Classe A 69 (corvetta)
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Estienne ‘Orvees | |
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Descrizione generale | |
Tipo | corvetta |
Classe | A-69 |
Matricola | F 781 |
Impostazione | 1972 |
Entrata in servizio | 1976 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 1100 t |
Stazza lorda | 1.250 t |
Lunghezza | 80 m |
Larghezza | 10,3 m |
Pescaggio | 5,3 m |
Propulsione | 2 motori Diesel SMT-Prielstick 12PC2 su 2 assi, 11.000hp, poi 2 12PA-6BTC da 14.400hp |
Velocità | 24 nodi nodi |
Autonomia | 4500/3000n.mi. a 15/18 nodi ( km a km/h) |
Equipaggio | 79+17 marines |
Equipaggiamento | |
Sensori di bordo | *Radar: scoperata aerea e di superficie DRBV 51A; 1 di controllo tiro cannone DRBC 32E; 1 navigazione DRBN
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Sistemi difensivi | non inizialmente installati 1 ESM ARBR 16, 2 lanciachaff Dagaie |
Armamento | *artiglieria alla costruzione:1 Cannone Compact da 100mm, 2 cannoni da 20mm; |
La classe A69 è un progetto di corvette relativamente moderne, idonee per la caccia antisommergibile, ma anche pattugliamento marittimo e costiero, scorta, ma anche interventi oltremare, come una sorta di cannoniere coloniali moderne, di realizzazione francese. Essa è stata pensata come sostituto di vecchie unità che prestavano servizio di seconda linea e nelle acque dei territori oltremare, per quanto ridotti pur sempre sparsi in una area molto vasta del globo.
Indice |
[modifica] Progetto
La struttura', con lo scafo molto tozzo e le sovrastrutture basse e larghe, concentrate per lo più in una tuga a mezzanave dalle pareti in comune con quelle laterali dello scafo, è stata studiata per una produzione relativamente semplice e per la tenuta al mare in condizioni oceaniche, cercando di rendere migliore possibile la stabilità e la resistenza al mare grosso di questi piccoli bastimenti.
L' apparato di propulsione è basato su diesel, per assicurare un'elevata autonomia ma senza pretese in termini di velocità massima, perché esso deve far fronte a missioni di lunga durata, spesso fuori del Mediterraneo. L'autonomia è, come conseguenza, piuttosto notevole, specie a basse velocità. La potenza dei 3 generatori elettrici è invece di 840KWh (320x2 dei principali+200).
Le antenne elettroniche, di poco ingombro, sono per lo più sistemate in un traliccio a centro nave, dove vi è il radar di scoperta principale, combinato aera/superficie e le antenne radio. Il radar di tiro è davanti a quest'albero, e il terzo radar, quello di navigazione, è sopra la plancia di comando. Le apparecchiature di bordo comprendono un sonar a scafo, di alta frequenza e raggio d'azione conseguentemente non elevato, che dà una limitata capacità antisommergibile, in collegamento con le armi di bordo.
Non sono state trascurate le contromisure, per quanto all'inizio esse erano limitate, probabilmente, alla sola apparecchiatura di intercettazione elettronica ESM. In ogni caso, la dotazione attuale comprende anche un paio di lanciatori di chaff/bengala Dagaie, dotazione standard per la marina francese, e un SLQ-25 Nixie, sistema americano per inganno siluri.
Esso consiste in una sorta di 'pesce' trainato che genera rumore, attirando le teste di ricerca acustiche, ma funziona essenzialmente contro i lanci di poppa, e solo parzialmente contro quelli di lato. Ne esiste un'unico esemplare anziché 2 (come al solito) per cui non vi è molto da sperare se viene lanciata una coppiola di siluri (peraltro, in genere i sistemi come questo vengono filati uno alla volta).
Un'altra cosa da tenere presente è il fatto che in tal modo la nave può farsi localizzare in situazioni che altrimenti non la vedrebbero individuata, producendo rumore aggiuntivo. I decoy trainati antisiluro sono la difesa più adatta e forse anche l'unica, visto che è quasi impossibile scoprire in tempo utile le torpedini in arrivo, e quindi tanto vale tendere fin da subito un'esca che le svii dall'individuazione della nave, sperando che esse lo centrino in pieno o gli passino vicino, perché il Nixie ha probabilmente anche un sistema per simulare il campo magnetico di una nave, attivando le spolette di prossimità dei siluri.
