Battaglia di Auerstädt
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La Battaglia di Auerstädt oppose l'esercito prussiano contro parte dell'esercito francese comandato da Louis Nicolás Davout il 14 ottobre 1806, parallelamente alla Battaglia di Jena che ebbe luogo nella stessa data.
Il 14 ottobre 1806, l'esercito prussiano, un riferimento in Europa nel corso di mezzo secolo, fu sconfitto in due battaglie simultanee. Il Maresciallo Davout, al comando dell'ala destra dell'esercito francese, affrontò i prussiani ad Auerstaedt, mentre l'Imperatore Napoleone lo faceva a Jena.
L'Imperatore guidò la campagna con l'obiettivo di prendere Berlino. Dopo un incontro a Saalfeld, continuò a persegutare l'esercito prussiano. Pensando che questo si trovasse Weimar, ritirandosi verso Lipsia, accelerò la marcia per affrontarlo a Jena. I suoi esploratori gli indicarono che avrebbero raggiunto i prussiani durante il giorno 13 ottobre. Napoleone pensò di avere di fronte il grosso dell'esercito prussiano. Nella notte dal 13 al 14, inviò avanti Davout per affrontare sul fianco destro l'esercito prussiano e condurrlo in campo aperto, dove il grosso dell'armata francese potesse affrontarlo con maggiore efficacia.
Davout affrontò allora quello che era in realtà un fortíssimo corpo d'armata con più di 60.000 uomini, contro i 26.000 del maresciallo francese. Tuttavia, facendo tesoro di alcune conoscenze tattiche molto raffinate, trattenne le forze sotto il comando dal Duca di Brunswick che morì in questa azione. Nella successiva controffensiva francese, questo esercito prussiano, sotto il comando dello stesso re Federico Gugliemo, verrà seccamente sconfitto.
Questa sconfitta, vicina a quella della Battaglia di Jena, significò per la Prussia la fine della guerra, l'occupazione del territorio nazionale da parte delle truppe francesi, la presa di Berlino e la rinuncia ad importanti possedimenti territoriali, a seguito del Trattato di Tilsit.