Costituzione civile del clero
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La Costituzione civile del clero fu un atto fondamentale approvato il 12 luglio 1790 dall’ Assemblea Nazionale Costituente per modificare i rapporti tra lo Stato Francese e la Chiesa.
Essa stabilì che i vescovi e i parroci fossero designati dal corpo elettorale e fossero stipendiati dallo Stato. Inoltre, vennero definite le Diocesi sulla base dei Dipartimenti, riducendo così i vescovati.
La trasformazione in dipendenti statali prevista dalla legge comportò anche l'obbligo di giurare fedeltà alla monarchia, alla nazione e alla Costituzione. Il provvedimento venne condannato con forza sia dal Re Luigi XVI , uomo di profonda fede cristiana, che dal Papa Pio VI. Di conseguenza la grande maggioranza del clero si rifiutò di prestare giuramento e questo portò ad uno scisma: da una parte i "preti giurati" o costituzionali, dall'altà i "non giurati" o refrattari. Questi ultimi vennero allontanati a forza dalle loro parrocchie e spesso divennero dei punti di riferimento per gli scontenti e i controrivoluzionari.
Questa costituzione provoco' anche una profonda divisione tra i rivoltanti cattolici, e quelli non.