Calco
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Immagine:Calco-Stemma.png | |||
Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 320 m. m s.l.m. | ||
Superficie: | 4,62 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 874 ab./km² | ||
Frazioni: | Arlate | ||
Comuni contigui: | Brivio, Imbersago, Merate, Olgiate Molgora, | ||
CAP: | 23885 | ||
Pref. tel: | 039 | ||
Codice ISTAT: | 097012 | ||
Codice catasto: | B396 | ||
Nome abitanti: | Calchesi | ||
Santo patrono: | San Vigilio | ||
Sito istituzionale | |||
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Calco è un comune di 4.039 abitanti della provincia di Lecco.
[modifica] Storia
L'origine delle due comunità di Calco e Arlate si perde nella notte del tempo, le prime notizie dell'esistenza del paese, o meglio dell'insediamento umano sulle colline Calchesi, si trovano in una pergamena del 936 o 937.
In un atto di permuta, fra l'arciprete della Chiesa di San Giovanni di Monza e tale Guarimberto , è presente e firma in qualità di testimone un abitante di Calco "Signum + manibus Umberti filii quondam Gumperti de Calego".
Quelle su Arlate risalgono al 1162, il paese è citato in atto di vendita di terreni, o meglio nella carta è indicata la presenza del Monastero benedettino femminile come confinante di proprietà. Quindi gli insediamenti umani sulle colline di Calco e nella fertile piana di Arlate, mancando reperti di origine Romana, sono da ritenersi almeno all'epoca della conquista longobarda, visto che i firmatari delle carte citate certificano di sottostare alla legge longobarda. Legati prevalentemente al lavoro della terra , servi per non dire schiavi dei prepotenti signorotti locali, gli abitanti dei due paesi vivono stentatamente i violenti e nefasti , secoli dell'alto e basso Medioevo.
Di orientamento ghibellino, i signorotti di Calco e Arlate con altri paesi del Monte di Brianza, nel periodo delle lotte contro i guelfi, otterranno per la loro fedeltà ai potenti di Milano, esenzioni e privilegi vari.
Autonome e separate, le due comunità si troveranno coinvolte nelle lotte di successione del Ducato di Milano, Calco legato alle vicende dei Calchi, proprietari e Signori di vaste zone della Brianza oltre che fedeli vassalli dei duchi di Milano dai quali ottennero onori e potere. Arlate, feudo della famiglia Vimercati, stretto attorno al proprio Monastero di Suore Benedettine, a sua volta proprietario di terre, mulini e anime. fare la Storia è privilegio dei potenti e dei religiosi, il popolo solitamente si il popolo si accontenta di vivere. I rappresentanti delle due Comunità sempre distinte e autonome si presentano, con altre comunità Brianzole, il 10 luglio 1412 davanti al Duca di Milano Filippo Maria Visconti al quale giurano obbedienza e fedeltà. (e dal quale ottengono altre esenzioni e privilegi) Fedeltà che si rivelerà molto importante per il Duca di Milano quando l'Adda, nel 1428, diventa confine di Stato con la Repubblica di Venezia, ma che porterà sciagure e sventura per gli abitanti dei due paesi.
I quali subiranno le drammatiche conseguenze delle lotte di successione, invasioni periodiche di eserciti, che solitamente si lasciavano dietro, lutti, distruzioni, fame e pestilenze, come ad esempio dopo il passaggio dei Lanzichenecchi nel 1629-30. "Fare la Storia è privilegio dei potenti e dei religiosi, il popolo solitamente si accontenta di vivere".
Spagnoli, Francesi, Tedeschi e altri, contribuirono in modo notevole a peggiorare le già precarie condizioni materiali delle due comunità, solo con l'arrivo degli Austriaci (1713 trattato d'Utrecht) e il loro insediamento come nuovi padroni si assiste ad un periodo di relativa tranquillità. Sotto il Governo di Maria Teresa d'Austria comincia una nuova era, almeno per i ceti più abbienti, si riordina l'amministrazione dello Stato, si incentiva e si organizza la produzione agricola, si da impulso alle comunicazioni e alla nascente industria ecc. Nel riordino della pubblica amministrazione si procede alla stesura del catasto delle terre, (che si chiamerà in suo onore Teresiano ) e all'accorpamento delle comunità più piccole. In relazione a questa riforma nel 1760 le due comunità autonome di Calco e Arlate sono unificate in un'unica realtà amministrativa, da quella data inizia la vicenda del Comune di Calco. Abitato prevalentemente da contadini, coloni o pigionanti di nobili famiglie, il Comune, dal punto di vista sociale, segue le vicende pið o meno interessanti di altri Comuni della zona, con problemi di vario genere legati soprattutto alle miserevoli condizioni di vita della popolazione, alla mancanza d'istruzione e all'assenza di concrete prospettive per la stragrande maggioranza degli abitanti del paese.
L'avvento del Regno d'Italia non migliora eccessivamente le misere condizioni del popolo, anzi in alcuni casi le peggiora, il 21 febbraio 1897 il Consiglio Comunale di Calco minaccia di dimettersi in massa perch³ non d'accordo sull'applicazione del raddoppio della tassa famiglia da 600 a 1200 lire annue (il focatico.
Il Consiglio adducendo a giustificazione del rifiuto che la popolazione di Calco era composta, nella stragrande maggioranza da contadini affittuari e che l'aumento spropositato della tassa avrebbe esacerbato gli animi e fomentato disordini e probabili ribellioni, incarica la Giunta di inoltrare ricorso al Governo di S.M. Umberto I, il cosiddetto "Re Buono". Il quale forse, troppo buono non era, infatti da Cogne dove si trovava in vacanza , il 13 agosto 1897 con un Reale decreto respinge il ricorso e chi deve pagare paghi , non si è potuto verificare se alla fine il Consiglio Comunale si sia dimesso ma una cosa è sicuramente certa le condizioni dei contadini Calchesi sono certamente peggiorate. Unito d'autorità il 2 giugno 1927, questa volta da Mussolini, ai Comuni di Olgiate Molgora e Mondonico continuerà la sua storia come frazione del Comune di Olgiate Calco per tutto il periodo fascista.
Al termine della guerra, lo spirito autonomista dei Calchesi riprende vigore, dopo avere assolto varie incombenze e affrontato le solite trafile burocratiche il tutto torna alle origini e il Comune di Calco riprende il 30 maggio 1953 la perduta autonomia.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Gilberto Fumagalli dal 04/04/2005
Centralino del comune: 039 9910010
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti