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Con il termine "cartolarizzazione", o anche "securtizazion" si intende quella pratica che consente di tramutare "attività a liquidità differita" (di solito si tratta di crediti) in titoli obbligazionari. La società autorizzata ad effettuare questa operazione è una società per azioni denominata SPV, la c.d. "società veicolo". Di solito intervengono minimo tre soggetti: la società cedente credito (solitamente si tratta di una banca), la SPV e gli investitori. L'operazione si svolge in questo modo: la banca possiede una determinata quantità di crediti che decidere di cedere a titolo definitivo. La SPV acquista tali crediti, in genere, pagando un importo inferiore al valore nominale dei crediti ceduti.
Es.: totale crediti che la banca decide di cedere = 100; contropartita che la SPV paga alla banca per l'acquisto dei crediti = 60.
La banca esce di scena poichè ha ottenuto liquidità dalla SPV ed ha ceduto il credito. Ora, la SPV emette titoli obbligazionari collocandoli sul mercato. Questi titoli hanno una partcolarità: dipendono strettamente dai crediti che la SPV ha precedentemente acquistato. Il pagamento dei relativi interessi (le c.d. cedole) ai sottoscrittori dipende dalla capacità di rimborso del credito stesso. Gli investitori, infatti, che sono operatori specializzati e non semplici risparmiatori, sottoscrivendo i titoli, accettano una clausola particolare: la clausola "limited recurse" che vincola la corresponsione delle cedole al rimborso del credito dal quale i titoli dipendono. Si tratta di una operazione particolare e piuttosto rischiosa. Per questo motivo società di rating specializzate valutano la qualità dei titoli obbligazionari, e dunque del credito sottostante, facilitando la valutazione degli operatori interessati.