Battistero
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Dal latino baptisterium. È l'edificio annesso alla chiesa, dove si svolge il rito del battesimo. La separazione dei due luoghi ha origine nei primi secoli dell'era cristiana, quando i neofiti erano ammessi alle celebrazioni solo dopo il battesimo.
Il battistero, nei casi più rappresentativi, è separato dal corpo della chiesa ed è collocato generalmente al suo fianco o di fronte al prospetto principale. L'edificio in genere si presenta a pianta poligonale o circolare con una copertura a cupola e al suo interno contiene il fonte battesimale, che in genere è costituito da una vasca in marmo, giacché doveva permetteva la parziale immersione del battesimando, secondo la tradizione rituale paleocristiana.
La diffusione dei battisteri in Italia è stata particolarmente importante nel periodo romanico e gotico, mentre nelle epoche successive si preferì destinare allo scopo una cappella all'interno dell'edificio principale, in genere la più vicina all'ingresso, anche in seguito alle modifiche del rito, che attualmente avviene solo con l'aspersione di una modica quantità di acqua sul capo del battezzando. Il fonte battesimale, in questi casi, non è più costituito da una vasca, ma da un elemento architettonico simile ad un'acquasantiera. La cappella dedicata al battesimo, seppur non più costituita da un edificio autonomo, è comunque denominata battistero.
Dopo i dettami del Concilio Vaticano II, che ha restituito al battesimo la sua dimensione comunitaria, la funzione del battistero è via via scemata.
Celebri i battisteri di Firenze, Pisa, Asti, Ravenna, Albenga e Parma; quest'ultimo con delle marcate influenze gotiche.