Cicisbeo
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
Il cicisbeo, o cavalier servente compare nel 700, soprattutto in Italia, a fianco delle nobili dame.
Era la figura che serviva galantemente la signora di corte: in assenza del marito l’accompagnava a passeggio, a tavola, in società e a teatro, ma non passava con lei la notte.
Veniva designato dalla famiglia della donzella per proteggerla dai malintenzionati, veniva solitamente scelto tra parenti ed amici e talora era previsto anche nei contratti di nozze.
In seguito tale figura cambiò, divenendo notevolmente più frivola.
Le dame andavano a far visita alle amiche e alle eleganti riunioni della nobiltà in compagnia dei loro cicisbei che vegliavano su di loro e potevano gettarvi occhiate d'intesa durante la serata, smorzando la gelosia maschile che spesso dava origine a duelli mortali.
Potevano servire più dame contemporaneamente, perdevano però il ruolo di cicisbeo divenendo un’inserviente.
Una feroce ironia della figura del cicisbeo nel Settecento è rappresentata nell'opera di Giuseppe Parini Il Giorno.
Varie rappresentazioni teatrali videro tale figura:
- Le Nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart
- La famiglia dell’antiquario di Carlo Goldoni
- L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini