Diaconessa
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Nella Chiesa cristiana dei primi secoli, la diaconessa era una donna cui era affidata la cura dei malati e dei poveri oltre che taluni uffici liturgici.
La parola è di origine greca: è il femminile di diacono (greco diakonos, διακονος), che significa "servo".
A livello del Nuovo Testamento, nella Lettera ai Romani compare questo termine: "Vi raccomando Febe, nostra sorella, diaconessa della Chiesa di Cencrea" (16,1). In tale contesto il termine dovrebbe essere compreso nello sfondo dello sviluppo dei ministeri nella cristianità primitiva, e non come un diaconato femminile.
Il termine continua ad essere usato nei primi secoli. Ma tra i teologi si discute se si trattava di un servizio ministeriale o ordinato. Di fatto il primo concilio di Nicea (325) affermò che le diaconesse non ricevevano un'ordinazione, e che dovevano essere considerate parte dello stato laicale.
Ancora oggi la chiesa cattolica è propensa a pensare che si trattasse di un qualche ministero, senza comportare la conformazione a Cristo tipica del sacramento dell'ordine. Infatti, il ruolo delle diaconesse, ad avviso dei teologi cattolici, era nato oltre che per l'assistenza ai poveri, anche per l'espletamento di alcuni riti sacramentali. In particolare, visto l'uso, nelle prime comunità cristiane, di battezzare per immersione, si riteneva più opportuno che aiutassero le donne ad immergersi delle donne e non degli uomini. Le diaconesse non averebbero, quindi, avuto compiti di predicazione o di guida di piccole comunità. Infatti, invalso l'uso del battesimo dei fanciulli, le diaconesse scomparvero del tutto. La chiesa cattolica paragona le diaconesse citate nei testi biblici ai "ministri straordinari per la comunione", fedeli, uomini o donne, cattolici che possono dare l'Eucarestia durante le messe o ai malati nelle case.
Recentemente, alcune chiese protestanti hanno ripreso questo ministero, riconmprendendolo all'interno delle ordinazioni sacre. Alcune chiese riformate, del resto, come quella anglicana o luterana hanno riconosciuto anche il sacerdozio femminile e non il semplice diaconato.
Nelle Chiese ortodosse esiste tuttora l'antico rito della Ordinazione delle Diaconesse, dal quale si evince che esse erano considerate veri ministri ordinati negli Ordini Maggiori, al pari del Diacono. Infatti l'Ordinazione è identica a quella del Diacono salvo che per la preghiera che accompagna l'imposizione delle mani che allude al ministero delle donne nel Vangelo, si svolge all'interno del Santuario come per gli ordini >Maggiori e la Diaconessa è inginocchiata su un ginocchio con la testa appoggiata all'altare e riceve la Comunione come i Diaconi. Oggi alcuni Vescovi hanno ricominciato, seppur singolarmente, ad ordinare Diaconesse, cosa possibile perché questo ordine nell'Ortodossia non è mai stato formalmente abolito. Celebre per questo San Nettario di Egina (XIX secolo) che ordinò Diaconesse alcune monache del Monastero da lui fondato e che lo assistevano diaconalmente nella Liturgia Pontificale.