Utente:Archenzo/Millennio
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[modifica] Inizio del millennio
La data di inizio del terzo millennio (e più in generale di ogni millennio) è oggetto di controversia. Alcuni ritengono che sia cominciato il 1 gennaio del 2000, altri ritengono invece che abbia avuto inizio il 1 gennaio del 2001. Attualmente la voce dà per scontata questa seconda soluzione, stigmatizzando peraltro il comportamento dei milioni di persone che in tutto il mondo il 31 dicembre 1999 hanno festeggiato il nuovo millennio aspettando l'arrivo della mezzanotte. Si tratta a mio avviso di un punto di vista dogmatico, contrario al principio del punto di vista neutrale di Wikipedia. Quello che io propongo è di modificare la pagina esponendo i termini della controversia, in modo tale che entrambe le posizioni trovino ospitalità. Altri non sono tuttavia d'accordo con questa soluzione. Provo qui sotto a esporre le mie argomentazioni.
Ritengo che la controversia sull'origine del millennio dipenda da un problema molto preciso, ossia la sfasatura esistente tra la numerazione cardinale e quella ordinale. Per comprendere ciò dobbiamo tener presente che il sistema numerico decimale da noi utilizzato è composto da dieci cifre, le quali vanno da 0 a 9. Penso che nessuno possa mettere in dubbio che nell'ambito di tale sistema il passaggio da una decina all'altra, così come quello da un centinaio all'altro e quello da un migliaio all'altro, si abbia con la cifra che termina per zero: 10 è il primo numero della seconda decina, 100 è il primo numero del secondo centinaio, 1000 è il primo numero del secondo migliaio. Ora, mentre la numerazione cardinale riesce a riflettere perfettamente questa situazione, altrettanto non riesce a fare la numerazione ordinale. Ciò a causa della mancanza dello 0, il quale è presente infatti nelle cifre arabe ma non in quelle romane. Il risultato è appunto una sfasatura tra numerazione cardinale e numerazione ordinale. Tale sfusatura non viene normalmente percepita, almeno quando ci troviamo a dover numerare oggetti discreti. Immaginiamo, ad esempio, di dover contare le camere di un albergo: la prima sarà anche la numero uno, la seconda la numero due e via dicendo, senza nessuna sfasatura. I problemi nascono invece nel momento in cui ci troviamo a dover misurare quantità continue, come ad esempio lo scorrere del tempo. Per meglio comprendere questa sfasatura, prendiamo in esame alcuni esempi, riguardanti gli anni della vita, le ore del giorno e i secoli.
a) Anni della vita. Anche se di solito non ci facciamo caso, qui la sfasatura è piuttosto evidente. Normalmente parliamo dell'età di una persona servendoci della numerazione cardinale, dicendo, ad esempio, che qualcuno ha 19 anni. Ma se passiamo alla numerazione ordinale, dobbiamo dire che questo qualcuno è nel ventesimo anno di vita. Infatti, dal momento che il primo anno di vita è quello si estende dalla nascita ai 365 giorni successivi, ne consegue che il ventesimo anno di vita è quello che va dal compimento dei 19 al compimento dei 20, ragion per cui quando diciamo che qualcuno ha 19 anni intendiamo riferci al fatto che il diciannovesimo anno è stato l'ultimo effettivamente compiuto, anche se in realtà il soggetto è già entrato nel ventesimo, ossia sta lentamente accumulando i giorni che lo porteranno a compiere 20 anni. Insomma, come dimostra il significato letterale della parola "compleanno", l'anno che viene "compiuto" è in realtà già "finito", "concluso". La sfasatura è dunque evidente: al ventesimo anno della numerazione ordinale, corrispondono i 19 anni di quella cardinale. Allo stesso modo, al primo anno della numerazione ordinale, corrispondo gli 0 anni (ossia, nel nostro modo di esprimerci, i mesi) di quella cardinale.