L'unico risultato che questi sistemi hanno ottenuto in guerra, a parte le esperienze dell'ultima guerra mondiale, quando dispositivi come il Foxer (una semplice gabbia metallica con tubi all'interno, trainata dalle navi) vennero inventati per rispondere ai siluri acustici tedeschi, ha visto una involontaria conferma della loro efficacia durante la Guerra delle Falklands.
In tale situazione, diversi siluri antisommergibile lanciati contro sospetti sottomarini argentini si diressero contro le 'esche' delle navi da guerra inglesi, distruggendole (in altri casi, invece, si sono diretti contro sventurate balene, perché i mari meridionali sono gli unici che conservano una ricca fauna di cetacei giganti).
In ogni caso, le 'esche' per quanto pochissimo note, sono una delle componenti che rendono difficile calcolare gli esisti della guerra navale moderna, ma la minaccia dei siluri autoguidati è tale che anche piccole unità come le A-69 ne hanno avuto in dotazione (anche perché, con la loro modesta velocità sarebbero altrimenti fin troppo facili bersagli).
In termini di coordinazione delle operazioni, non risulta che le A-69 abbiano ricevuto un sistema di combattimento di moderna concezione, per cui tutto quello che possono ottenere è ottenuto in maniera tradizionale, con gli operatori che controllano gli strumenti, tracciano rotte sul tavolo tattico, eseguono le missioni di ricerca, ma senza integrazione tra i vari sottosistemi e sensori, per cui i tempi di risposta alle minacce e la coordinazione ottimale nell'uso dei sensori sono assai peggiori di quanto accade con navi equipaggiate in maniera moderna. La mancanza di sistemi data-link sul tipo NTDS e apparati satellitari è anche un limite non indifferente, ma vista l'epoca e la categoria queste corvette difficilmente avrebbero potuto essere meglio equipaggiate per i loro compiti.
L'armamento verte su di una torre 'Compact' di tipo leggero (17 ton.) calibro 100mm. cannone molto potente e efficiente (60c.min, 13km di gittata, 13kg di peso per i proiettili) per una nave di poco oltre le miille tonnellate, in genera armata solo con cannoni da 57-76mm. Essa è sistemata a prua, sul ponte di coperta. Le mitragliere da 20mm sono sulle sovrastrutture,a circa metà nave. Oltre a questo armamento, esistono su molte corvette anche 4 mitragliatrici da 12,7mm singole e talvolta anche un lanciamissili binato Simbad per missili SAM portatili Mistral , efficienti ordigni da 20kg e autoguida all'infrarosso, uno dei prodotti di punta dell'industria missilistica transalpina.
Per essere una corvetta di seconda linea, usata spesso per azioni oltremare (come dimostra la predisposizione per una ventina di fanti di marina o commandos) questo potrebbe bastare, ma esistono invece altre 3 armi importanti, ovvero il lanciarazzi ASW da 375mm M1972 di progettazione Bofors,(6 canne e magazzino di 30 razzi da 320kg e 3km di gittata), sistemato a poppa, e 4 tubi di lancio da 550mm. per siluri pesanti. Queste armi, nell'insieme una dotazione rilevante per il ruolo |ASW, sono azionate con l'aiuto di un sonar a scafo a media frequenza.
Infine, come deterrente adeguato per dare preoccupazioni anche a navi da guerra di prima classe, esistono 2 missili antinave a volo radente MM.38 Exocet, anche se non sempre, e infatti se qualche nave non ne ha avuti, altre, le più recenti, hanno ottenuto al loro posto 4 MM.40, più compatti e moderni, capaci di attaccare bersagli fino a 65km, sebbene sia necessario utilizzare un terzo operatore per localizzare oltre l'orizzonte radar navi tanto distanti.
[modifica] Servizio
Classificate 'Avvisi scorta costieri', esse sono usate per mostrare la bandiera oltremare, pattugliamento costiero, ruoli generali di seconda linea, e se necessario hanno alloggi per 17 uomini di un plotone di fanteria di marina, per interventi fuori area, protezione traffico etc., e azioni antipirateria, una poco nota piaga dei mari tropicali (l'armamento potente e l'aspetto assai minaccioso, oltre ai fanti di marina a bordo, rendono queste navi ideali per tale compito). L'entrata in servizio ha avuto luogo a partire dal 1976, ma le navi più recenti, introdotte in linea in tempi assai rilassati, sono del 1984. Per dare un'idea delle differenze tra marine, per compiti non tanto dissimili, nello stesso arco di tempo delle 17 corvette da 1200t. francesi l'US Navy immetteva in linea 51 fregate classe Perry da 3800t.
