Burocratese

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Con il termine di burocratese si intende l'italiano burocratico, cioè una varietà di lingua italiana, quasi sempre scritta, resa poco comprensibile dall'uso di numerosi termini tecnici specifici alla burocrazia, ed è generalmente considerato negativamente nell'opinione pubblica. Il termine viene spesso accostato al politichese, il gergo dei politici.

Una frase italiana può essere considerata burocratese se si distingue per l'uso di strutture inutilmente contorte, parole specialistiche usate senza che ce ne sia il bisogno, elementi della frase che non aggiungono informazioni ma che la rendono più difficile, e in generale per la sensazione che il lettore prova di trovarsi davanti a un testo scritto per essere difficile da capire.

Ad esempio, il paragrafo precedente può essere così riscritto in burocratese:

Un qualsivoglia periodo della lingua italiana standard può ricevere l'epiteto caratterizzante di burocratese qualora faccia eccessivo sfoggio di costrutti obnubilanti e altresí confusi ovvero forieri di imperfetta comprensione o financo inintelleggibili , lessico inanemente spinto oltre le ragionevoli necessità di comunicazione, l'introduzione di elementi sintattico-morfologici scevri di fattuale contenuto eppurtuttavia ostacolanti la fluida assimilazione del vettore informativo, e quandunque il fruitore di tale vettore ravvisi un qualsivoglia vulnus doloso al suo inalienabile diritto alla comprensione della parola scritta.

[modifica] Necessità

La comparsa di termini difficili da capire nei testi legali è comprensibile per la necessità di utilizzare termini con una precisa definizione legale, come aggiottaggio, plusvalenza, catasto, o insider trading, che indicano significati la cui definizione potrebbe riempire (e spesso lo fa) pagine di testi universitari. Il burocratese degenera però quando, per qualsiasi motivo, comincia a usare espressioni più complicate del necessario dove non ce n'è alcun bisogno, rendendo dei testi di per sé non di facile comprensione ancora più intricati.

[modifica] Errori

Sono comuni nel burocratese anche l'uso del latino, degli aggettivi messi davanti ai termini a cui si riferiscono per effetto retorico, di parole arcaiche o altri artifici che diano un'impressione di grande preparazione culturale e accuratezza nello scrivere. Tuttavia, non di rado questa preparazione è solo superficiale, e ne risultano buffi errori che a volte, raccolti da professori di italiano, vengono pubblicati in raccolte. Alcuni esempi celebri, non tutti necessariamente realmente accaduti, sono:

• Un comune che, annunciando la disponibilità di un posto come guardiano del cimitero comunale, pubblica un annuncio che offre lavoro a un necrofilo (invece di necroforo; la necrofilia è l'orientamento sessuale di chi prova attrazione verso i cadaveri);
• Un politico che, iniziando un discorso, promette di essere "breve, anzi circonciso";
• L'uso del termine operatore ecologico invece dei più semplici spazzino o netturbino, sebbene ci sia poca ecologia su cui "operare" (senza aver specificato quali "operazioni") nella nettezza urbana, cioè per definizione limitata agli insediamenti umani: il termine risulta, oltre che ostico, più impreciso dei precedenti;
• Un esempio documentato è un discorso al parlamento di Claudio Martelli, che annunciando la formazione di un nuovo governo, sostenuto da una nuova maggioranza, volle sottolineare come il governo non avrebbe accettato cambi di maggioranza durante la sua esistenza, e disse che essi "simul stabunt aut simul cadunt" (intendendo verosimilmente insieme staranno o insieme cadranno): un grossolano errore di latino, visto che cadĕre appartiene alla terza coniugazione e ha futuro in -ent, non -unt.

[modifica] Opinione pubblica

"Burocratese" è un termine connotato negativamente in italiano, e recentemente molti ministri della funzione pubblica hanno promesso di attuare misure per ridurne l'uso, a volte con l'edizione di manuali di stile per la scrittura di leggi e circolari.

L'uso del burocratese contribuisce generalmente a una peggior opinione dei servizi sia statali che forniti da privati (come le proverbiali noticine a piè di pagina delle assicurazioni e dei mutui) da parte dei cittadini e dei consumatori.

Per la maggior parte della sua esistenza, il settimanale Cuore contenne una rubrica, Leggi e Decreti, in cui venivano riportati i peggiori esempi di burocratese tratti direttamente dalla Gazzetta Ufficiale.

[modifica] In altre lingue

Il burocratese non è affatto unico alla lingua italiana: per esempio, in lingua norvegese è comparsa in alcuni casi l'espressione "bambini in situazione scolastica" invece del banalissimo "scolari", che è stata presa ad esempio di cattivo stile [1].