Camposanto
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
![]() |
|||
---|---|---|---|
Stato: | ![]() |
||
Regione: | ![]() |
||
Provincia: | ![]() |
||
Coordinate: |
|
||
Altitudine: | m s.l.m. | ||
Superficie: | 22 km² | ||
Abitanti: |
|
||
Densità: | 139 ab./km² | ||
Frazioni: | Bottegone, Ca Bianca, Cadecoppi, Ghirone, Gorzano | ||
Comuni contigui: | Bomporto, Crevalcore (BO), Finale Emilia, Medolla, Ravarino, San Felice sul Panaro, San Prospero | ||
CAP: | 41031 | ||
Pref. tel: | 0535 | ||
Codice ISTAT: | 036004 | ||
Codice catasto: | B566 | ||
Nome abitanti: | camposantesi | ||
Santo patrono: | San Nicola di Bari | ||
Giorno festivo: | 6 dicembre 2006 | ||
Sito istituzionale | |||
![]() |
Camposanto è un comune di 3.049 abitanti della provincia di Modena.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Storia
La posizione sul Panaro assegnò a Camposanto un ruolo strategico quando papato e impero cercarono, in occasione della guerra di Parma, tra l'estate del 1551 e la primavera del 1552, di eliminare il fastidioso contrafforte alle proprie spalle costituito da Mirandola, che grazie alle formidabili fortificazioni realizzate da Galeotto Pico con il denaro assicurato da Francesco di Francia e da suo figlio Enrico resistette a forze dieci volte superiori fino all'uccisione del nipote del papa, che convinse il vecchio Giulio III ad abbandonare l'impresa [1]. I rifornimenti per il grande esercito acquartierato tra forti e trincee venivano da Crevalcore e San Giovanni Persiceto passando su ponti tra Camposanto e Solara
Camposanto fu teatro poi di una battaglia (8 febbraio 1743), che si svolse nel contesto della Guerra di successione Austriaca, fra l’esercito spagnolo, agli ordini del generale J.B. Gages, e l’esercito Austro-Piemontese, comandato dal Feldmaresciallo austriaco Otto Ferdinando von Traun. La battaglia, piuttosto aspra, si concluse con la ritirata delle truppe spagnole sconfitte.
[modifica] Note
- ↑ L'attività diplomatica precedente l'assedio e le fasi dell'assedio, con la costruzione di un'imponente accerchiamento di forti, sono stati ricostruiti, sulla base delle cronache coeve, da Antonio Saltini, in un romanzo storico titolato L'assedio della Mirandola. Vita, guerra e amore al tempo di Pico e di papa Giulio, Diabasis, Reggio Emilia 2004