Bolla del perdono
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La bolla del perdono fu emessa da Papa Celestino V alla fine il 29 settembre del 1294 neanche un mese dopo la sua elezione a Sommo Pontefice. La bolla elargisce l'indulgenza plenaria a tutti coloro che confessati e pentiti dei propri peccati si recheranno nella basilica di Santa Maria di Collemaggio della città di L'Aquila dai vespri del 28 agosto al tramonto del 29. Da 711 anni nella città di L'Aquila si celebra quindi questo antico rito religioso chiamato Perdonanza. La tradizione popolare vuole che per lucrare l'indulgenza si debba attraversare una porta specifica detta Porta Santa, ed aperta solo in occasione della Perdonanza, ma la bolla chiede solo di entrare nella chiesa. D'altronde, tale porta non esisteva all'epoca di Celestino V.
[modifica] Il testo della Bolla
Ecco la traduzione del testo originale in latino:
Celestino vescovo, servo dei servi di Dio, a tutti i fedeli di Cristo che vedranno la presente lettera, salute e apostolica benedizione.
Tra le solennità dei Santi, è da annoverare, tra le più importanti, quella di San Giovanni Battista, in quanto questi, pur provenendo dal grembo di una madre sterile per vecchiaia, tuttavia fu fertile di virtù e fonte eloquente di sacri doni, voce degli Apostoli avendo concluso il ciclo dei profeti, annunziò la presenza di Cristo, lucerna del mondo offuscato, sulla terra ricoperta dalle tenebre dell'ignoranza, mediante l'annuncio del verbo e mediante miracolose indicazioni, onde per cui segui il suo glorioso martirio misteriosamente ordinato dall'arbitrio di una donna impudica. Noi che nel giorno della decollazione dello stesso Santo, nella chiesa aquilana di S. Maria di Collemaggio, dell'Ordine di San Benedetto, ricevemmo l'insegna del diadema posta sul nostro capo, desideriamo che sia onorato con più venerazione mediante inni, canti e devote suppliche dei fedeli. Affinché, adunque, in detta chiesa, la festività della decollazione di S. Giovanni sia esaltata con particolari onoranze e tanto più devotamente e tanto più ferventemente sia celebrata con il concorso devoto del popolo di Dio, quanto più in tale chiesa la supplice preghiera di coloro che cercano il Signore troverà le gemme risplendenti dei doni spirituali della Chiesa, che gioveranno nei tabernacoli eterni, per la misericordia di Dio onnipotente e confidando nell'autorità dei suoi beati apostoli SS Pietro e Paolo, annualmente assolviamo dalla colpa e dalla pena, che meritano per tutti i loro peccati, commessi fin dal battesimo, tutti coloro che veramente pentiti e confessati saranno entrati nella predetta Chiesa dai vespri della vigilia della festività di S. Giovanni fino ai vespri immediatamente seguenti la festività.
Dato in L'Aquila, il 29 settembre nell'anno primo del nostro pontificato
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