Corpo volontari della libertà
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il Corpo volontari della libertà è stato il primo corpo di partigiani ufficialmente riconosciuto sia dagli Alleati che dal Governo italiano.
Si sviluppò nel periodo appena seguente alla cacciata dei fascisti che, alleati con i nazisti rimasti, avevano creato la repubblica di Salò.
Non riuscì ad assolvere la funzione che aveva portato alla sua costituzione ovvero l'organizzare sotto un unico comando le forze antifasciste presenti soprattutto nell'Italia settentrionale, ma restò comunque per molto tempo il gruppo di partigiani di riferimento.
Come accaduto in altri gruppi partigiani, anche alcuni dei suoi seguaci si resero responsabili di atti di rappresaglia nei confronti di rivali politici, adducendo come motivazione la rabbia per le migliaia di vittime causate dal regime. Questi atti furono spesso tollerati dalle forze sociali dell'epoca, gia' sconvolte dalle gravissime perdite sociali e morali del ventennio fascista.
Memorabile é stato, nelle ultime fasi della guerra partigiana, l'episodio della Resistenza nel quale il comando generale militare del Corpo Volontari della Libertà insediò il proprio quartier generale nel Convento delle suore di Riparazione, corso Magenta 50 a Milano, col permesso della Superiora Rosa Chiarina Scolari.