Casa Museo "Signorini-Corsi"
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La Casa Museo "Signorini Corsi" è la sede della collezione di mobili d'arte, quadri e monete che l'avvocato Luigi Signorini Corsi donò nel 1967 al Comune di L'Aquila.
[modifica] Storia del museo
Nel 1967 l'avvocato Luigi Signorini Corsi affidò al Comune di L'Aquila tutti i mobili d'arte, i quadri e l'intera collezione di monete che si trovavano nelle sale di rappresentanza del suo palazzo di via Patini. Egli pose come unica condizione che tutti gli oggetti restassero in loco per costituire un tipico esempio di appartamento di rappresentanza di famiglia aquilana. Dopo il superamento di inevitabili difficoltà burocratiche venne avviata la trasformazione dell'abitazione in sede museale. Dopo circa trent'anni il Comune di L'Aquila affidò all'Università Internazionale dell'Arte di Firenze la progettazione dell'adattamento a museo. Il prof. Carlo Ludovico Ragghianti si rivolse inizialmente al prof. Sandro Ranellucci, docente nella stessa università, per lo svolgimento dell'incarico. In virtù dei rapporti di collaborazione tra questi e il prof. Franco Minissi, coautore insieme a Ranellucci di ricerche e libri in tema di musealizzazione in edifici storici, apparve gratificante e produttivo il suo coinvolgimento nel gruppo di progettazione. Per il restauro delle opere pittoriche appartenenti alla collezione fu inoltre chiamato il prof. Umberto Baldini.
[modifica] Contenuti
I pezzi più importanti dell'arredo presenti nella collezione sono:
- due trumeaux settecenteschi;
- un secretaire neoclassico appartenuto a Napoleone Bonaparte;
- consolle e arredi barocchi;
- una scrivania con alzata appartenuta al papa Clemente XIV;
- un cassettone seicentesco in ebano e avorio con lo scrigno da viaggio;
- la camera da letto lasciata inalterata nei suo arredi.
Tra le opere pittoriche:
- una Natività della Vergine, rara opera di Baccio Bandinelli;
- una deposizione realizzata da un valente allievo di Annibale Carracci;
- una Natività di stretto ambito botticelliano;
- dipinti di Scuola Napoletana e il Martirio di San Lorenzo attribuito a Battistello Caracciolo, allievo del Caravaggio;
- il bozzetto del Priamo che chiede ad Achille il corpo di Ettore, l'Ecce homo di Ferraù Fenzoni e altri dipinti su tavola fra cui una peruginesca Madonna con Bambino.
Lungo il percorso sono conservate le icone, i gioielli, gli avori appartenuti alle donne della famiglia, oltre al monetiere progettato per proteggere ed esporre le monete storiche delle zecche abruzzesi.
[modifica] Criteri della progettazione museologica
Il progetto di musealizzazione tiene conto, pur nella ridistribuzione dei contenuti artistici della Casa, secondo la valutazione critica delle opere, del soddisfacimento di due obiettivi fondamentali della museografia moderna:
- la conservazione della memoria storica della casa come tale, nel suo valore di documento di insieme;
- la valorizzazione dei contenuti, singoli e associati, nell'intento di mettere in luce le qualità di essi anche al fine di facilitarne la comprensione ed evitare equivoci interpretativi e valutativi.
Lo strumento adottato è stata la creazione di un itinerario di visita basato su una serie di episodi più o meno sottolineati in base al loro valore; a tale scopo nel progetto originale di Ranellucci e Minissi era previsto uno specifico uso della luce artificiale. Il legame degli oggetti è stato quindi controllatamente spersonalizzato rispetto all'antico proprietario, introducendo l'analisi critica sulle opere esposte. Come eccezione, invece, due opere pittoriche di valore eccezionale ed una campionatura della raccolta numismatica sono state collocate con un criterio esclusivamente "espositivo" ed estratte dal contesto "arredativo". I supporti espositivi sono ridotti al minimo nell'ingombro e nell'impatto visivo mediante l'impiego del cristallo e la riduzione al minimo delle invenzioni formali.