b) Ore del giorno. Anche qui si ripresenta un'identica sfasatura. La decima ora del giorno è evidentemente quella che va dalle 9 alle 10 del mattino, anche se in realtà, dal momento che siamo soliti comunicare le ore attraverso la numerazione cardinale, durante la decima ora diciamo che sono "le nove" (oppure "le nove e dieci" o "le nove e un quarto" o ancora "le dieci meno venti", sottolineando così che le dieci non sono ancora arrivate, in quanto la decima ora non si è ancora completamente compiuta). Così venendo alla prima ora del giorno siamo nuovamente costretti a utilizzare il fatidico zero, come dimostra il fatto che gli orologi digitali segnano appunto 0 e qualcosa.
c) Secoli. Il caso in cui la sfasatura si manifesta in modo più evidente e intuitivo è tuttavia quello dei secoli. Ad esempio il XX secolo viene comunemente chiamato Novecento (oppure '900 o ancora 1900). Allo stesso modo il XVII secolo si identifica con il Seicento. Seguendo questa logica, anche se si tratta di un modo di esprimersi meno diffuso, dobbiamo concludere che il II secolo è il Cento. Ma allora, paradossalmente, il I secolo sarebbe a sua volta lo Zero.
A questo punto, dopo tutti questi esempi, potremmo giungere alla conclusione che in linea puramente teorica la stessa sfasatura dovrebbe applicarsi per coerenza anche agli anni, ossia dovremmo poter dire, ad esempio, che l'anno che chiamiamo 1999 nella numerazione cardinale corrisponde al duemillesimo anno della numerazione ordinale, in quanto, esattamente come succede per l'età di una persona, il millenovecentonovantanovesimo anno è già stato compiuto e quel bel 1999 sul calendario ci ricorda che abbiamo raggiunto quell'obbiettivo, mentre intanto si accumulano i giorni che vanno a comporre il duemillesimo. Con la stessa logica, dovremmo chiamare "1" il secondo anno e "0" il primo anno, ossia i 365 giorni successivi alla nascita di Gesù Cristo, l'evento con il quale comincia il nostro calendario. La simmetria tra anni della vita e anni del calendario sembra del resto rafforzata proprio dal fatto che la circostanza appena ricordata ci consente di affermare che i nostri anni indicano in qualche modo una sorta di ipotetica "età di Cristo". Allora, se chi ha 19 anni è nel ventesimo anno della sua vita, allo stesso modo l'anno 1999 della vita di Cristo dovrebbe essere per analogia il duemillesimo. E ancora se chi compie 20 anni entra indubbiamente nel terzo decennio della sua vita, allo stesso modo il 2000 avrebbe dovuto segnare l'inizio del terzo millennio.
Purtroppo le cose non sono così semplici. C'è infatti un grosso problema, dovuto ancora una volta alla numerazione. Infatti, quando è stata fissata la nascita di Cristo in rapporto alla fondazione di Roma (che rappresentava il punto di riferimento del vecchio calendario) il concetto di 0 era ancora sconosciuto nel mondo occidentale. Ciò ha fatto sì che i primi 365 giorni successivi alla nascita di Cristo fossero identificati con la prima cifra disponibile del sistema numerico di allora, il quale non era lo 0 ma l'1. In questo modo viene meno quella sfasatura tra numerazione cardinale e ordinale che abbiamo vista essere propria dei secoli e di ogni altro ambito di misurazione del tempo, ragion per cui il primo anno corrisponde all'"1" e il duemillesimo anno al "2000". Il risultato è che seguendo questa logica effettivamente il terzo millennio non sarebbe iniziato il 1 gennaio del 2000, ma il 1 gennaio del 2001. E così ogni altro millennio e allo stesso modo anche ogni secolo. Si tratta evidentemente di un'anomalia rispetto al funzionamento del sistema numerico decimale, il quale prevede infatti che, come abbiamo visto, decine, centinaia e migliaia abbiano inizio con le cifre che terminano per zero.
