intesa come "focolare domestico" [10], stante il radicamento dell'uso fiscale del termine, ma questa interpretazione è stata oggetto di rilevanti contestazioni di altri linguisti.
La radice ha comunque secondo la maggior parte degli studiosi origine "prelatina, protosarda, non chiarita" [11].
A partire dall'XI secolo si rileva il tipo toponimico nugor.
È frequente l'errata pronuncia del nome di questa città. Derivando da tre sillabe (Nù-go-ro), la pronuncia corretta mantiene l'accento iniziale sulla "u". come in Nùoro, e non Nuòro, benché secondo alcuni studiosi quest'ultima potrebbe essere utilizzata come forma meno corretta [12].
Il dialetto nuorese ("Su nugoresu") è considerato centrale, sia per ragioni storiche che per numero di parlanti, nella lingua sarda logudorese, ed insieme a quelli di alcuni paesi circonvicini, ne è fra le evidenze più pure e consolidate. Il dialetto sardo originale, il più vecchio, si può originare a Nùoro e nei paesi dei dintorni.
[modifica] Clima
Nùoro gode, come quasi tutti i comuni della Sardegna, di un clima mediterraneo temperato, con estati moderatamente calde e inverni freschi, solo raramente gelidi.
Tuttavia la quota sul livello del mare e la particolare posizione della città favoriscono dei repentini cali di temperatura in occasione di ondate fredde da nord, soprattutto da nord/est. Al contrario, il capoluogo nuorese subisce moltissimo anche il caldo scirocco, che arriva dalla valle di Dorgali e spesso genera delle piogge molto intense.
La temperatura media annua varia tra i 12 e i 14°C, a seconda delle annate (Media 2004: +13.09°C) e dei quartieri, avendo la città una discreta estensione ed un dislivello massimo di 275 m tra il punto più alto e quello più basso.
In inverno sono numerose le gelate (20 nel 2004) e in estate sono abbastanza rari i giorni con temperature superiori ai 35°C (neanche uno nel 2004), anche grazie al fatto che la brezza marina spesso riesce a giungere in città e mitiga di qualche grado la temperatura. Nel decennio 1996-2006 la temperatura più bassa registrata a Nùoro è stata di -10,5°C il 31 gennaio 1999, proprio in occasione di un'ondata fredda da N/E, con 40 cm di neve cumulati in circa 15 ore. Dal 2001 in poi invece non si sono superati i 38.1°C.
La neve in genere fa la sua comparsa in città tutti gli anni, e presenta una media trentennale di circa 25/30 cm annui (20 cm nel 2004).
Negli ultimi decenni il clima è diventato sempre più umido, a causa della realizzazione di diversi invasi artificiali nelle zone limitrofe la città, quali il Lago sul Fiume Cedrino, Lago di Gusana, Lago di Cucchinadorza. Di conseguenza col passare degli anni è sempre più frequente la presenza di nebbia.
[modifica] Feste
Ogni 29 agosto si tiene la Sagra del Redentore che dall'Inizio del Novecento richiama turisti da tutta Europa. In alcuni anni la ricorrenza è stata festeggiata l'ultima domenica del mese.
Molto sentita è anche la festa di Sant'Antonio Abate, il 17 gennaio, durante la quale, come in molti centri della zona, i vari quartieri organizzano grandi falò (sos focos) nelle piazze e offrono ai cittadini fae 'e lardu (fava e lardo), vino e pane carasau. É tradizione durante la festa fare il giro dei fuochi. I fuochi più frequentati sono solitamente quelli dei quartieri del centro storico, come quello di Santu Predu o quello della cattedrale.
[modifica] Cultura
La città ha avuto, a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, un forte fermento culturale, da cui l'appellativo di "Atene Sarda".
Ha tra l'altro dato i natali a Grazia Deledda, scrittrice, vincitrice del premio Nobel per la Letteratura nel 1926, ed a Salvatore Satta, grande giurista e scrittore, autore del capolavoro Il Giorno del Giudizio. Questo libro è forse una delle testimonianze più profonde e delle descrizioni più intime della città e dei suoi abitanti, dei quali ritrae le famiglie più note nel primo Novecento sotto una labillima copertura di nomi fittizi ma non troppo, simili ma non coincidenti, fedeli al vero nella narrazione come i veri personaggi furono fedeli al connotato medio del nuorese secocondo questa visione.
Altre importanti personalità artistiche nate a Nuoro sono il poeta Sebastiano Satta (1867-1914); lo scultore Francesco Ciusa (1883-1949), vincitore del premio per la scultura alla Biennale di Venezia nel 1907; il pittore Giovanni Ciusa Romagna (1907-1958).
Nùoro è sede dal 1989 del Seminario di studi sulla musica Jazz Nuoro Jazz diretto dal trombettista Paolo Fresu ed organizzato dall'Ente Musicale di Nuoro. Il Seminario si tiene tutti gli anni fra l'ultima settimana di agosto e la prima di settembre.
[modifica] Monumenti e principali luoghi d'interesse
[modifica] Cattedrale di Santa Maria della Neve
[modifica] Chiesa Madonna delle Grazie
[modifica] Chiesa San Carlo
La semplice chiesetta, un oratorio in realtà, era frequentata dallo scultore Francesco Ciusa, la cui casa natale si trova proprio di fronte. All'interno del tempio si trova la tomba dell'artista, sopra la quale è collocata una delle copie della scultura "La madre dell'ucciso" con cui Ciusa vinse la Biennale di Venezia nel 1907.
[modifica] Chiesa Madonna della Solitudine
La chiesetta, cara a Grazia Deledda, che la cita nelle sue opere, si trova sulla strada che conduce al Monte Ortobene, immersa nel verde. Di origine seicentesca, è stata ampiamente rimaneggiata; ospita la tomba della Deledda.
[modifica] Chiesa Santa Maria di Valverde
[modifica] Shopping e cinema/teatri
- La città di Nùoro è dotata di un centro commerciale che è uno dei più grandi della Sardegna; offre l'occasione per tutti i tipi di spese (si nella zona industriale di Pratosardo).
- A Nùoro si può trovare il Teatro Eliseo,il più importante, da poco ristrutturato si possono assistere a spettacoli di teatro ma anche a proiezioni di film. Vi è anche il cine-teatro delle Grazie uno dei pochi cinema più vecchi rimasti insieme all'Eliseo. con l'innagurazione del Centro Commerciale al 2°piano ci si può trovare il "Multiplex Prato" nonchè un cinema dove si trovano 6 sale cinematografiche; tutte le sale può contenere 1350 persone.
[modifica] Trasporti pubblici
Nùoro dispone di un efficente trasporto pubblico,rappresentato dall' ATP Nuoro.
[modifica] Tasporti di gomma
La 131 dcn è la superstrada che collega Nùoro con Olbia e Cagliari.
[modifica] Trasporti ferroviari
La FdS di Nùoro collega il capoluogo con la stazione di Macomer e tutti i paesi del Marghine.
[modifica] Musei
- Museo Deleddiano ("Museo di Grazia Deledda")
- Museo della Vita e delle Tradizioni Popolari sarde ("Museo del costume" o Museo etnografico)
- Museo archeologico
- Museo d'Arte Provincia di Nuoro (MAN)
[modifica] Sport
- La squadra di calcio della città è la Nuorese.
- Squadre di calcio giovanili: Atletico Nuoro, Puri e Forti .
- Altre attività sportive presenti in città: atletica leggera (Circolo Sportivo Atletica Amatori Nuoro),la pallacanestro dalla squadra Lokomotiv(femminile),la pallamanoHc Seat Nuova Man che milita in A1,la squadra Softball Nuoro che milita nella serie A1, nuoto e pallanuoto rappresentata dalla Rari Nantes Acquatica, bocce.
- sono presenti in città tre squadre di pallavolo che militano in serie D: Ambra Costruzioni(Maschile/Femminile) e Libertas(femminile). Ma si può trovare la Pgs Volley, Pvn Nuoro, Gennargentu.
[modifica] Cittadini illustri
- Cesare Pirisi, politico
- Grazia Deledda, scrittrice, premio Nobel
- Francesco Ciusa, scultore
- Salvatore Satta, scrittore, giurista
- Sebastiano Satta, poeta
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Curiosità
- Indro Montanelli ha frequentato le scuole superiori nella città di Nuoro
[modifica] Istruzione
- Liceo Classico "Giorgio Asproni"
- Liceo Scientifico "Enrico Fermi"
- Liceo Socio-Psicopedagogico-Musicale "Sebastiano Satta"
- Liceo Linguistico"Maria Immacolata"
- I.T.C. n°1 "Chironi"
- I.T.C. n°2 "Salvatore Satta"
- Istituto Agrario "Brau"
- Istituto Geometri e Arte "Francesco Ciusa"
- I.P.S.I.A "Alessandro Volta".
[modifica] Riferimenti
- ↑ Si veda in proposito Antonio Pigliaru, "Il banditismo in Sardegna, La vendetta barbaricina".
- ↑ Salvatore Satta, "Il giorno del giudizio".
- ↑ In realtà non si trattava del primo tentativo di normazione di questo indirizzo, e già erano stati emanati provvedimenti nel 1771 e nel 1806, ma quello del 1820 fu sicuramente il più foriero di effetti sociali ed economici.
- ↑ "Su Connottu" è una porzione dello slogan "Torramus a su connottu", "torniamo al conosciuto", alla tradizione, agli usi tramandati di generazione in generazione, cioè alla situazione precedente l'editto.
- ↑ Con questi ed altri anche assai più partecipati termini viene descritta da storici e politici e letterati e poeti isolani la rivolta, considerata dalla maggior parte di essi come la suprema reazione popolare al soffocamento del sistema sociale tradizionale autoctono, stravolto dalla cancellazione di quell'equilibrio millenario raggiunto attraverso l'uso dei terreni alternato in "bidatzone" e "paberile", ma soprattutto dalla recinzione delle terre.
- ↑ Tale è la menzione in diverse fonti tra cui il Satta, op. cit.
- ↑ Nel 1913 era stata pressantemente richiesta l'istituzione della provincia, ma non era stata concessa.
- ↑ Ne ricordò il passaggio in "Tagli su misura", Milano 1960, ed in alcune interviste, in una delle quali raccontò della "ordinarietà" del banditismo isolano: ""Mio padre e mia madre mi lasciavano vivere – a Nuoro, cioè nell'epicentro del banditismo – in piena libertà scavallando alla ricerca di nidi di merli sulle falde dell'Orthobene...".
- ↑ DETI 370
- ↑ Segue questa interpretazione "Pitzinnu de Nugoro eris" ("Il bambino di Nuoro ieri") a cura di Tina Falchi Marras e degli alunni della seconda D della scuola media N. 3 di Nuoro: "NUGORO da una rad. nugor -- fuoco dimora"
- ↑ Così Massimo Pittau, 1987, che però nel 1958 (Studi sardi di linguistica e storia) aveva sostenuto potesse trattarsi di derivazione dal latino nux, noce.
- ↑ Enciclopedia internazionale Grolier.