Castello Ruffo di Amendolea
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Il Castello Ruffo di Amendolea, fortezza medievale situata nell'omonimo paese nel pieno centro di quella che è conosciuta come l'area grecanica della Provincia di Reggio Calabria, sorgeva in un ruolo altamente strategico, in quanto la valle della fiumara Amendolea costituiva in epoca storica il confine tra Locri e Reggio Calabria.
[modifica] La storia
Le sue origini sono incerte; alcune monete rinvenute sul luogo e la presenza nei pressi del castello dei resti di quattro chiesette bizantine (SS.Annunziata, Santa Caterina, S. Sebastiano e S. Nicola) fanno presupporre la presenza di una roccaforte già in periodo bizantino.
Certa è la presenza del castello in epoca normanna, come si evince da studi circa le tecniche di costruzione degli elementi più antichi.
Dall'analisi delle mura, mostranti un vero e proprio martellamento, si ha conferma che il castello fu coinvolto nel XIII secolo nell'opera di abbattimento dei castelli ordinata da Federico II nel 1230.
Successivamente ristrutturato, nei secoli seguenti il castello fu coinvolto nelle lotte di potere fra nobili famiglie locali, cambiando spesso proprietario.
Fra tali famiglie ricordiamo la famiglia Amendolea, da cui ebbe nome il paese sottostante il castello, e la famiglia Ruffo, che manterrà il possesso del maniero sino al 1806, anno in cui ebbe fine l’età feudale.