Ciò detto viene tuttavia spontaneo chiedersi perché milioni di persone in tutto il mondo abbiano festeggiato l'arrivo del nuovo millennio il 1 gennaio 2000, ossia di fatto in una data sbagliata, almeno stando a quanto finora affermato. La spiegazione è semplice: il sistema decimale rappresenta un elemento costitutivo del nostro modo di vedere le cose, ragion per cui facciamo fatica ad abbandonare la regolarità che gli è tipica in caso di anomalie o eccezioni. Per il nostro modo di pensare le quantità o i tempi si completano con il raggiungimento della cifra tonda, quella che termina per zero, ragion per cui ci viene naturale ritenere che il secondo millennio sia finito il 31 dicembre 1999 allo scattare della mezzanotte.
La controversia in questione riguarda proprio il modo di risolvere questa anomalia, per la quale sono possibili due soluzioni. La prima è rassegnarsi ad accettarla e sostenere che, contrariamente a quanto previsto dal sistema numerico decimale, i millenni non si comportano come le migliaia, ossia non iniziano con un numero che termina per zero, ma con un numero che termina con uno. Questa soluzione comporta peraltro tutta una serie di anomalie conseguenti. Ad esempio una sorta di sfasatura tra i secoli e i decenni. Siamo infatti tutti intuitivamente portati a credere che il primo anno degli anni '80 sia il 1980 e l'ultimo il 1989. Ma seguendo questa logica, a causa dell'anomalia sopra esposta, arriviamo al paradosso che il primo decennio del XXI secolo sarebbe in realtà diviso tra due secoli e addirittura tra due millenni, in quanto aparterrebbe al secondo millennio con l'anno 2000 e al terzo con gli anni che vanno dal 2001 al 2009. L'anomalia più grande di questa soluzione è comunque quella di andare contro il nostro modo intuitivo e naturale di vedere le cose, ragion per cui ad ogni scader di secolo e di millennio si ripeterebbe la solita manfrina: millioni di persone beatamente ignare di questi problemi che festeggiano con un anno di anticipo e vengono poi bersagliate di critiche da una minoranza di benpensanti scandalizzati. La soluzione alternativa è invece quella di liberarci per sempre di questa anomalia attraverso l'accettazione di un'altra anomalia, la quale è tutto sommato di minor fastidio, in quanto riguarderebbe soltanto il passato, ossia rassegnarci all'idea che il primo millennio a causa della mancanza dello zero è composto da un anno di meno, ossia da 999 anni anziché 1000. Ciò consentirebbe di rimettere definitivamente le cose a poste senza troppo sforzo. Il primo millennio andrebbe da 1 a 999, il secondo da 1000 a 1999, il terzo da 2000 a 2999 e così via, senza più nessun problema in futuro. L'anomalia, oltre ad essere relegata a un passato lontanissimo, rappresenterebbe in realtà un puro caso didattico, visto e considerato il fatto che quando fu stabilita la nascita di Cristo in relazione alla fondazione di Roma fu commesso un errore di qualche anno, ragion per cui paradossalmente Cristo sarebbe nato in realtà avanti Cristo. E allora, errore per errore, anno più o anno meno, tanto varrebbe dimenticarci della mancanza del cosiddetto anno zero ed evitare le controversie future destinate ogni volta a trascinarci in polemiche senza fine.
Ciò detto, nessuna autorità internazionale si è finora espressa a favore di una delle soluzioni piuttosto che all'altra, stabilendo con certezza che il nuovo millennio è iniziato nel 2000 o nel 2001. Pertanto, di fronte a questa situazione di incertezza, credo che la voce, come fa quella inglese, dovrebbe limitarsi a esporre le due posizioni, secondo il principio del punto di vista neutrale. Poi capisco bene che anche la stessa Wikipedia ha dovuto fare una scelta pratica, inserendo - nell'ambito delle voci dedicate ai secoli e ai millenni - gli anni che terminano con 01 o con 001 nel secolo o nel millennio successivo e non in quello precedente, ma ciò non significa che nella pagina espressamente dedicata alla definizione di millennio non si debbano riportare entrambe le teorie. Daviboz 13:00, 6 gen 2007 (CET)
- Prova a metterti d'accordo con te stesso: I 365 giorni che seguono tale evento (la nascita di Cristo NdR) costituiscono dunque il primo anno dell'era cristiana. non aggiungo altro.--ArchEnzo 11:53, 5 gen 2007 (CET)
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- Sono assolutamente d'accordo con me stesso. Ciò che sostengo, evidetemente interpretato in senso esattamente opposto a quanto intendevo, non è cambiato. Ho solo migliorato l'esposizione di quanto avevo affermato, penso di averne il diritto. Daviboz 15:48, 5 gen 2007 (CET)
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- La questione della conoscenza del concetto di zero è falsante. A far crollare tutta la tua lunga dissertazione basta una piccola e stupida osservazione, se facessimo un nuovo calendario che fa riferimento alla nascita di Wikipedia (15 gennaio 2001) e chiamassimo gli anni a. W e d. W oggi saremmo nel 6° anno dopo Wiki (fino al 14 pv) mentre Wiki compirà i sei anni alla medesima data.