Ordinate dalla Marina francese, altre 3 sono state vendute all’Argentina e usate anche nella Guerra delle Falklands). Una di queste navi , la Guerrico (P2), venne usata per l'attacco a Port stanley iniziale, e subì qualche danno dal fuoco delle truppe inglesi, con armi leggere e persino controcarro. Oramai la gran parte delle unità, a far tempo dal 1995, avrebbero dovuto essere state radiate, perlopiù sostituite dalle grosse e lente ‘Floreal’, che hanno dalla loro essenzialmente il ponte per l’elicottero, considerato una necessità ineludibile per le missioni assegnate a queste nuove unità.
In pratica almeno fino a non molto tempo fa solo 7 corvette erano state poste fuori servizio, a far tempo dal 1997.
La validità di queste robuste cannoniere ha trovato comunque ancora estimatori, e la nave capoclasse dal 1999 è entrata a far parte della flotta turca, che come usuale non disdegna di accettare in servizio anche navi di seconda mano.
Sicuramente il progetto poteva avere un'armamento diverso se le necessità lo avessero richiesto, per esempio un lanciamissili Crotale al posto del lanciarazzi ASW sarebbe stato perfettamente fattibile, per dare un miglioramento alle capacità di difesa aerea a scapito della capacità antisommergibile. Un'altra alternativa avrebbe potuto essere un'hangar telescopico per elicotteri, ma nessuna altra versione è stata realizzata o modificata successivamente.
L'unica aggiunta è stata, almeno su diverse unità, quella di un lanciatore missilistico leggero Simbad, con una rampa binata manuale per i missili Mistral, che negli anni '90 alcune navi hanno avuto per migliorare la difesa aerea, ma a scapito del lanciarazzi ASW di grosso calibro, più per l'obsolescenza del sistema che per necessità di spazio. Nell'occasione è stata istallata anche un sistema di comunicazioni satellitare Syracuse, la cui assenza costituiva una carenza assai grave quando le navi erano impiegate lontano dalla madrepatria.
[modifica] A-69 vs. Grisha
Queste 2 classi di corvette sono simili in dimensioni e tonnellaggio, ma assai differenti in termini di concezione operativa, per cui la comparazione tra queste 2 classi può aiutare a capire le differenze di tecnologie e filosofie d'impiego. Lo scafo è di simili fattezze, almeno per quello che riguarda, oltre la massa, le fiancate che hanno a mezza nave la murata dello scafo tutt'uno con le pareti delle sovrastrutture.
Armamento: le A-69 hanno un potente cannone a prua, calibro 100mm., piuttosto che armi di calibro inferiore da 57mm a poppa, e 2-4 missili Exocet SSN al posto del lanciatore SA-N 4, per cui si può dire che l'impostazione delle navi francesi è molto più votata al combattimento antinave che alla propria autodifesa.
In realtà la velocità è troppo bassa per assicurare prestazioni ottimali in combattimento contronave. Le Grisha hanno invece una velocità elevatissima, ma effettivamente pensata per l'inseguimento di sottomarini nemici, secondariamente per le manovre di difesa aerea, e solo eccezionalmente per combattimenti antinave. Peraltro, tutte le armi di bordo sono utilizzabili nel ruolo antinave ed esistono predisposizioni per mine, le più pericolose ed asimmetriche delle armi navali.
Restano in comune i lanciarazzi ASW , 1 pesante contro 2 medi, e tubi di lancio per siluri pesanti.
Nell’insieme queste corvette, più lente ma forse con maggiore autonomia delle ‘Grisha’, hanno maggiore vocazione antinave, secondariamente ASW e solo in ultima priorità antiaerea Mentre nel caso delle ‘Grisha’ l'ordine di importanza è: ASW/AAW/ASV.
Come armi e sensori la differenza è molto notevole, come concezione di impiego le navi francesi sono unità per impiego oltremare, difficilmente integrabili con squadre di prima linea, mentre le unità russe sono capaci di combattere in azioni di un certo livello, ma principalmente si tratta di unità per la difesa costiera, nel senso che le coste di cui sono preposte ad interessarsi sono quelle della madrepatria.
[modifica] Collegamenti esterni
Pagina dedicata alla A-69 nel sito Net.Marine, database completo delle navi della Marina militare francese.