Arciere a cavallo
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Gli arcieri a cavallo sono arcieri montati su cavalli, che sfruttano la propria abilità per scoccare frecce sul nemico appiedato per poi allontanarsi quando esso li carica a sua volta.
Alcuni popoli, come i Mongoli, i Tartari, i Selgiuchidi, gli Indiani d'America hanno fatto dell'arciere a cavallo la loro unità militare principale.
Le tattica più nota (anche grazie alle pellicole western) consiste nell'attaccare girando in cerchio: i cavalieri scoccano le frecce quando sono vicini al nemico e ricaricano mentre completano il giro, continuando fino all'esaurimento delle munizioni, dei nemici o fino a nuovo ordine. Questa tecnica assicura un gettito costante di frecce sul nemico.
Romani, Numidi, Parti, Persiani, Iberici e tantissimi altri popoli dell'antichità del mediterraneo hanno sfruttato gli arcieri a cavallo, anche se molti di essi lanciavano giavellotti dal cavallo (sarà con l'invenzione dell'arco composito che i gli schermagliatori a cavallo cominceranno ad utilizzare gli archi massicciamente al posto dei giavellotti). Inoltre in Europa si diffonderanno i balestrieri a cavallo, dotati di balestre più maneggevoli, piccole e leggere.
Da segnalare che il concetto di cavalleria che sfrutta la propria mobilità unita ad armi dalla distanza per fiaccare i nemici più lenti non è affatto morta col medioevo e non è solo tipica dei popoli asiatici, arabi e nord-africani. Il concetto di schermagliatore a cavallo rimarrà in vita nei beduini armati di fucile come nei Dragoni inglesi armati di pistola.
Gli arcieri a cavallo sono solo una parte della storia degli schermagliatori a cavallo, sebbene ne siano la massima rappresentanza.