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- Possiamo provare a tradurre la voce dall'inglese, ma facciamolo in una sandbox perché da una rapida scorsa l'ho trovata confusa. Sicuramente troveremo un accordo, ma quel che più conta il consenso di quanti hanno precedentemente messo mano alla voce (circa una decina). Io in questi giorni sarò poco presente ma potremmo già partire da Utente:Daviboz/Millennio o se preferisci Utente:Archenzo/Millennio previa apposizione di '''{{Template:WIP|nomeutente}}''' quando ci si sta lavorando. Che te ne pare?--ArchEnzo 11:10, 6 gen 2007 (CET)
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- Sono d'accordo. Nel frattempo ho cercato di migliorare l'esposizione della questione. Credo di essere finalmente riuscito a esporre in modo chiaro e compiuto il mio punto di vista: si trattava del resto di una riflessione ancora in divenire. Scusa, ma poi non ho fatto in tempo a risponderti. Anch'io ho notato comunque che la pagina inglese è piuttosto confusa. Potremmo al limite partire dall'ultima versione del mio intervento e servircerne per esporre i termini della questione, avendo ovviamente l'accortezza di trasformarlo da una difesa della mia tesi in una mera esposizione dei termini della questione, anche se comunque ho cercato di essere il più obbiettivo possibile. Scusami se ho modificato il mio intervento, ma sono sinceramente convinto che le pagine di discussione delle singole voci non debbano servire a un mero botta e risposta tra utenti (per questo ci sono le pagine di discussione personale), ma piuttosto a esporre delle tesi compiute sulla questione in oggetto, in modo tale che chiunque voglia approfondire l'argomento non sia costretto a leggere una serie infinita di successivi interventi privi di ogni sistematicità. Capisco che in questo modo i tuoi interventi possano ora apparire meno sensati, ma, non ti preoccupare, se lo credi opportuno puoi fare come ho fatto io e condensarli in un'unica contro argomentazione, così avremo due tesi compiute l'una di fronte all'altra. Al limite questi piccoli interventi di precisazione possiamo spostarli nelle nostre pagine personali. Insomma, volevo evitare di appesantire inutilmente la pagina di discussione esponendo due o tre volte la stessa tesi in modo differente. Daviboz 17:36, 6 gen 2007 (CET)
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- Vedo che continui a cambiare il tuo primo post, stravolgendo così il senso dei successivi. Abbiamo capito il tuo punto di vista. Peccato che non possa logicamente applicarsi ai calendari che si basano sul prima e dopo: non può esistere un anno zero dopo la tua, la mia, o di chiunque altro nascita, così come può esistere il tuo primo milione di guadagni ma non il tuo zeresimo milione di quello che vuoi.--ArchEnzo 15:21, 6 gen 2007 (CET)
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- Guarda che sono assolutamente d'accordo con te!! Non ho mai sostenuto che debba esistere un "zeresimo anno". Ho semplicemente sostenuto che, ad esempio, come il XIX secolo corrisponde all'Ottocento, allo stesso modo il I secolo deve necessariamente corrispondere allo Zero, a causa della sfasatura tra numerazione ordinale e cardinale. Daviboz 17:45, 6 gen 2007 (CET)
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Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale
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Risposta: Aulo Cornelio Celso è vissuto 74 anni.