Cripta e Museo di Sant'Anastasio
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La Cripta di Sant' Anastasio è una costruzione sorta al di sotto del complesso religioso altomedievale di San Anastasio (abbattuto nel 1907). Si trova ad Asti nel Rione Cattedrale, a poche centinaia di metri dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta. La cripta è inserita nel complesso del Museo di Sant' Anastasio.
Indice |
[modifica] Le origini
Secondo lo storico Paolo Diacono, autore della Historia Longobardorum, il re Liutprando, in seguito alle campagne di espansione nell'Italia centrale, visitò come pellegrino alcuni luoghi santi della via Laurentia dedicati al culto del martire persiano Anastasio. Giunto al nord, si prodigò perché in tutto il suo dominio si sviluppasse e sorgessero luoghi di culto dedicati al santo. Questo fa pensare che, essendo Asti sede ducale longobarda, la cripta risalga al periodo di reggenza di Liutprando (730/740).
[modifica] Architettura
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Per approfondire, vedi la voce Arte astigiana. |
La cripta è una costruzione a pianta basilicale, suddivisa in tre piccole navate con volte a crociera. Il nucleo centrale presenta colonne e capitelli, probabilmente recuperati da edifici precedenti romani risalenti all'XI secolo.
Esternamente a questo nucleo il resto delle colonne è stato appositamente realizzato per la cripta in pietra di arenaria.
Negli ambienti contigui, vi sono resti di pavimentazione romana, qualche insediamento abitativo e tombe risalenti al VII secolo/X secolo. Più esternamente è ancora presente il muro di fondazione della prima chiesa altomedievale di San Anastasio (VII secolo), resti della successiva chiesa romanica (XI secolo) ed una parte del muro perimetrale della chiesa seicentesca.
[modifica] La chiesa di San Anastasio
Le campagne archeologiche svolte tra il 1996 e il 1997, hanno portato in luce che la chiesa di San Anastasio faceva parte dell'omonimo monastero femminile benedettino, documentato già nel 1008, ma di probabile origine longobarda. Su questo primo edificio, venne costruita una chiesa romanica (da cui provengono alcuni capitelli esposti nel museo).
Tra il 1597 e 1619, la chiesa venne quasi completamente demolita e fu eretta una nuova chiesa in stile barocco con la facciata prospiciente la contrada Maestra (l'attuale Corso Alfieri). Di questo edificio rimane il disegno di Stefano Giuseppe Incisa del 1806.
Nel periodo napoleonico (1802), il convento privatizzato venne acquistato dai conti Cotti Ceres, che lo donarono nel 1835 al comune di Asti.
Dopo alcuni anni di utilizzo per attività didattiche, nel 1907 il comune decise di demolire i fabbricati erigendo il nuovo liceo classico. È proprio in seguito a quest'ultima demolizione che avvenne il ritrovamento dei primi resti archeologici.
[modifica] Il Museo
Mentre nell'area ovest del museo è presente la cripta ed i contigui resti archeologici, la zona est conserva resti lapidei di pertinenza del sito di San Anastasio, a cui si aggiungono elementi dell'area cittadina tra il VII secolo e XVI secolo:
- Lapide funeraria romana
- Capitelli in arenaria del XII secolo di provenienza della seconda chiesa romanica di San Anastasio, di ispirazione genovese e milanese
- capitelli e mensole provenienti dalla chiesa gotica della Maddalena (demolita nell' Ottocento) , un tempo situata nel Rione San Silvestro nelle adiacenze del Castelvecchio
- elementi archeologici e scultorei provenienti da varie chiese astigiane
- stemmi, angolari e cantonali provenienti da torri e case -forti della città.
[modifica] Bibliografia
- Bianco A. Asti Medievale . Ed CRA 1960
- Bianco A. Asti ai tempi della rivoluzione. Ed CRA 1960
- Museo civico di Sant'Anastasio, edito dal Comune di Asti 2004
- Il Platano , rivista per lo studio della cultura ed attività astigiana raccolte dal 1977 al 2005
- S.G. Incisa Asti nelle sue chiese ed iscrizioni C. R.A. 1974
- Peyrot A. Asti e l'Astigiano ,tip.Torinese Ed. 1983
- Taricco S. Piccola storia dell'arte astigiana .Quaderno del Platano Ed. Il Platano 1994
[modifica] Particolari artistici
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[modifica] Collegamenti esterni
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