Convergenze parallele
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"Convergenze parallele" è un'espressione tipica della lingua italiana, e in particolare del lessico politico o politichese.
[modifica] Ossimoro e paradosso
Dal punto di vista retorico, l'espressione è un ossimoro, in quanto nasce dall'accostamento di due parole in forte antitesi. Le convergenze parallele sono infatti un ovvio paradosso: due rette parallele non possono convergere. L'espressione è spesso usata per indicare che a due partiti o movimenti può capitare di convergere, pur mantenendo una sostanziale coerenza con le rispettive linee politiche.
[modifica] Aldo Moro e il compromesso storico
Storicamente, l'espressione è attribuita ad Aldo Moro, che negli anni Settanta l'avrebbe utilizzata per descrivere il processo di avvicinamento tra DC e PCI noto anche come compromesso storico. La frase è diventata anche un esempio del politichese tipico della prima repubblica, che a volte raggiungeva livelli di astrattezza tali da rasentare il puro surrealismo. In questo senso a volte è usata con intento parodico.
La frase è anche considerata un'epitome di tutta la carriera politica di Moro (sempre rivolta alla ricerca del compromesso), tanto da aver dato titolo a un libro dedicato a lui. In realtà a tutt'oggi non è chiaro quando Moro abbia pronunciato questa espressione: alcuni (tra cui Mino Martinazzoli, ex collega di partito) considerano l'attribuzione a Moro una leggenda urbana.
[modifica] Varianti
- Parallele convergenti
- Convergenti parallele