Chiesa di San Teodoro al Palatino
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San Teodoro al Palatino è una delle chiese di Roma. Fu costruita nel VI secolo sull'antica via che connetteva il Foro Romano al Foro Boario lungo le pendici nord-occidentali del Palatino e dedicata a Teodoro di Amasea.
Costruita all'inizio del VI secolo sulle rovine degli horrea Agrippae, venne edificata probabilmente su di un tempio circolare simile a quello dedicato a Minerva Medica: un altare pagano è vicibile all'ingresso della chiesa. Il mosaico dell'abside è anch'esso del VI secolo, e rafigura Cristo seduto su un orbe rappresentante i cieli, affiancato da Pietro e Paolo e dai martiri Teodoro (una aggiunta dovuta al restauro di papa Nicola V) e Cleonico: Cristo indossa una veste nera con lati clavi d'oro, simboli di un elevato status nella società romana. Tradizionalmente la chiesa è considerata una delle sette diaconie originarie: il primo diacono sarebbe stato assegnato da papa Agatone nel 678, mentre il primo diacono noto per nome è Roberto, intorno al 1073. La dedica ad un santo greco confermerebbe la costruzione della chiesa in una epoca di influenza bizantina.
Ricostruita sotto papa Nicola V, perse il suo status di chiesa titolare per volere di papa Sisto V. Nel 1643 fu rinnovata da Francesco Barberini; papa Clemente XI la fece ricostruire a Carlo Fontana (1703-1705), per poi affidarla alla Società del Sacro Cuore di Gesù. Il titulus S. Theodori fu ristabilito il 2 dicembre 1959 da papa Giovanni XXIII, mentre papa Giovanni Paolo II concesse l'uso della chiesa al Patriarca ecumenico di Costantinopoli e alla comunità greco-ortodossa di Roma, dal 1 luglio 2004, quando il patriarca Bartolomeo I di Costantinopoli presiedette alla cerimonia di inaugurazione.
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- "San Teodoro"] di Chris Nyborg