Collegio uninominale
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Entità fondamentale e di base per il funzionamento di un sistema elettorale maggioritario. Esso consiste in una suddivisione territoriale che comprende un certo numero di elettori, facenti parte del corpo elettorale.
In un sistema puro, come quelli in vigore in Francia, Gran Bretagna e negli Stati Uniti, l'intero territorio nazionale viene suddiviso in tanti collegi quanti sono i seggi della Camera. In ciascun collegio ogni partito o coalizione presenta il nome di uno ed un solo candidato (da qui l'aggettivo uninominale), e risulta alla fine eletto solo quello più votato, risultando tutti gli altri eliminati. Se nei sistemi anglosassoni, definiti plurality, non conta il numero di voti raccolti dal vincitore, nei sistemi ispirati a quello francese, detto majority, l'elezione avviene solo se il candidato raggiunge la metà più uno dei voti validi, e in caso contrario si procede con un secondo turno di ballottaggio tra i migliori piazzati.
Nei sistemi corretti, come quello in vigore in Italia prima del 2005, i collegi sono in numero minore ai seggi parlamentari, essendone alcuni riservati per la rappresentanza delle minoranze.
I collegi vengono disegnati da commissioni, si auspica le più imparziali possibili, cercando di racchiudere in ogni unità un numero di elettori che non si discosti dalla media in una misura maggiore di quella tollerata dalla legge. Ciononostante il passare del tempo, con gli spostamenti di popolazione che comporta, può alterarne fortemente la consistenza numerica, rendendo così periodicamente necessaria un'opera di revisione dell'estensione dei collegi uninominali.